«Chi come me guadagna più di 250mila dollari l’anno, deve pagare di più altrimenti le tasse dovranno salire per tutti. Se siamo seri sulla riduzione del deficit dobbiamo combinare i tagli alla spesa con le entrate e questo significa chiedere agli americani più ricchi di pagare un po’ più di tasse»: così ha parlato Barack Obama appena rieletto. Il portavoce Jay Carney ha commentato che “il presidente opporrà il proprio veto su qualsiasi misura che estenda gli sgravi fiscali ai più ricchi”. E’ uno dei motivi per cui ho scritto quattro giorni addietro che ero contento della rielezione di Obama.
Obama: chi ha di più paghi di più
68 Comments
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Già, le tasse sono bellissime, come si sa.
Magari se il vostro Obama abrogasse anche il Gramm-Leach-Bliley Act, che è una delle cause dei mali che affliggono il mondo, forse farebbe una cosina un po’ più efficace e un po’ più anticapitalista.
Ah già, forse non può perché lo volle Bill Clinton, pure lui a suo tempo tanto amato dai nostri “sinistrati” …
“il presidente opporrà il proprio veto su qualsiasi misura che estenda gli sgravi fiscali ai più ricchi”. E’ uno dei motivi per cui ho scritto quattro giorni addietro che ero contento della rielezione di Obama.”
Non credi che sia un po’ contraddittorio ? La chiesa sosteneva Romney che voleva fare tutto il contrario e tu sostieni la chiesa. Sarà stata una folgorazione sulla via di Damasco ? Oppure è solo un bluff ?
Smetta di sproloquiare, patetico Leonardo. Addolcisca la sua acidità di stomaco con una zolletta di zucchero.
Il suo livore nei confronti dei democratici non cambierà di una virgola il corso della storia, né di quella americana né del nostro Paese.
Se ne faccia una ragione.
Fuori argomento, Benedetto all’Angelus ha proposito le parabole delle vedove [quella di Sarepta di Sidone, nel Primo Libro dei Re (17,10-16), e quella che offre due spiccioli al tesoro del tempio, nell’episodio narrato dal Vangelo di Marco (12,41-44)] che sono nella liturgia di oggi:
“Nessuno è così povero da non poter donare qualcosa“.
“Nessuno è così povero da non poter donare qualcosa“.
Caro Luigi, Infatti nessuno lo è. E’ interessante e molto istruttivo il ragionamento che fece Gesù, a quelli che “donavano” e si sentivano a posto proprio perché “donavano”.
“Un fariseo lo “pregò” di pranzare con lui …. Comunque, il fariseo si sorprese vedendo che non si era lavato prima del pranzo. Ma il Signore gli disse: “Ora voi farisei pulite l’esterno del calice e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e malvagità.” – Non fu proprio un bel modo gentile di trattare chi lo ospitava. Non si è lavato le mani, non ha badato ai formalismi come troppo spesso accade.
“ Irragionevoli! Chi ha fatto l’esterno ha anche fatto l’interno, non è così? Tuttavia, date come doni di misericordia le cose che sono all’interno, ed ecco, ogni [altra] cosa è pura riguardo a voi. Ma guai a voi farisei, perché date la decima della menta e della ruta e di ogni [altro] ortaggio, ma passate sopra alla giustizia e all’amore di Dio! Queste cose avevate l’obbligo di fare, senza omettere quelle altre.,,,”
Così è certamente vero che tutti hanno qualcosa da donare, poiché tutti hanno qualcosa di spirituale da condividere. E’ questa il vero dono, dato che non è la decima materiale che conta, quanto il cento% di ciò che è all’interno senza falsi formalismi o falsi sorrisi. Le cose vanno dette in faccia. E quelli capirono bene:
“ Rispondendo, uno di quelli versati nella Legge gli disse: “Maestro, dicendo queste cose insulti anche noi”. Quindi egli disse: “Guai anche a voi che siete versati nella Legge, perché caricate gli uomini di carichi difficili da portare, ma voi stessi non toccate i carichi con un dito! ( Lc 11.37-46) – Eh.. sì, facile ricordare che nessuno è così povero da non poter donare, ma è ipocrita non spiegare cos’è che si deve donare.
Quanto alla vedova di Zarefat che ospitò Elia, ( 1 Re 17.7-16) Ci si dovrebbe chiedere perché mai Dio comandò a Elia di andare “Alla fine di alcuni giorni, quando la valle del torrente si era asciugata” – E non prima. Perché mai la bontà di Dio permette che avvengano quelle carestie, perché “non era caduta alcuna pioggia”
Altro aspetto interessante, non fu la donna a prendere l’iniziativa di ospitare Elia bensì fu Elia che chiese alla donna di essere ospitato. Non è sfacciato ? Impudente ? Quella stava lì a raccogliere la legna e lui non ha nemmeno pensato di aiutarla Perché non lo fece ? alquanto scortese e pretenzioso questo Elia no ?
Però è strano che infine la donna riuscì a sopravvivere “lei insieme a lui e alla sua casa” ma non aveva solo un figlio ?
