Oggi al ballottaggio per il sindaco di Roma voto Marino, che ho già votato al primo turno ma che non avevo votato alle primarie. Non l’avevo votato per motivi che ora richiamo e completo come richiesta al futuro sindaco, se lo sarà. La prima è che faccia il sindaco per l’intero mandato: Roma lo merita e lo obbliga. Molti alle primarie avevamo il sospetto che la sua candidatura fosse strumentale, ora viene – se viene – il momento di mostrare che era verace. La seconda è di ascoltare i cittadini e di non procedere per teoremi e impari su questo anche da Alemanno: ha ceduto al malaffare, ma ascoltare ascoltava. La terza è di non procedere per ideologia in materia di vita e di famiglia, ma di cercare il consenso di molti come si trattasse di riforme istituzionali, o dell’elezione del presidente della Repubblica. Più la materia è delicata più sono da evitare scelte unilaterali. Cominci in questo da casa sua: a Roma c’è una vasta componente cattolica dell’elettorato di centro-sinistra, si faccia aiutare da questa per intendere l’esigenza di tenere conto dell’opinione dell’intera città su questioni fondamentali come sono quelle della difesa della vita a ogni stadio dell’esistenza e del sostegno all’impresa familiare.
Oggi voto Marino sindaco con tre richieste
67 Comments
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Grazie Luigi, voto Marino e sottoscrivo per intero le tue richieste. Spero che nessuno si chiuda a riccio, rifiutando il dialogo e il confronto – e questo mi auguro che accada su ogni tema, questione e problema che la città e la sua giunta si troveranno ad affrontare.
Sto rientrando adesso dal seggio.
Ho votato Marino.
Nonostante gli sconforti dalla politica
ho ancora voglia di sperare.
Ti ringrazio, Luigi, per le tue speranze che sono anche le mie.
Se qualcuno come al solito interverrà con le sue ossessioni
contro la mia libertà di espressione,
vorrei tanto essere capace di lasciar correre.
Caro Luigi,
mi veniva in mente di dare una mia testimonianza politica.
Nel mio impegno personale,
ho vissuto la disponibilità di Alemanno,
in una determinata occasione
in cui si è posto al di sopra della sua ideologia,
se vuole è capace di essere l’uomo di tutti i cittadini,
ma la sua necessità di rispondere ai suoi gruppi di riferimento,
ne hanno evidenziato grandi contraddizioni di pensiero
e di attività.
Mia madre vota Alemanno,
perchè ne ha apprezzato la presenza
a messe istituzionali, si vede che partecipa ai canti liturgici che conosce,
l’ho notato anche io anche io, alla messa istituzionale epifania all’Aracoeli.
Feci anche foto interessanti….
Comunque
la mia famiglia: Marino 2
la mamma: Alemanno 1
Buon voto ai romani ed agli amici di Roma del “pianerottolo” (a cominciare dal nostro padrone di casa), e buon lavoro a Clodine.
Domani pomeriggio vedremo come sarà andata.
Un caro saluto a tutti.
Roberto 55
E’ una pia illusione.
Luigi non scrive più che vota solo per obbedienza e disciplina di Partito, ma le obiezioni sono tali che non si capisce allora perchè votare per un candidato che non piace e non dà garanzie.
Marino non dà garanzie sulla sua intenzione di fare il sindaco (si sa benissimo che punta al congresso del PD e, come Veltroni, lascererebbe volentieri il Campidoglio per altri incarichi più prestigiosi); non dà garanzie sul modo con cui sceglierà di fare il sindaco (si è sempre distinto per campagne di parte, anche spregiudicate) e sicuramente non contraddirà la propria storia personale e continuerà nelle sue battaglie laiciste e anticlericali (sono quelle che lo hanno portato a vincere le primarie e magari anche le elezioni comunali). Non ci sarà collaborazione con i cattolici, se non con quei cattolici “adulterati” che già concordano con lui in tutto o quasi.
Vi illudete e questa illusione costerà cara a Roma e all’Italia.
Alemanno è una brava persona e non merita giudizi tanto severi: si è fatto in quattro e ha fatto del suo meglio. In passato (in particolare durante l’emergenza neve) Luigi era stato più obiettivo. Non ha fatto rimpiangere i suoi predecessori. Se perderà sarà per colpa del suo partito, se vincerà il merito sarà tutto suo.
Ultima considerazione politica: i dati dell’affluenza sono desolanti. Chiunque vinca rappresenterà solo una piccola parte dei romani.
Spero che si colga il problema della “democraticità sostanziale” di una situazione di questo tipo e che nella elaborazione di una nuova legge elettorale i vari esperti, saggi o non saggi, e il Parlamento si rendano conto che una legge che prevedesse il doppio turno sarebbe una sciagura e una cura peggiore del male. Una maggioranza parlamentare eletta da meno di un terzo degli Italiani non avrebbe la legittimità e la forza per governare.
Su Federico che domani è finita!!!
🙂
Non c’entra nulla ma qualche articolo che ho trovato interessante.
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/ecumenismo-ecumnism-ecumenismo-25515/
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201306/130602ravasi.pdf
http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2013-06-09/quando-eravamo-angeli-082916.shtml?uuid=AbSWzQ3H
Buon fine domenica a tutti .
