“In un momento di crisi come l’attuale è dunque urgente che possa crescere, soprattutto tra i giovani, una nuova considerazione dell’impegno politico, e che credenti e non credenti insieme collaborino nella promozione di una società dove le ingiustizie possano essere superate e ogni persona venga accolta e possa contribuire al bene comune secondo la propria dignità e mettendo a frutto le proprie capacità. La distanza tra la lettera e lo spirito degli ordinamenti e delle istituzioni democratiche è sempre da riconoscere ed occorre l’impegno di tutti i soggetti coinvolti per colmarla ogni volta di nuovo. Anche noi, cattolici, abbiamo il dovere di impegnarci sempre di più in un serio cammino di conversione spirituale affinché ci avviciniamo ogni giorno al Vangelo, che ci spinge ad un servizio concreto ed efficace alle persone e alla società“: così Papa Francesco stamane al presidente Napolitano che gli ha fatto visita in Vaticano. Nei primi tre commenti, altre utili parole del Papa.
Francesco per la collaborazione di credenti e non credenti
9 Comments
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Si è detto anche oggi “vescovo di Roma”. In Italia la collaborazione tra Stato e Chiesa, sempre rivolta all’interesse del popolo e della società, si realizza nel rapporto quotidiano tra le istanze civili e quelle della comunità cattolica, rappresentata dai Vescovi e dai loro organismi, e in modo del tutto particolare dal Vescovo di Roma. Tra i titoli del Papa c’è anche quello di Primate d’Italia che sarebbe stato al posto giusto di fronte al Presidente della Repubblica Italiana, ma Francesco non demorde: è vescovo di Roma in ogni occasione, sia che saluti la folla di piazza San Pietro, sia che parli ai cardinali, sia che si insedi a San Giovanni o visiti una parrocchia, sia che incontri un Capo di Stato.
Difendere la libertà religiosa. Nel mondo di oggi la libertà religiosa è più spesso affermata che realizzata. Essa, infatti, è costretta a subire minacce di vario tipo e non di rado viene violata. I gravi oltraggi inflitti a tale diritto primario sono fonte di seria preoccupazione e devono vedere la concorde reazione dei Paesi del mondo nel riaffermare, contro ogni attentato, l’intangibile dignità della persona umana. E’ un dovere di tutti difendere la libertà religiosa e promuoverla per tutti. Nella tutela condivisa di tale bene morale si trova, inoltre, anche una garanzia di crescita e di sviluppo dell’intera comunità.
Riconoscenza per come gli italiani mi hanno accolto. Signor Presidente, Le rinnovo il mio ringraziamento per questo incontro tanto gradito. E sono lieto di cogliere questa occasione per esprimere la mia riconoscenza a Lei e a tutti gli italiani per l’affetto caloroso con cui mi hanno accolto dopo la mia elezione: mi hanno fatto sentire di nuovo a casa! Grazie. Possa l’Italia essere sempre una casa accogliente per tutti!
Luigi, hai voglia tu di mettere pazientemente in evidenza alcuni passaggi importanti dei discorsi del Papa.
Apprezzo molto i tuoi tentativi di far passare certi messaggi, ma tu sai meglio di me che solo “chi ha orecchi per intendere”, capisce e accetta.
Per esempio, chi credi che, tra i frequentatori del blog, accolga di buon grado quello che riguarda la difesa della libertà religiosa?
I fondamentalisti? Rassegnati, caro Luigi: le tue speranze sono vane.
http://www.youtube.com/watch?v=7lHFYSfs4RA
Ossessioni a parte (sic!),
Di Francesco apprezzo soprattutto l’invito ai cattolici a convertirsi e credere al Vangelo.
Un Vangelo visto nella sua interezza, nel suo messaggio completo, e non ritagliato a seconda dei gusti di una parte.
Fare a pezzi al vangelo, ritagliarlo e farne un collage, anziché accoglierlo e viverlo in ogni sua parola, è purtroppo una pratica sempre più comune.
A proposito di libertà religiosa, nel quadro delle manifestazioni del festival biblico si è svolto questo interessante dibattito su fede e libertà
é lungo, ma molto interessante, mi pare
http://www.streamago.tv/general/20437/desktop-2013-06-01-12-06-47.html
è visibile anche qui
http://bluradioveneto.it/eventi-news/festival-biblico-rivedi-2-eventi-padovani
Kierkegaard:
“Il paradosso: La fede è quella che comincia dove finisce la ragione, è il credente di conseguenza è sempre accompagnata dall’angoscia, perchè vive in un rischio costante…”
(filmato min. 45 ca.)
Ogni tanto dovremmo riprendere le provocazioni dei pensatori. Ci farebbe un gran bene…
Già:
“ritagliare” pezzi di vangelo (ma anche di Bibbia, di Corano..) per far dire quello che si vuole è un vezzo che dura da secoli e che è duro a morire. Anche se si chiama “fondamentalismo” le “anime semplici” non ci fanno caso.
E combinano sconquassi.
Così come combinano sconquassi quelli che sono convinti di essere dotati di una fede così certa e infallibile da ritenersi in diritto di “imporla” agli altri: altro vezzo in uso da secoli…
Nell’ABC degli studi teologici vien detto che l’approccio alla Parola di Dio dovrebbe avvenire nel seguente modo:
– Lectio
– Oratio
– Meditatio
– Contemplatio
ma è un procedimento lungo, difficile, accidentato, soggetto a rischi, ripensamenti, dubbi, necessità di ricominciare da capo mille volte.
No no, meglio urlare, possibilmente in piazza: non sia mai che passa una telecamera che ti riprende mentre urli qualche slogan restando in piedi sopra una cassetta della frutta (modello speaker’s corner), fai il giro del web e diventi una “star” mondiale…
Per fortuna che in questo blog di gente così non ce n’è…