…e nessuno e’ cosi’ ricco da non poter ricevere qualcosa…
«La vedova del Vangelo depositò nel tesoro del tempio due spiccioli e superò i doni di tutti i ricchi.»
Questo dice oggi il mio vescovo.
Espressione carina.
Un teologo che ripropone sempre la stessa lettura analitica biblica,
che nell’atto della vedova non vede altro,
lascia me molto perplesso.
E’ soltanto uno dei tanti teologi.
Come dice uno tra i più grandi biblisti,
la Bibbia
si legge con la Bibbia.
Repetita juvant ?
o è soltanto clerotizzazione ?
Le parole di un teologo che è anche papa
sono induscutibili ? definitive? non soggette a errori filologici o esegetici ? ermeneutici ?
Solo adesso si verifica il fatto sensazionale. “Una povera vedova versò due piccole monete”. Gesù, che stava seduto solo, chiama i discepoli. Qui si è avverato l’evento decisivo, la prova visibile di tutto il suo Vangelo. In Marco e Luca è la scena ultima prima del discorso escatologico che introduce il racconto della passione. Qui l’insieme delle condizioni evangeliche è diventata azione compiuta. Ciò che Gesù ne dice non è più pretesa, ma – stupito, ammirante – riconoscimento di una corrispondenza. Quanto egli verifica corrisponde a ciò che si attende come cosa estrema, ma che sarebbe stato quasi temerario aspettarsi da persona umana. “Tutti gli altri hanno gettato del loro superfluo, ma ella ha gettato nella sua povertà tutto ciò che aveva per il suo sostentamento”.
Hans Urs von Balthasar, Tu hai parole di vita eterna, Jaca Book 1992, p. 57.
Matteo quella del papa non è un’espressione “carina” ma forte. Perchè ne resti “perplesso”? Io ne sono contento. E se tu nell’episodio evangelico vedi di più, o altro, perchè non lo dici invece di limitarti a criticare il tuo – e mio – vescovo? Aiutami a leggere quel di più, o quell’altro.
anche io, Matteo, non ho capito molto la tua critica… sicuramente sono limitato ma cosa trovi di altro che… altri non trovano?
…infatti la vedova e’ una delle piu’ efficaci immagini di Dio, della Sua umilta’ e della Sua impotenza…
Matteo, anche Maggi può sbagliare, non solo Ratzinger.
Ma parli, Nico, di Padre Maggi ? Comunque, sì, anch’io vorrei capire meglio, Matteo, il motivo della tua perplessità (se tale può dirsi) sull’intervento odierno del nostro Papa (che, dal mio “ultimo banco”, è parso bello).
Circa il Gramm-Leach-Billey Act, Marilisa, Leonardo ha ragione (e che, per una volta, “scavalchi a sinistra” una parte di noi – non me – non può che farmi piacere): semplicemente, Leo (ma, se hai informazioni diverse, correggimi pure), a me risulta che la legge fu proposta da senatori repubblicani ed approvata dal Congresso (ove, ai tempi del secondo mandato di Bill Clinton, il G.O.P. godeva di schiacciante maggioranza); il Presidente Clinton avrebbe potuto (e dovuto, agiungo) “bloccarne” l’approvazione (e di ciò porta la responsabilità), ma erano i tempi dello scandalo-Lewinski e, evidentemente, aveva altro a cui pensare ……………
Buona domenica dalla pioggia del Nordest.
Roberto 55
Quando ero ragazzo, ascoltai da un sacerdote di Forlì, che si chiamava don Francesco Ricci, ed era un uomo altissimo, questo commento al vangelo della vedova: «Nella vita ci saranno molti momenti in cui vi sembrerà difficile dare tutto, ma la cosa più difficile sarà accettare che il vostro tutto siano due spiccioli». Non me lo sono mai più dimenticato.
Sul Gramm-Leach-Bliley (non Billey) Act non ho informazioni così precise. Vero che i tre firmatari erano repubblicani, ma leggo ora qui:
http://en.wikipedia.org/wiki/Gramm%E2%80%93Leach%E2%80%93Bliley_Act
che «the final bill resolving the differences was passed by the Senate 90-8, and by the House 362-57» cioè con un voto largamente bipartisan.
Più in generale, mi sembra che la matrice ideologica di quella infausta legge fosse tale da accordarsi bene alla generale filosofia dell'”età d’oro” clintoniana: arricchitevi!
[Era oro falso, come poi si è scoperto]
@ Roberto 55
Poiché tutti abbiamo sempre altro da pensare in un modo o in un altro, una domanda facile per una risposta semplice. Lei condivide il detto : “Fatta la legge trovato l’inganno” ?
Crede davvero che sarà una legge per quanto giusta e fatta bene a risolvere il problema di cui parla il Vangelo ?
“Comunque, divenite operatori della parola, e non solo uditori, ingannando voi stessi con falsi ragionamenti. Poiché se qualcuno è uditore della parola, e non operatore, costui è simile a un uomo che guarda la sua faccia naturale in uno specchio. Poiché si guarda, e se ne va e immediatamente dimentica quale sorta di uomo egli sia.” ( Gc 1.22-24)
Sono i falsi ragionamenti che fanno trovare le scappatoie per non fare ciò che è giusto Sono i falsi ragionamenti che fanno credere che basti una legge a risolvere un problema.