(e un saluto a Clodine al seggio)
Federico quando ho scritto che votavo “solo per obbedienza e disciplina di Partito”?
Caro Luigi,
non volevo metterti in bocca parole che non ha detto/scritto.
E’ una mia “sintesi” delle tue parole
“voto a collo storto – obtorto – Ignazio Marino come sindaco. … Considero il vincitore delle primarie un battitore libero e radicale, ma lo voto per due ragioni: quand’uno partecipa alle primarie si impegna – almeno a metà – ad accettarne il risultato; mi interessa restare nel dibattito della sinistra nel quale da sempre mi batto contro i radicali liberi”.
Le due ragioni descritte sono in sintesi la determinazione a votare un partito o una coalizione a prescindere dal candidato. Avresti potuto “restare nel dibattito della sinistra” e batterti “contro i radicali liberi” anche con l’astensione o la scheda bianca. Questa perlomeno è la mia interpretazione della scelta di votare “obtorto collo” un candidato che non ti convince.
hai
Sara,
magari fosse così, ma non finirà domani.
Non finirà così ????
Perchè ???
Quindi l’incubo prosegue ?????
VOGLIO ILVECCHIO TESTIMONE DI GEOVAAAAAAAAAA !!!!!!!
Quanta carità fraterna, Matteo.
Quanto amore per il prossimo.
O io non sono un uomo, tuo prossimo e fratello in Gesù Cristo?
Non finirà domani perchè il problema non è chi diventerà sindaco di Roma, ma quale forza avrenno le proposte politiche e la visione iperlaicista del Dr I. M.
Come ho già detto, non mi interessa il destino politico di un candidato, ma gli effetti nel dibattito politico nazionale e nella vita degli Italiani.
Federico, ma in un altra grande città dove il Sindaco e’ più o meno sulle stesse posizioni di Marino, vedi Milano con Pisapia, mi dici quali gravi problemi ci sono in merito alla difesa della vita??
Anzi, [lo riporto come dato, non voglio aprire il dibattito su ciò], vi e’ una maggioranza di medici obiettori di coscienza…
Buonanotte.
Fabricianus,
anche su Pisapia potremmo scrivere per ore. Gli obiettori di coscienza (avversati dai superlaici come il Dr. Marino che vuole togliere l’obiezione di coscienza per l’aborto) non hanno nulla a che fare con il sindaco, finchè “potranno” continuare ad obiettare.
Ho cercato di esprimere come meglio potevo che le elezioni di Roma non incidono solo sul sindaco della capitale (che comunque è già più importante di quello di Milano) ma nel dibattito precongressuale all’interno del PD e nel dibattito nazionale. Gli effetti di un successo o di una sconfitta elettorale di I. M. avranno certamente un’eco anche nel modo con cui la politica nazionale affronterà i temi che a lui stanno più a cuore, compresa quindi anche la “difesa della vita”.
Sminuire, banalizzare, relativizzare… sono modi per non affrontare la responsabilità di sostenere apertamente idee e candidature che sono obiettivamente problematiche.
Sì, ma giri in tondo come un pesce rosso nella boccia.
Che le candidature siano obiettivamente problematiche per un cattolico, lo posso condividere. Sempre piu’ spesso, e sempre nel caso dei sindaci che vanno alla scelta secca: problematico Marino,certamente. Problematico Alemanno: altrettanto certamente.
Il modo migliore per assumersi le proprie responsabilità è metterci la faccia,e sostenere o l’uno o l’altro obtorto collo. Di più , francamente non si può fare.
Questa – dopo tanto tuonare in teoria- è sempre stata la condotta della Chiesa istituzione italiana, segnatamente negli ultimi 20 anni: dove ad essere obtorto non è stato solo il collo, ma pure la capoccia, e il naso più che tappato.Ma la responsabilità indubbiamente la si è presa e si è portata avanti per vent’anni: mica venti giorni….
E come è stato possibile sostenere piu’ o meno apertamente Berlusconi &C. in tutto questo tempo? Sminuendo, banalizzando, relativizzando : l’uomo, la vita, l’entourage, le alleanze, le frequentazioni, il portafoglio, tutto.
Niente di strano.
Proprio niente di strano.
E io posso condividerlo una mazza, ma lo capisco come scelta tattica.
Lo strano è se si vuole far passare l’obtorto collo per una scelta limpida di coscienza. Specie se la coscienza è cristiana. Doppia specie, se è cattolica.
Posso capire se ti si dice : tappati il naso e vota Berlusconi ( o Alemanno ).
Se mi si dice vota B. o A. perchè è l’uomo della Provvidenza ( Baget Bozzo mi perdonerà) chiamo subito la neuro e mi preoccupo.
Stesso discorso a tinte rovesciate.
@ Matteo
Vuoi il vecchio testimone di Geova? Si chiamava Gioab o Sal o come voleva lui. E mandarlo via ha impoverito il blog, che ora, anche se moltissimi lo seguono senza scrivere, gira spesso come un disco rotto.
