Il premier Letta dice che senza un mandato dell’Onu l’Italia non appoggerà gli Usa nell’azione contro Assad – che Obama presenta come “già decisa” – e la ministra Bonino afferma che «è preoccupante che si stia preparando una coalizione di volenterosi ancora prima della proposta di una risoluzione Onu» e prima che siano concluse le rilevazioni degli inviati delle Nazioni Unite. Riaffermo il mio accordo con il nostro Governo.
Con Letta e con Bonino contro Obama
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http://www.corriere.it/esteri/foto/08-2013/siria/profughi/odissea-siriani-fuga-guerra_8daa2a68-125c-11e3-a57a-42cc40af828f.shtml#1
Esiste una guerra giusta? Questo problema è vecchio quanto il mondo.
E’ inutile farsi illusioni. Un intervento in Siria vuol dire III Guerra Mondiale.
Un vero problema. E’ come una valanga: si crea un prima smottamento, poi tutto precipita. A nulla vale la ragione. Speriamo, caro Ubi, che ci sia qualche margine.
http://rt.com/
“La «buona ragione» dell’Italia è il richiamo all’Onu e alla cosiddetta legalità internazionale. La «ragione vera» è che il disastrato governo delle larghe intese non reggerebbe a un intervento militare. Per una volta, la ragione vera del non intervento italiano sembra stare dalla parte della ragione.”
http://www.corriere.it/editoriali/13_agosto_31/fraglta-potenze_b64a9ffe-11f6-11e3-a57a-42cc40af828f.shtml
“Armi democratiche”
“Vi è infine in questa vicenda un tragico paradosso. Le armi chimiche sono atroci, ignobili e suscitano una comprensibile condanna. Ma le vittime della periferia di Damasco rappresentano una minuscola percentuale di quelle provocate dalla guerra. Le armi letali in Siria sono i fucili mitragliatori, le mitragliatrici, i cannoni, le bombe, i mortai. Collegare il giudizio sull’opportunità dell’intervento all’uso delle armi chimiche ha l’assurdo effetto di rendere altre armi più legittime o meno deprecabili. Non è tutto. Mentre l’Occidente si scandalizza per l’uso dei gas, vi sono probabilmente altri popoli per cui i droni, i proiettili all’uranio impoverito, il napalm e le bombe a grappolo, per non parlare delle armi nucleari, non sono meno tossici dell’arsenale chimico di Assad. In questo scontro di culture e di civiltà è meglio evitare che l’Occidente venga accusato di considerare tossiche soltanto le armi degli altri. ”
http://www.corriere.it/editoriali/13_settembre_01/armi-democratiche_114e22ee-12c0-11e3-b29f-7fb8749168ea.shtml