Ricordo che qualcuno disse che l’Italia è il popolo che legifera di più e che applica di meno. Ricordo un certo Calderoli che bruciò un pila di leggi inutili perle quali i cittadini avevano pagato un sacco di soldi finiti in fumo a un sacco di persone inutili.
“Ma chi guarda attentamente nella legge perfetta che appartiene alla libertà e persiste in [essa], questi, poiché è divenuto non uditore dimentico, ma operatore dell’opera, sarà felice nel suo operare.” (Gv 1.25)
Ci vuole la voglia di rispettare coloro che vengono ritenuti degni di fare le leggi, ma poiché quelli fanno solo favori agli amici nessuno li rispetta più né loro, né le loro leggi. Vale per il Gramm-Leach-Billey Act, e per qualunque altro atto che prevede l’esenzione dall’IMU i seguenti Imu categorie esenti
Visto come si aggira la legge ?
@Roberto55
si, parlavo di padre Maggi.
E’ sua l’unica lettura alternativa che ho incontrato finora, e volevo far notare a Matteo (ma non so se lui si riferisse a ciò che credo di aver capito), che neppure quella di Maggi può essere considerata lettura esaustiva.
A parer mio, infatti, le due interpretazioni vanno tenute insieme perchè, se quella di Maggi si basa soprattutto su un inquadrare la pericope in ciò che la precede e segue immediatamente, leggere la Bibbia con la Bibbia significa però anche allargare lo sguardo, sporgersi fino alla vedova di Elia per esempio, come propone la liturgia, e non fermarsi ai passi che confermano una lettura anti-gerarchica.
Per farmi capire un po’ meglio, vi riporto un brevissimo passaggio di ciò che dice Maggi:
“questo che adesso Gesù rivolge alla vedova non è un elogio o una lode, ma un pianto di compatimento nei confronti di una vittima dell’istituzione religiosa, vittima e complice.
…
Per comprendere il lamento di Gesù bisogna rifarsi alla legge. Nella legge, nel libro del Deuteronomio, si stabiliva che con le offerte del tempio bisognava mantenere le vedove e gli orfani. Ebbene gli scribi, con la loro teologia e la loro insaziabile voracità, avevano trasformato questo. Non solo con le offerte del tempio non si mantenevano le vedove, ma erano le vedove che dovevano mantenere il tempio offrendo anche la loro stessa vita.
Quindi quella di Gesù non è una lode, ma un lamento”
Ma cosa volete che scriva Matteo?
Ha già raggiunto il suo scopo, cioè criticare e sminuire il Papa. Nulla di più.
@ Leonardo
Non credo di aver capito bene il senso dell’insegnamento del sig. Ricci citato : “Nella vita ci saranno molti momenti in cui vi sembrerà difficile dare tutto, ma la cosa più difficile sarà accettare che il vostro tutto siano due spiccioli”
Intendeva dire che voleva essere più ricca per poter dare di più ? Ma anche se fosse stata ricca e avesse dato tutto, subito dopo si sarebbe ritrovata nella posizione precedente. Ergo dare tutto non serve a niente. Dopo ci si ritrova poveri.
Nell’altro senso, “sarà difficile accettare che il vostro tutto siano due monetine” significa che si desidera avere di più quindi avidi ? E’ contrario al Comandamento : ““Non devi desiderare”. ( Eso 20.17) – “Quindi disse loro: “Tenete gli occhi aperti e guardatevi da ogni sorta di concupiscenza, perché anche quando uno ha abbondanza la sua vita non dipende dalle cose che possiede” ( Lc 12.15)
Che si deve fare dunque ? Non devi desiderare di avere, e non puoi dare tutto perché diventi povero. Che fare dunque ?
Sig. Leonardo ricorda la storia dei “falsi maestri” ? quegli insegnamenti meglio dimenticarli !
@Federico
Non saltare alle conclusioni, quella che ho postato è una MIA illazione. Non è certo che Matteo si riferisse a quello che ho detto.
SE anche fosse, è una lettura che va presa comunque in considerazione, anche se va integrata con altro.
Cerchiamo di non litigare anche qui, vi prego!
@ nico
“Per comprendere il lamento di Gesù bisogna rifarsi alla legge. Nella legge, nel libro del Deuteronomio, si stabiliva che con le offerte del tempio bisognava mantenere le vedove e gli orfani. Ebbene gli scribi, con la loro teologia e la loro insaziabile voracità, avevano trasformato questo. Non solo con le offerte del tempio non si mantenevano le vedove, ma erano le vedove che dovevano mantenere il tempio offrendo anche la loro stessa vita. Quindi quella di Gesù non è una lode, ma un lamento” ( NIco)
Brava Nico – condivido : ”
“Guardatevi dagli scribi che desiderano andare in giro in lunghe vesti e a cui piacciono i saluti nei luoghi di mercato e i primi posti nelle sinagoghe e i luoghi più eminenti ai pasti serali, e che divorano le case delle vedove e per pretesto fanno lunghe preghiere. Questi riceveranno un più grave giudizio”.” ( Lc 20.46-47)
“La forma di adorazione che è pura e incontaminata dal punto di vista del nostro Dio e Padre è questa: aver cura degli orfani e delle vedove nella loro tribolazione, e mantenersi senza macchia dal mondo.” Gc 1.27)
“Nessuno è così povero da non poter donare qualcosa“.