@Lorenzo
Si è sostenuto “Berlusconi&C.” perchè l’alternativa era peggiore sotto moltissimi punti di vista (quelli che i “prograssisti” hanno sempre sminuito, banalizzato e relavizzato) e molto importanti e significativi. Non è stato un capriccio…
Quando poi, come nel caso di Roma, c’è una presa di posizione piuttosto chiara di una buona parte del mondo cattolico (comprese la gerarchia e alcune organizzazioni normalmente simpatizzanti per i candidati di centrosinistra) e c’è una preocupazione forte e ben motivata su uno dei due candidati, di cosa discutiamo? Non facciamo finta di niente, non c’è paragone tra la problematicità di un voto a Marino e quella di un voto ad Alemanno!
Perchè votare “obtorto collo” un sindaco del genere, che non piace, che preoccupa, da cui gli stessi elettori si aspettano poco? Qui non ho letto mnoltivazioni convincenti, ho visto solo logiche di appartenenza ad un Partito (per questo ho usato la parola disciplina) e neinte altro.
Mi spiego meglio: la scelta non dovrebbe essere arbitraria, per simpatia, ma fondata su un minimo di buon senso (e un minimo di coerenza ai valori in cui diciamo di credere). Anch’io ho votato in passato il “meno peggio”, ma mai “obtorto collo” (piuttosto mi sarei astenuto, specie in sede di ballottaggio).
Non ho proprio capito quale ragione si ha per votare obtorto collo il Dr. I. M. se non per lo logiche di schieramento (tra l’altro in un momento in cui il governo nazionale vede alleati due/tre schieramenti diversi).
@Leopoldo,
è più facile andare d’accordo con i lontani piuttosto che con i vicini.
Si litiga con i vicina di casa e con la maglie, non con i cugini di terzo grado che abitano a 500 km…
Il contributo di Gioab avrebbe veramente “arricchito” il blog se avesse accettato di confrontarsi sul serio e non limitarsi a provocazioni e insulti.
moglie
(chiedo scusa per i numerosi errori di digitazione)
il 9 giugno 2013 @ 11:46
avevo scritto:
«Se qualcuno come al solito interverrà con le sue ossessioni
contro la mia libertà di espressione,
vorrei tanto essere capace di lasciar correre. »
Accidenti !!
Che esercizio difficile !!
Aiutatemi !!
Matteo come tu vedi il rimprovero di Federico è rivolto tanto a te quanto a me (e ad altri, va da sé: ma ora mi interessa dire “te e me”). Io non trovo difficile lasciare che Federico si esprima nei suoi modi, così come lascio esprimere te e ogni altro. Ovviamente questo non comporta che io mi adegui alla sua veduta, o alla tua, o di ognuno. Continuerò ad argomentare la mia scelta. Ma non mi è necessario gridare, ottenere la resa di chi mi contesta, o altro risultato spendibile sul pianerottolo. Prova a fare lo stesso.
Caro Fede,
scegliere il male minore – perché di questo si tratta – non è mai un capriccio: tutto il contrario. Tant’è che ho detto che l’unico modo per prendersi ciascuno le proprie responsabilità. L’alternativa sarebbe l’astensione: legittima, ci mancherebbe pure. Ma l’aventino non ha mai funzionato granché in democrazia.
Quindi diciamo le stesse cose.
O.T.
Oggi cominciano nella Diocesi Ambrosiana e in molte altre Diocesi gli Oratori estivi: momenti belli di divertimento per tanti ragazzi e ragazze e, speriamo possano anche gustare qualcosa di bello del rapporto con Gesù.
Allora Luigi,
Federico scrive che vuole proporre e confrontarsi.
In realtà,
lui si attacca come una piattola a chi non la pensa come lui,
ripetendo sempre, ogni giorno le stesse cose,
di un modo oppressivo,
non può concepire che la si possa vedere diversamente da lui,
e nella dinamica
si comporta alla istessa maniera di Gioab il testimone di geova.
Lui crede che questo è il suo modo a cui è chiamato a fare apostolato!!
Con questa dinamica,
molto forte,
mi crea disagio.
Devo solo esercitarmi
a fare pag down,
cosa che con Gioab mi riusciva abbastanza.
Dunque continuerò a cercare di esercitarmi,
come mia forma,
per non fare del male a me stesso, e agli altri.
Magari anche gli altri mi possono spronare.
Fabbricianus
se ci stai dentro
ti faccio tanti auguri.
Io sono sensibilissimo,
al discorso di far passare attraverso se stessi,
fragili e molto limitati,
la possibilità dell’incontro con il volto di Gesù,
senza avere la fissa di condizioni previe.
Matteo quella di non leggere è pure una soluzione. Se non vedi altra via, provala.
Ciao Matteo intendi se ci sto dentro agli Oratori, o a dialogare con FedericoB?
🙂
intendevo Oratori
Caro Matteo non ci sono negli Oratori…Ci sono stato, ma non è più tempo.
Un abbraccio!
I romani guardano ai fatti concreti.
L’anima fondamentale di Roma ,
della Roma del quotidiano.
Chi non vota ha sempre torto,
perchè si assume la parte più facile,
non scegliere,
non assumersi responsabilità,
lasciare agli altri il peso morale della necessaria scelta.
Nella mia storia personale
non è mai accaduto che io mi sia sottratto al voto,
anche nei momenti peggiori di schifoso maneggio andreottiano.
Purtroppo, le amministrazioni che compongono la comunalità romana,
hanno troppe persone dedite al furto anche detto appropriazione indebita.
La vedo dura.
Bye bye Alemanno.
Sic transit gloria mundi.
Un romano su due è restato a casa.
Legittimo, ovviamente.
Ci sarà qualcuno che dirà , come sempre in questi casi, che il vero vincitore è il partito dell’astensione. Ma è una palla. Il partito dell’astensione non è mai “neutro” , anche se passivo e rinunciatario.Nel suo non scegliere apparente, sceglie sempre e comunque di far vincere il piu’ forte e di far perdere il piu’ debole. Non solo ha ragione Matteo:l’astensione sembra assumersi la parte piu’ facile, lasciando ” agli altri” il peso morale della necessaria scelta.Nei fatti, per giunta, finisce col saltare automaticamente sul carro del vincitore, tenendosi tuttavia le mani libere per potergli tirare pomodori.
Sulla carta, ci si potrebbe astenere dicendo: non mi va bene nulla, quindi non voto. In realtà astenendosi, nei fatti, si dice: a me va bene tutto, succeda quel che succeda.
Per i partiti sarà anche un campanello d’allarme grosso come una casa, ma la vera fregata è per l’astensionismo tattico.
@ Leopoldo
10 giugno 2013 @ 9:09
Non è che io voglio……!!
Quanto piuttosto un aut/aut..
Se potessi scegliere,
manderei quella brava persona con le sue ossessioni
in panchina,
e
chiamerei a giocare Gioab.
Certo, non li vorrei assolutamente tous le deux ensamble,
altrimenti,
c’è il rischio di chiusura esercizio
per Luigi
🙂
Bravi, avete liberato Roma.
Complimenti.
Faranno festa nei campi rom, nei centri sociali e all’Arcigay.
Non sapevo che per essere un buon cattolico bisognasse odiare zingari, gay e centri sociali. A quale Chiesa appartieni tu, scusa?
Nessun odio, non dirlo nemmeno per scherzo.
Marino rappresenta quel mondo, tutto qua.
Ha vinto, stravinto e quindi, come temevo, ascenderà sul palcoscenico della politica nazionale.
Ma i valori che propone non sono quelli cattolici (buon per lui perchè ha vinto, male per i cattolici che si sono divisi e hanno perso): vae victis.
Avremo presto il modo di commentare gli effetti di questi trionfi.
Avete vinto tutti tranne me.
Chapeau!
“In realtà astenendosi, nei fatti, si dice: a me va bene tutto, succeda quel che succeda.” (Lorenzo)
Questo è il “qualunquismo” di cui ho parlato altre volte.
Non pochi hanno l’attitudine a questo atteggiamento, soprattutto quando non riescono a raccapezzarsi fra i tanti partiti che in campagna elettorale hanno tutte le ragioni possibili e immaginabili.
Tutti, nel vendere la loro merce, sembrano avere ragione, e nel frattempo la situazione generale peggiora e non si sa a che santo votarsi.
In tali casi io ho sempre suggerito ad amici e conoscenti tentati dal non-voto di non illudersi sull’optimum, che non esiste da qualunque parte si guardi. Di mettere, invece, sui piatti della bilancia pregi e difetti di questo e di quel partito, ovvero dei loro rappresentanti, senza discriminazioni.
E di dare il voto a chi risulta di maggior peso in questa valutazione.
Faranno festa certamente, e insieme a loro molti altri.
Compresi non pochi cattolici.
Ti chiedevi giorni fa, Federico, cosa potesse trovarci un cattolico in Marino.
Ma se ci pensi bene, cosa c’è di cattolico in una battuta come la tua?
Sempre detto: le etichette meglio lasciarle nell’interno dei golfini.Specie se si tratta di cristianesimo e politica.
Lorenzo,
la festa è dei cattolici adulti, che presto avranno i registri sulle coppie gay e sul testamento biologico. Non credo che in Vaticano si festeggi.
Ma lo vedremo presto.
Tu e gli altri festeggiate pure: avete vinto, avete conquistato tutti i capoluoghi.
Da oggi l’Italia è più laica e più di sinistra, più solidale, più attenta ai poveri e agli emarginati. Staremo tutti meglio.
Non festeggeranno coloro che credono nei valori non negoziabili e si impegnano per la loro promozione e per la loro difesa. Sono stati sconfitti perchè si sono affidati a candidati inadeguati e a partiti poco convincenti, perchè non si sono mobilitati abbastanza e perchè non hanno saputo sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di questi temi.
Non so se ci sarà la possibilità di fare di meglio in futuro, ma non perdiamo la speranza.
Segnalo ai romani:
http://www.giovaniprolife.org/2013/05/una-giornata-per-il-vangelo-della-vita_16.html?spref=fb
Intanto
in s. Maria degli Angeli
i funerali solenni
di un capitano
che “dice il Generale Vescovo”
ha offerto la sua vita in Afganistan.
Per me
è una bella lezione.
Non si pretende dalla vita degli altri.
Si offre la propria vita.
Io ancora non sono capace.
Veramente io festeggio una cippa. Non sono di Roma né di altre città in cui si è votato. Mai capito questa drammatizzazione dei risultati elettorali, questo tono da continua e incessante chiamata alle armi, da “il nemico è alle porte”.
Se poi questa drammatizzazione viene fatta in chiave cattolica, l’ho sempre capita ancora meno.