Vero. Ma qui non importa tanto il ” qualcosa”. Nel qualcosa, ce la caviamo sempre tutti alla grande. Il fatto è- Gesù è chiarissimo- che ” qualcosa” è meno che niente, non ci serve a un tubo. Ecco perché, noi siamo tutti dei ” giovani ricchi che chinano il capo e se ne vanno con aria triste”, anche se c’abbiamo 99 anni e conto in banca in rosso.
Qui- sempre nel Vangelo- importa solo il “tutto” .
Sembra di capire che solo chi è “povero” in canna, povero per davvero, povero di sostanze, di ruolo, di vita, di sé, puo’ donare tutto quel che ha. Questa donnetta sfigata realizza sotto il nostro naso arricciato di giovani ricchi tristi la possibilità che sempre vagheggiamo senza mai muovere davvero un pelo per concretizzarla: dare senso vero alla nostra vita.
Che, di certo, non siamo noi.
Io non ne so nulla di ermeneutica e interpretazione. ne so della chiarezza perfino spaventosa con cui il Vangelo parla alla MIA storia personale. Continuare a fare il pirla dicendo ” ma non è di me che parla ” ” non si tratta tanto di ” “bastasse fare questo!” “”non è che Cristo chieda questo a tutti” è ampiamente alla mia portata.
Però mi sto rompendo.
Chiarisco, poi me ne torno nel mio angolo:
l’illazione (17.22) si riferisce alla genesi delle affermazioni di Matteo, che io ho creduto di individuare nelle parole di Maggi.
Ho riportato le parole di Maggi virgolettate (17.07), non sono mie e non intendo farle mie.
Buona serata a tutti.
http://www.youtube.com/watch?v=VUxxwhfNjzE
@Nico,
tu non c’entri. Non mi piace l’anticlericalismo grossolano di Matteo.
Se aveva qualcosa da aggiungere in merito all’Angelus, avrebbe potuto farlo senza offendere Benedetto XVI. Resto convinto che il suo obiettivo non fosse l’esegesi di Mc 12, ma accanirsi verso un teologo tedesco che lo Spirito Santo ha voluto a capo della Chiesa Cattolica.
Chiudo la polemica, in attesa di leggere quale significativo contributo teologico vorrà condividere con noi il nostro caro Matteo.
Buona serata
@ Lorenzo
“Sembra di capire che solo chi è “povero” in canna, povero per davvero, povero di sostanze, di ruolo, di vita, di sé, puo’ donare tutto quel che ha.”
Spero di non rompere sig. Lorenzo, ma se legge meglio, vedrà che non è proprio così, come ha scritto lei perché Paolo dice :
“esprimo un’opinione: poiché questa cosa è utile per voi,[…] affinché, come ci fu la prontezza di voler fare, così ci sia anche il completamento da ciò che avete. Poiché se c’è prima la prontezza, è specialmente accettevole secondo ciò che la persona ha, non secondo ciò che non ha. Poiché non voglio dire che sia facile per altri, ma difficile per voi; ma che mediante un’uguaglianza il vostro avanzo supplisca proprio ora alla loro indigenza, perché il loro avanzo pure supplisca alla vostra indigenza, affinché ci sia un’uguaglianza. Come è scritto: “Chi aveva molto non ebbe di più, e chi aveva poco non ebbe di meno”. ( 2Cor. 8.10-15)
“Quando lo misuravano con l’omer, chi ne aveva radunato molto non ne aveva d’avanzo e chi ne aveva radunato poco non ne mancava. Lo raccolsero ciascuno in proporzione a quanto mangiava.” (Eso 16.18)
Lei scrive “Qui- sempre nel Vangelo- importa solo il “tutto” .”
No,sig. Lorenzo, qui sempre nel vangelo importa l’uguaglianza”. Importa non sprecare, importa saper aiutare quando si è in condizioni di farlo perché se non si è in condizioni si fa gli eroi senza testa e senza cristianesimo. E se facessimo tutto noi, che farebbe Dio rimarrebbe disoccupato ?
“Il Padre mio ha continuato a operare fino ad ora, e io continuo a operare”. ( Gv 5,17) Mosè non vi diede il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il vero pane dal cielo” ( Gv 6.32)
Solo Dio può far crescere e può far seccare, Rendere prosperità o ridurre in povertà. Anche se lei donasse tutto quello che ha ad un povero, quello in breve tornerebbe ad essere ancora più povero non essendo in grado di gestire l’abbondanza. Fanno testo i molti vincitori di grosse lotterie che vivono in povertà malgrado i soldi vinti.