A questo giro hanno vinto i candidati di centro sinistra. La volta scorsa Alemanno aveva conquistato Roma.La ruota gira, e finché sono libere elezioni a farla girare, non vedo drammi di sorta.
Nella logica del male minore, hai ragione sui candidati spesso inadeguati, sui partiti poco convincenti.Sulla mobilitazione insufficiente non saprei dirti. Certamente sulla possibilità di fare meglio in futuro e sul non perdere la speranza.
Se poi, nel frattempo, ci si ficcasse in testa una volta per tutte, proprio perché siamo cattolici, che la politica non si occupa solo di embrioni e matrimoni gay, e MEN CHE MENO IL CRISTIANESIMO, avremo fatto un bel passo avanti.
neanch’io ne sono ancora capace.
Eppure quella è la strada.
Tutto il resto, lo sappiamo benissimo tutti quanti anche se non ce lo diciamo, è contorno.
…mi riferivo alle parole di Mat delle 18, 25….
Scusi signor Federico se posso dire la mia, ma secondo lei in qesti partiti di centro destra a gente come Berlusconi o la Santanchè interessa davvero qualcosa di questi valori non negoziabili? Continuo a dire che per me non può essere plausibile che pur di non votare a sinistra si dia il consenso a queste persone che tutto sono tranne che cattolici ( cristiani poi,,,,,,).
Inoltre l’Italia sta vivendo una fase talmente drammatica a livello economico ( oggi altri due suicidi) che davvero il matrimonio gay o l’eutanasia sono gli ultimi pensieri per gli italiani, anzi probabilmente la maggioranza anche quella cattolica è pure a favore.
“Da oggi l’Italia è più laica e più di sinistra, più solidale, più attenta ai poveri e agli emarginati. Staremo tutti meglio.”
Roma non è l’Italia, comunque dappertutto ha vinto il centro-sinistra. Ci saranno pure dei buoni motivi.
Ironia a parte, non so se “staremo tutti meglio”, ma me lo auguro vivamente.
Almeno, mi auguro che si faccia qualche passo avanti.
Io di certo non festeggio, e se in Vaticano non si festeggia, a me francamente non importa un bel niente.
Inoltre–detto per inciso– che le coppie gay abbiano i diritti civili lo trovo più che giusto.
A te, Federico B., i rom e i gay fanno schifo, per caso ? Sono figli di Dio anche loro, se mai ti fosse sfuggito.
Vorresti che fossero emarginati? Allora mi permetto di dirti che dovresti riconsiderare il tuo rivendicare di essere “cristiano cattolico”.
Qui non si tratta di essere “cattolici adulti”; qui si parla di “sostanza” del cristianesimo.
Come è bella la vittoria del CentroSinistra a Treviso.
Sì, a Treviso è proprio bella.
Non tanto per chi ha vinto, ma per colui che ha perso.
Un esempio?
“L’Ombralonga è stata una manifestazione enogastronomica che si teneva dal 1990, in un fine settimana di ottobre, nella città di Treviso.
Il clou della festa si svolgeva la domenica pomeriggio con un tour delle moltissime osterie della città e una serie di attività correlate che si ispiravano alla cultura gastronomica della Marca Trevigiana. I protagonisti della giornata erano i vini trevigiani, in particolar modo il prosecco e il raboso.
I giudizi su questo evento erano molto controversi: le critiche erano rivolte soprattutto all’uso smodato di alcool e alla sporcizia in giro per la città, mentre altri giudicavano favorevolmente l’atmosfera festaiola e disinibita dei partecipanti.
L’edizione 2008 finì in tragedia: il 19 ottobre un ventiquattrenne, in stato di ebbrezza dopo la manifestazione, fu investito da un treno morendo sul colpo. Al di là dell’avvenimento la manifestazione, specie nell’ultima giornata, più del solito è risultata degenerare, lasciando la città in preda agli ubriachi e alla lordura. Le critiche seguite, provenienti sia da cittadini e politici, ma anche dagli stessi organizzatori, hanno messo in dubbio il ripetersi della manifestazione.
L’edizione 2009 in effetti non è stata organizzata, decretando la fine della manifestazione.
Nettamente contrario alla cancellazione dell’Ombralonga il vicesindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini, grande sostenitore della manifestazione”.
La sinistra ha vinto perchè, come ha deto il segretario Epifani, è più radicata nel territorio, ha ereditato l’apparato pesante del PCI e un’esercito di fedelissimi militanti.
Fedelissimi, contro ogni logica: hanno votato il PD anche a Siena nonostante lo scandalo del Monte dei Paschi e la voglia di cambiamento. L’avversario è andato vicinissimo (come non mai) ma ha prevalso la disciplina e i legami del Partito.
Non ha prevalso il cambiamento e nemmeno l’Italia migliore. Ha prevalso chi era più organizzato, tutto qui. I più politicizzati, i più fanatici, i più fedeli.
Quelli che, obtorto collo (Luigi perdonami!), votano a scatola chiusa anche il diavolo purchè candidato dal proprio partito, il Partito.
L’antipolitica ha portato ad un astensionismo mai visto, i partiti leggeri sono stati ridotti ai minimi termini (ed è un peccato, specialmente per le tante brave persone che si sono impegnate in quelle organizzazioni) e si è salvato il vecchio, pesante carrozzone delo PCI/PDS/DS/PD.