“La benedizione di Jehovah, questo è ciò che rende ricchi, ed egli non vi aggiunge nessuna pena.” (Prov 10.22)
Però non deve farselo piacere per forza. Può anche dissentire.
@ FedericoB.
“Resto convinto che il suo obiettivo non fosse l’esegesi di Mc 12, ma accanirsi verso un teologo tedesco che lo Spirito Santo ha voluto a capo della Chiesa Cattolica.”
Forte affermazione la sua sig. Federico, ma come la può dimostrare ? Sa, lo S. S non parla, non si vede spesso in giro, non manda e-mail. Come fa a dirlo ?
Vero. Gran bel discorso, quello di Obama.
Peccato che contenga “solo” parole.
Già nella frase riportata da te, Luigi, si vede solamente la speranza di riuscire a far pagare più tasse ai ricchi altrimenti queste aumenteranno per tutti, che è quello che accadrà, come è già stato in passato. Perchè sono i ricchi che dice di voler tassare ad avergli fatto la campagna elettorale, potrebbe mai ripagarli così?
Poi l’affermazione che fa sorridere è quella di voler riuscire ad essere seri nella diminuzione del deficit. Peccato che sia stata proprio la sua amministrazione a fare andare il deficit alle stelle, facendolo passare da miliardi a trilioni di dollari, instaurando commissioni e sottocommissioni in un numero spropositato di 102 ,centodue!!!. Per esempio, ai tempi di Roosevelt, ma anche in tempi più recenti, le commissioni non arrivavano mai oltre 20 ( solo 7 sotto Roosevelt, che ne aveva di problemi da risolvere!!!) .
Potrebbe anche andare bene il veto sugli sgravi fiscali ai ricchi ma non ne sarei poi così sicura…ci crederò quando accadrà.
Cambiando registro, una scorsa più approfondita al programma della riforma sanitaria di Obama dovrebbe far saltare dalla sedia tutti, ma proprio TUTTI, i cattolici. A cominciare dal blog per finire ai Sacri Palazzi. Ma qualcuno ha visto che, sotto sotto, tra le righe della riforma c’è una eutanasia legalizzata? Specie nella parte dove si pongono limiti alle cure di persone con una certa età, quando viene giudicata “antieconomica” e “infruttuosa” qualsiasi terapia.
Infine, tanto per movimentare un poco la domenica pomeriggio, ma vi siete chiesti che cosa doveva passare inosservato con un discorso così bello, romantico e utopistico sulle tasse? Vi dò un piccolo indizio: Clinton, Petreaus, Bengasi…..
Ciao Principessa,
mi fa piacere leggere la tua testimonianza,
del tuo vissuto in terra U.S.A.
Mi fa riflettere molto.
Grazie
Grazie, Nico: confesso che non conoscevo – se non di nome – Padre Alberto Maggi; ora, però, non tornare, Nico, nel tuo angolo ………….
Tutto giusto, Leo (parlo, ora, del Gramm – Leach – Bliley Act), salvo una postilla: il motto “Arricchitevi” non è stato solo e tanto proprio dell’età “clintoniana”, ma fu anche, prima, e sopratutto, il marchio distintivo dei “roaring eighties” reaganiani (che, invece, piacevano molto alla destra europea, e, in particolare, italiana).
Infine, una domanda per Cinzia/Principessa (che saluto con l’affetto di sempre, e ringrazio per il contributo alla discussione): ci eravamo già confrontati su quello specifico punto della riforma sanitaria statunitense, che, in effetti, per com’è formulata (e non vedo molte altre interpretazioni possibili), mi pare inaccettabile; perchè, secondo te, la quasi totalità dei “latinos” (oggi, se non erro, oltre il 20% degli elettori U.S.A.: nel tuo Stato, poi, ve ne sono parecchi, giusto ?) votano per l'”asinello” ? Qual’è, a tuo avviso, la spiegazione ?
Un saluto a tutti.
Roberto 55
Gesù è un Rabbi precario
fuori dal circuito religioso,
nel suo essere fuori dal circuito
è libero,
è libero di agire,
è libero di parlare,
è libero di insegnare.
Nulla è mai casuale nelle espressioni del Rabbi,
mai il Rabbi perde tempo a fare del semplice moralismo a buon mercato.
La pericope va letta nell’insieme dei suoi tre tempi (dal 30 al 44).
Espungere uno dei tempi, falsifica tutta la pericope.
Se oggi, possiamo osservare l’evoluzione della lettura della Teoria documentaria legata al Pentateuco,
ci si può anche anche permettere di “non sempre” separare a proprio piacimento pericopi evangeliche,
(cosa già abbondantemente fatta nel corso dei secoli passati),
per fare un “carino” moralismo (non certo forte)
su una offerta e su una carità che nella pericope in argomento è legata alla giustizia (non di certo divina) visto che siamo eredi di un patrimonio di approfondimento biblico e di una esperienza umana storica inesistente e impensabile mille anni fa ?
Ogni lettura è legittima,
ma le letture complementari,
non vengono usate mai, mai,
e questo generommi sospetto.
Un Rabbi precario,
che loda una vedova precaria ?
Sì !
Perché no !
Ma allora il di più che il Rabbi precario dice,
viene dal maligno ?
Taluni vogliono vedere nella mia libertà di pensare,
anticlericalismo a tutti i costi.
Tranquilli,
non mi interessa liberarli dalle loro paranoie.
Continuino a vedermi nemico di una “chiesa” di loro proprietà.
Esprimermi liberamente sulle affermazioni di Benedetto,
non è offendere Benedetto e non può certamente offendere Benedetto.
Quindi io
scriverò sempre liberamente quello che penso
su Benedetto,
fino a prova contraria è un uomo come tutti gli altri.
Nella nostra demcrazia
quello che dice Benedetto,
per qualsiasi cittadino della terra,
può essere equivalente a quello che dice sora Cesira,
e per me cattolico,
nella maggioranza dei casi
è equivalente alle espressioni di un qualsiasi autorevole teologo.
La differenza la fa soltanto la mia coscienza.
A chi non piace se ne faccia una ragione.
A proposito,
non ho assolutamente affermato che Ratzinger abbia sbagliato,
ma mi sento libero di dire che per fortuna,
nel leggere la Bibbia,
ci sono teologi e biblisti in esperienza, grazia ed età,
che non hanno bisogno di ripetersi per fare della pura omiletica,
ma chiedono continuamente al testo,
“Signore cosa mi stai dicendo ?”
(non, Signore che predica devo fare…??)
e
mi offrono la capacità
di pormi in crisi
per non finire mai di domandare….
mai di cercare…
Luigi e Nico,
vi ringrazio per la benevolenza,
di non giudicarmi,
uno sport troppo praticato in questo blog di Luigi.
Ritorno al “fuori argomento” di Luigi.
Senza voler entrare nel merito del discorso del Papa, osservo che quando si legge la pagina del Vangelo di oggi, si è portati ad una esegesi di routine.
Una vecchietta povera e umile che mette nel Tesoro i suoi due spiccioli senza i quali non può campare, agli occhi del Signore è molto più meritevole dei ricconi che versano molto di più, ostentando, fra l’altro, la loro “generosità”.
Insomma, apprendiamo una lezione che può mettere in crisi non dico tutti noi ma quasi.
Se dessimo tutto quel che possediamo, avremmo molti meriti davanti al Signore. In breve: dovremmo agire in modo esattamente opposto a quello del giovane ricco, che se ne andò dispiaciuto.
Ma è questa la sola chiave di lettura della pagina evangelica? Io non credo.
Intanto dubito molto che tutti sarebbero disposti ad una scelta radicale di questo tipo. Alzi la mano chi riuscirebbe a farlo.
L’esempio non ci viene nemmeno dalla Chiesa, a pensarci bene. Anche se è vero che ci sono dei semplici preti poverissimi.
Lorenzo, tu che sembri radicalizzare, ci riusciresti? E se non ci riuscissi, ti sentiresti in colpa?
Allora dovremmo pensare che il Regno dei cieli non è per noi, che ne saremmo esclusi?
Certo la parola del Cristo sembra essere categorica.
Io però sono convinta–l’ho detto altre volte– che voglia piuttosto “provocare” nei suoi ammonimenti, piuttosto che impaurirci, come molti invece pensano. Altrimenti non avremmo speranza di salvezza.
Nei nostri giorni, soprattutto, se non avessimo lo stretto necessario per campare, ce la passeremmo molto male, con quel po’ po’ di soldi che dobbiamo sborsare anche solo ad ogni respiro.
E molti si trovano davvero in pessime acque.
Ecco allora che forse è il caso di trovare qualche altro spunto di commento.
Il prete che oggi ha celebrato la Messa cui ho partecipato, ha posto l’accento non su questo aspetto ma sulla fede.
La fiducia totale in Dio, che vede e provvede, deve essere la nostra bussola di orientamento. E certamente è, o dovrebbe essere, così.
Ma a parer mio non è ugualmente facile nei fatti, ancorché possa esserlo a parole.
Ricordate quel tale che in un TG disse disperato: “ma io che gli do da mangiare ai miei figli. La fede?”
La fede, la fiducia in Dio, va cercata con la preghiera assidua, ha detto il prete.
Non c’è da dubitarne. Tanto più che la fiducia va sempre conquistata, anche a piccoli passi.
Puntiamo però l’attenzione sul “cuore”. Non importa quanto si dà, ma come si fa. Importa la carità “generosa e umile e nascosta” .
Ho letto e condiviso queste parole : “la semplicità di un gesto vissuto nel silenzio è apprezzato da Dio.
Dio ci sconvolge non con eventi straordinari, ma nella piccolezza del quotidiano.
Ciò che conta realmente è quello che noi spesse volte facciamo fatica a vedere. ”
Ho apprezzato e condiviso queste altre parole :”Anche se dessimo ai poveri tutto ciò che abbiamo guadagnato, sarebbe sempre e solo il superfluo. Cosa ci chiede il Signore? Cosa vuole che noi diamo al nostro prossimo, che doniamo a Dio? Tutto ciò che abbiamo, tutto ciò che ci serve per vivere, l’unica cosa che possediamo veramente: noi stessi.