Complimenti a tutti: al Partito per la resistenza, ai dirigenti per la faccia tosta e agli elettori per lo stomaco!
A Treviso, come a Brescia e altrove un po’ di aria fresca farà anche bene (farebbe bene anche nelle roccaforti rosse per la verità, ed esempi come quello riportato da Nico potrei farne anch’io), ma il problema è Roma, dove la vittoria “trionfale” di Marino apre la strada ad uno spostamento del PArtito su posizioni ancora più radicali e laiciste. Questo mi preoccupa molto e dovrebbe preoccupare tutti i cattolici.
Signora Claudia,
forse lei è affezionata ad un certo becero antiberlusconismo che ormai, visti anche i risultati elettorali, non avrebbe più ragione di essere, ma se guardasse con attenzione il PDL e il PD, evitando la partigianeria, scoprirebbe che nel PDL ci sono anche molte persone perbene e molti bravi cattolici e che il partito non si riduce a Berlusconi o a personaggi come Daniela Santanchè.
Scoprirebbe che per un cattolico votare il PD è problematico, dato che la componente cattolica è sempre più marginale ed insignificante e programmi e candidature sono fortemente sbilanciati sulla sinistra e su posizioni radicaleggianti e laiciste alla Zapatero.
Si può far finta di niente, si può ragionare sempre e solo in termini di berlusconismo e antiberlusconismo, ma se si cosiderassero qualche volta i valori cattolici (ammesso di essere entrambi cattolici interessati ad una politica che rispecchi anche minimamente ciò in cui crediamo) l’esperienza passata è stata che sui valori non negoziabili (legge 40, DDL su DAT/fine vita, pillole abortive e via dicendo) i parlamentari di centrodestra (compresi B. e Santanchè) sono stati più sensibili ad accogliere le istanze del mondo cattolico, mentre quelli di centrosinistra (e aggiungiamo i sindaci e i consiglieri comunali, provinciali e regionali delle amministrazioni rosse) hanno assunto spessissimo posizioni ostili e hanno avversato i valori cattolici.
La destra italiana ha molti limiti e difetti, ma ha avuto il merito di impedire che l’Italia prendesse la strada della Spagna di Zapatero e della Francia di Holland, nell’indifferenza e nell’afasia di tanti cattolici adulti e di sinistra. Non è poco.
Non pretendo di convincerla, ma non si aspetti nemmeno lei di convincere me. “Continuo a dire che per me non può essere plausibile che pur di non votare” Berlusconi e il centrodestra “si dia il consenso a queste persone che tutto sono tranne che cattolici” e che propongono e sostengono misure contrarie ai valori cristiani, a partire da quelli non negoziabili.
Non credo che il PD e la sinistra aiuteranno l’Italia ad uscire dalla crisi economica, in compenso, appena potranno (e l’unico freno al momento è il governo in coalizione con il centro e con il PDL), punteranno a scardinare la famiglia e ad attaccare il diritto alla vita (riportando al far west la fecondazione assistita, legalizzando l’eutanasia, facilitando l’accesso all’aborto, mettendo in discussione l’obiezione di coscienza per i medici antiabortisti). Se a lei, Sig.ra Claudia74, piace questa prospettiva continui pure così, sarà purtroppo in buona compagnia, ma lasci che chi desidera votare per una prospettiva diversa provi a cercare interlocutori più disponibili ad accogliere una visione della società e della famiglia più coerente con la visione cattolica.
I cattolici non possono essere a favore dei matrimoni gay e dell’eutanasia: è una tentazione presente, suggerita dal principe di questo mondo che vuole convincerci delle giustizia e della inevitabilità di certi presunti diritti, alla quale dovremmo cercare di resistere.
Chiedo scusa per i refusi, le doppie che mancano e l’apostrofo che mi è scappato in un esercito.
La tastiera e la fretta mi tradiscono.
Mi piace molto il riferimento fatto da Federico alla grande giornata in programma con papa Francesco per ricordare e celebrare l’Evangelium Vitae. Dal suo link traggo questa citazione molto significativa:
“Per l’Arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova evangelizzazione che organizza l’evento, l’incontro “è molto importante, dal momento che offrirà ai fedeli di tutto il mondo l’opportunità di riunirsi, insieme al Santo Padre, in una comune testimonianza del VALORE SACRO DELLA VITA:
la vita degli anziani,
la vita degli ammalati,
la vita degli agonizzanti
la vita dei non ancora nati
la vita di coloro che vivono afflitti fisicamente e mentalmente
la vita di tutti coloro che si trovano nella sofferenza.
Questo evento sarà anche l’occasione per celebrare, affermare e incoraggiare coloro che così dolcemente si abbandonano a seguire i passi del Buon Pastore provvedendo ai bisogni fisici, emozionali, psicologici e spirituali di chi è ANZIANO, DISABILE, AMMALATO, NON NATO o SOFFERENTE”.
L’enciclica Evangelium Vitae quasi vent’anni fa aveva lanciato l’appello ad “una generale mobilitazione delle coscienze e un comune sforzo etico, per mettere in atto una grande strategia a favore della vita.