Come si fa a donarsi? Ci si mette al servizio di chi ha bisogno, non si dice mai di no a chi ti chiede un aiuto concreto, non parlo di denaro o di cose materiali, ma di un sorriso, una carezza, una parola nel momento dello sconforto, una brontolata.”
Ecco, io trovo molto vere queste parole, e alla portata del più “piccolo” degli uomini, se solo ne fossimo convinti.
Torno ora dalla messa. Il parroco ha dato “anche” l’interpretazione di Matteo. Ringrazio Matteo e Nico di avermi preparato a comprenderla.
Matteo: “scriverò sempre liberamente quello che penso su Benedetto“. Difenderò la tua libertà. Ma osservo che in questo caso non era funzionale presentare la tua utile osservazione in chiave polemica. Se tu avessi detto: “il papa interpreta così ma è possibile un’altra lettura che mi convince di più”, non era più semplice, più chiaro, più fruibile?
E’ vero Luigi.
Avrei bisogno di te che mentre sto scrivendo mi stai dietro a corregermi,
come faceva il mio babbo quando ero bambino e mi faceva il dettato.
L’importante che da dietro non mi fai arrivare scapaccioni a sorpresa!
sono di un’angoscia mortale!
Affare fatto Matteo: fai conto che io sia dietro a correggerti. Ma stai tranquillo: non ho mai dato scapaccioni a nessuno.
Ultima domanda (per Matteo, principalmente, ma anche per tutti gli amici: dopodichè, non dubitate, me ne vado a dormire, chè domattina debbo andare in città alle 7 a prendere il treno per Milano): ma siamo certi che le due “letture” del passo biblico siano tra loro alternative (e non, piuttosto, complementari) ?
Buona notte !
Roberto 55
@ Rob55
La maggioranza dei latino che vota per il Partito Democratico vota l’idea del governo assistenziale, del governo sempre presente che ti dà una mano. Come accade nelle loro terre d’origine.
Va anche detto, altresì, che il Partito Repubblicano non è meno accogliente ma si concentra di più sull’iniziativa individuale, sulla dimostrazione della buona volontà e del contributo che intendi dare alla Nazione.
Poi è sempre vero che esistono le pecore nere ovunque (come coloro che lavorano sotto falso nome o sotto falso Social Security Number) , negli schieramenti di entrambi i partiti.
Ma possimao chiudere qui, Roberto, Come vedi non interessa.
Be’ io leggo Principessa.
Quindi mi interessa.
Un saluto
Un saluto anche a te, Matteo.
Chi ha lavoro dia lavoro. Non lo ha detto Obama ma un prete romano, per nulla alternativo, e che mi risuona fortemente in questo tempo in cui vedo vicino a me molte persone che perdono o rischiano di perdere il loro lavoro. Un invito che vale anche per me che ho un posto strasicuro e che sono chiamato a cercare forme di solidarietà a partire almeno da quella piccola impresa che è la famiglia.
E necessario che noi cristiani troviamo nuove ed efficaci forme di mutuo aiuto.
Mattlar hai ragione… il momento della carità è importante tanto quanto lo è quello liturgico e sacramentale… buona notte…
Principessa le tue noterelle sono interessantissime… ma tu per chi hai votato? Ovvero: voti in America o in Italia? Ovviamente puoi avvalerti della facoltà di non rispondere… e a te buon pomeriggio…
Hai memoria corta, Luigi.
Quattro anni principessa fa votò per i repubblicani.
È per questo motivo che i suoi ragionamenti non mi convincono.
Mi sembrano troppo di parte. Mi si scusi la sincerità.
Corrige: quattro anni fa Principessa votò etc…
Il discorso rimane lo stesso ovunque si vada.
Si parteggia per un certo partito e gli si trovano le attenuanti anche nelle negatività.
Si va contro l’altro partito, si spara a zero e si ingigantiscono i punti negativi.
Ora, dato che la perfezione non esiste, e non esisterà mai, non sarebbe più sensato considerare gli obiettivi di ciascuna parte in senso globale?
Vedere da che parte pende la bilancia mettendoci i pro e i contro di ogni parte?
Manco per idea.Ci mancherebbe altro!
Si continua a percorrere il solco tracciato da anni, con buona pace dell’obiettività.
@Marilisa
Certo che Gesù non ci vuole impaurire.
Ci mostra la strada – unica- per liberarci da noi stessi.
La più asfissiante e angusta delle galere. A vita, per giunta….
🙂
Leonardo: 11 novembre 2012 @ 16:52.
Grazie.
Da Solal ricevo questo messaggio:
Caro Luigi, nell’Angelus del Papa a me è piaciuta la sottolineatura: “Tuttavia la Scrittura dice che la condizione oggettiva di bisogno, in questo caso il fatto di essere vedova, non è sufficiente: Dio chiede sempre la nostra libera adesione di fede, che si esprime nell’amore per Lui e per il prossimo”. Entrando nell’anno della fede mi sembra che questa osservazione sia di vitale importanza come premessa. E inoltre è molto bello il richiamo al commento di questa pagina evangelica di San Leone Magno, come dire in tutta umiltà: ci sono gli altri che contano prima e più di me!