Tutti insieme dobbiamo costruire una nuova cultura della vita:
NUOVA, perché in grado di affrontare e risolvere gli inediti problemi di oggi circa la vita dell’uomo;
NUOVA, perché fatta propria con più salda e operosa convinzione da parte di tutti i cristiani;
NUOVA, perché capace di suscitare un serio e coraggioso confronto culturale con tutti ”. (Evangelium Vitae 95).”
Mi piace molto la sottolineaura- che è tipica di tutta l’enciclica- della difesa e della sacralita’ della vita TUTTA INTERA. E questo è l’aspetto che giustamente viene posto al centro. Non si difende la vita, né tantomeno la sua sacralità, concentrandosi esclusivamente sul suo inizio e sulla sua fine. Cosa che, non se ne abbiano a male gli amici prolife, succede con una certa frequenza.
Certo Lorenzo,
ma questo avviene perchè è sull’inizio (fecondazione e aborto) e sulla fine (eutanasia) che insiste il dibattito politico e si concentra l’offensiva laicista.
La vita tutta intera è sacra e tutta intera va difesa, ma è evidente che va data la precedenza a quegli aspetti che sono diventati bersaglio di vere e proprie battaglie contro la vita.
Se fossimo veramente tutti impegnati per la difendere la “vita TUTTA INTERA” non ci sarebbe bisogno di queste distinzioni.
Caro Federico (detto senza ironia)
io sono più radicale di te, penso che l’offensiva non sia laicista (che vorrebbe dire confinare il ‘problema’ entro una determinata componente sociale, ben identificabile): l’offensiva è culturale, quindi molto più pervasiva, trasversale e incisiva di quanto si possa temere.
Anch’io ho avuto testimonianza di una celebrazione eucaristica partecipata ed intensa al cui termine, nonostante le sollecitazioni di chi presiedeva, le firme ad ‘Uno di noi’ sono state 18 – 18 su 300!
Quindi la mia perplessità non è nel merito, sull’urgenza di difendere l’assoluta intangibilità della vita, che non è un bene disponibile. La mia perplessità è sul metodo.
Se il nostro predicare, ribadire, sottolineare, protestare, anche dentro i recinti parrocchiali, ha questi poveri esiti, non è che è sbagliato il modo? Non è che dobbiamo individuare altre strade, altri linguaggi, altre testimonianze?
Temo che ridurre e ricondurre questo entro la dimensione politica sia oggi – in un tempo di disaffezione o repulsione verso i politici di ogni appartenenza – un assoluto, terribile autogol.
Caro Lorenzo,
è terribile
aver ideologizzato la vita dei feti.
Io sotto casa
non incontro feti abbandonati,
io incontro tanti uomini e donne abbandonate,
la notte quando rientro
uomini giovani che appaiono invecchiati
occupano ogni panchina,
al riparo di una vetrina di Prenatal
una donna con un cagnolino da anni.
Una famiglia di miei amici con 3 bambini,
che vive verso Torre Maura,
ne ha adottati alcuni,
condivide portando loro il pranzo dei giorni festivi.
Ma io la sera rientrando a casa.
anche quando piove,
vedo quegli uomini
dormire su quelle panchine,
coperti fino alla testa….
E’ un grido che mi fa star male,
io so che lì non servono anestetiche preghiere,
ma atti di vita.
Nel mio quotidiano
non incontro feti,
ma vite abbandonate…
e…
ho paura…..
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201306/130611cazzullo.pdf
Cara Nico , se posso permettermi, io credo che sia sbagliato il modo.
Il modo in cui si frammenta e parcellizza il ” discorso vita” , concentrandosi sulle questioni dell’inizio/fine vita come se fossero un problema a se stante.
Capisco che questo sia oggetto di particolare dibattito e “offensiva” laica e culturale( il laicismo qui c’entra molto poco, purtroppo) e non mi stupisco né scandalizzo piu’ di tanto per questo.Nel momento stesso in cui si scoprono e mettono a punto modi e tecniche per intervenire( o interferire) sul decorso della vita- e ora lo sono e lo saranno sempre piu’ anche sull’inizio/fine- inevitabilmente si spalancano scenari inimmaginabili prima, e problemi etici e voragini altrettanto inimmaginabili.Fermi restando i paletti dei no_ che come tutti i no dovrebbero però essere pochi, fondamentali e non trattabili- questi no devono necessariamente:
– completarsi con la bellezza e la forza di sì alternativi
– essere inquadrati nell’orizzonte di una difesa della vita contemporaneamente su tutti i fronti e su tutti i campi.
SE NO, NON SI E’ CREDIBILI.
Non si è per la vita: si è antiabortisti, e antieutanasia.
Che va benissimo, ci mancherebbe. Ma non basta. NON BASTA.
Proviamo a chiedere in giro, non dico a chi sta fuori, ma anche nei nostri recinti: chi sono i ” prolife”? Ti risponderanno: quelli contro l’aborto.
E questo non basta.
Questa specie di strabismo, questa tessera punti per cui- come qui mi è stato piu’ volte spiegato da Federico- quelle su inizio/ fine sono battaglie per la vita, le altre per tutelare tutta la vita che ci sta in mezzo( come ricorda bene Matteo) sono questioni sociali che vanno affrontate in sede legislativa, taglia le gambe a tutto il discorso e lo danneggia in modo irreparabile.
Non per niente l’impostazione corretta, che è sempre stata affermata- dall’Evangelium Vitae in giù- è proprio quella riportata da Fisichella.
La vita è una, e una e tutta insieme la si difende.
Chiaro che se io mi occupo solo di anziani e me ne fotto del farwest degli embrioni o sono per forme assortite di eutanasia, mando a ramengo ogni sacralità della vita. Ma lo stesso, LO STESSO, accade al contrario.
Ricordo uno sconcertante servizio in TV su un attivista prolife americano, “feroce” antiabortista cattolico, con in casa un mezzo arsenale di armi sulla cui detenzione(!) e sul cui uso(?!!) personale non aveva minimo dubbio ed esitazione….
Del link proposto da Sara, sottolineo quell’evidente” la Chiesa non è stata colta di sorpresa”. E l’ovvio titolo sul “pragmatismo” della Chiesa. Dico ovvio perché questa, del pragmatismo, è sempre stata la bussola con cui la Chiesa si è mossa ed orientata nelle varie stagioni politiche, e nei diversi contesti e cambiamenti.
Pragmatica – a volte al limite del cinismo, nei suoi atteggiamenti piu’ politici- e attenta: attentissima a valutare i punti di convergenza( piu’ crudamente la tutela dei suoi interessi e/o dei principi cattolici) e a fiutare i segni di cambiamento di vento, e ad esso adattarsi con elasticità mentale. In questa fase, ilcentrodestra- dopo vent’anni di flirt più o meno esplicito- è un cavallo su cui non si punterebbe piu’ un baiocco.Il che non genera entusiasmi di alcun tipo per i sinistri e per Marino in particolar modo, ma obbliga a guardare in faccia la realtà e a giocarsela. Anche in questo- nonostante molte scivolate e alcune autentiche porcate compiute nella storia, il rischio del pragmatismo è il coinvolgimento- la Chiesa è mater et magistra. Se penso alla ideologizzazione furiosa della politica e alla voglia di “menare le mani” e far crociata da parte di tanti cattolici laici….
La discussione è molto seria, quindi in quello che sto per dire non sono ironico, ma serio: stamane mi trovavo a Milano e sono entrato un pò per curiosità in una Chiesa ortodossa; mi sono seduto e ho pregato con loro.
Ovviamente non capivo nulla delle preghiere in canto pronunciate da due donne e dal sacerdote ortodosso: pregando con loro, mi sono chiesto chissà cosa ne pensassero essi dei “valori cattolici”, poi ho deciso che “la cosa” migliore era continuare a pregare con loro.
Dopodichè, mi sono recato a svolgere i miei adempimenti.
Un caro saluto.
Per continuare la riflessione:
http://www.giovaniprolife.org/2013/06/evangelium-vitae-ragioni-del.html
@Fabricianus,
tempo fa su FB ho conosciuto un romeno di religione ortodossa che simpatizzava per l’UDC (e dubito che il motivo fosse la simpatia personale di Casini…).
Federico, ma per carità cristiana, ma come si fa a scrivere che la sinistra vince perché è radicata sul territorio? Ma a te non viene mai in mete la possibilità che la gente si sia rotta solennemente le balle di Berlusca e soci e vada a votare qualcun’altra perché in democrazia esiste la libertà di scelta? E ancora andiamo avanti con le storielle sui comunisti che marciano a plotoni affiancati! Quelli che vanno in piazza da Silvio per un panino e 20 euro che cosa sono? Edda fratello caro, non confondiamo – come dicono a Livorno – il culo con le quarantore! (cfr. “Il Vernacoliere”)
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/gay-gay-gay-francesco-francis-francisco-25578/
Fabricianus credo che gli ortodossi condividano i valori cattolici, almeno quelli non negoziabili, per quello che so sono abbastanza “conservatori”.
Sto vedendo una puntata di porta a porta su Papa Francesco molto ben fatto devo dire.
Dalla quale puntata è emersa la figura di un papa che dovrebbe innovare molto. Speriamo, perché ce n’è un gran bisogno.
Tonizzo,
ti darei ragione se non ci fosse stata un’astensione così alta.
Il dato sull’affluenza alle urne è sconfortante e pone interrogativi seri.
Non si può semplicemente dire che uno ha vinto e l’altro ha perso: hanno perso tutti moltissimi voti.
Persino Epifani (ma per la verità tutti i commentatori di ieri, da destra a sinistra) ha riconosciuto che la carta vincente del PD a queste elezioni comunali è stato il radicamento territoriale e l’organizzazione “pesante” del Partito Democratico.
Poi naturalmente è giusto rilevare che il progetto politico del centrodestra va assolutamente rilanciato e probabilmente non basterà cambiare nome. E che dire del centro di Monti e Casini? Il PD si è dato l’appuntamento del congresso per discutere e riorganizzare le proprie idee, gli altri partiti dovranno immaginare un percorso analogo per rinnovarsi e superare l’attuale crisi di credibilità.
Ripeto: non fermiamoci a guardare chi ha vinto i ballottaggi, ma prendiamo in seria considerazione il significato di astensionismo arrivato a livelli allarmanti.
Il quadro politico dovrà per forza cambiare, e speriamo in meglio.
di un astensionismo attivato a livelli allarmanti