Ma poi per noi cattolici il Papa è proprio una persona come tutte le altre? E allora che ci sta a fare lì a S. Pietro? Con affetto Solal
“…Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».
Certamente, il paragone pare non lasciare adito a dubbi sul significato delle parole di Gesù. Tuttavia, in aderenza all’idea che in fondo ciascuno dà l’interpretazione che più si avvicina al suo sentire (anche coloro che si affidano totalmente alle parole della Chiesa), io vedo nel testo evangelico l’ennesima prova del fatto che Gesù ha veramente sparigliato le carte. Se dare tutto ciò che si ha vale agli occhi di Dio riguardo al denaro, tanto più varrà riguardo alla vita, secondo le possibilità che ciascuno ha, anzi secondo ciò che ciascuno è. E questo vale, forse, per i credenti, che secondo il vostro modo di sentire hanno moltissimo, e per i non credenti, e anche per coloro che hanno un’altra fede. Il progetto d’amore di cui è intessuto il Vangelo ha come oggetto e come soggetto l’uomo in quanto esistente, non per i risultati che produce, mi azzordo a dire (ma so che non sarete d’accordo) non per le scelte che compie. Vi prego di credere che non è una interpretazione di comodo (parlo delle scelte), anche perché non sono fra quelli che hanno moltissimo. Solo, non credo che possa essere di ostacolo ad una lettura del genere la sua scarsa aderenza alla nostra idea di giustizia.
Veramente, Leopoldo, io trovo che fai benissimo ad azzardarti a dire.
Sono perfettamente d’accordo con te.
La” nostra idea di giustizia”, nonostante tutti i nostri funambolici tentativi di quadratura impossibile del cerchio, sta alla logica del Vangelo come i cavoli a merenda.
Grazie!
Qui si può seguire in diretta la visita di Benedetto a una casa per anziani della Comunità di Sant’Egidio:
http://www.santegidio.org/pageID/3/langID/it/itemID/5953/Sant_Egidio_WebTV_trasmette_la_visita_di_Papa_Benedetto_XVI_alla_Casa_Viva_gli_Anziani_OGGI_dalle_ore_h_11.html
nico scrive,
11 novembre 2012 @ 17:07
—
Sul “quadrino” della vedova.
Quella che hai data è l’esatta interpretazione della pagina del Vangelo.
In questa e in altre pagine Gesù si rivolge duramente agli scribi e ai farisei per il loro stile di vita e la non osservanza della Parola.
@Nino
Non ne nego la pertinenza. Ne metto in dubbio l’esaustività.
Perchè vogliamo per forza mettere le briglie a Gesù Cristo?
Perchè se quel passo a molti dice anche dell’altro, dobbiamo chiuderlo in un recinto, per quanto ci paia “corretto”?
“La parola di Dio si insapora dentro ogni uomo, ne prende le forme, adattandosi ad assomigliargli. Adopera tutto il tempo necessario a farsi come lui, per renderlo come essa è, indicibilmente divina. La pazienza della Parola non dev’essere – né per il catechista né per il catechizzato – un pretesto di scandalo; essa piuttosto è prova della magnanimità divina. Sembra che la Parola indugi e si attardi nell’adempiere la sua promessa; ma ciò avviene solo per dare ad ognuno il tempo necessario per la conversione” (UCN, La catechesi e il catechismo degli adulti, 21 maggio 1995, n. 5).
A questa ricchezza dell’umanità, e del divino che ad essa si adatta, io sono grata.
@Nino
“..qui Gesù si rivolge duramente agli scribi e farisei per il loro stile di vita”
Giustissimo ! ma a patto di capire che ” gli scribi e i farisei ” non sono gli “altri” ma siamo noi stessi, ognuno di noi.
“scribi e farisei ” è diventata una comoda etichetta che ogni cristiano mette su gli altri ma mai su se stesso !!
Direi che qui come in ogni altro passo del Vangelo Gesù si rivolge a NOI, a noi uomini , cioè a ciascuno di noi, e anche se non ci piace ammetterlo , noi uomini , anche cristiani, siamo simili agli scribi e farisei dell’epoca di Gesù siamo simili agli uomini di poca fede, ai mercanti del tempio, alla razza di vipere, ai sepolcri imbiancati, agli stolti e duri di cuore, ecc . ecc
Credere che gli scribi e farisei siano sempre gli “altri” e mai noi stessi è una pia illusione….per continuare appunto a reputare se stessi “giusti” come credevano gli scribi e i farisei.
E naturalmente anche la pia vedova siamo noi: noi quando (raramente per non dire mai) diamo TUTTO , tutto quello che abbiamo, e ci rendiamo conto , umilmente , che questo “tutto quello che abbiamo” sono due spiccioli!!!.
qui è in gioco non solo la generosità ma anche la modestia: gli scribi e i farisei ( noi) credevano di essere giusti dando qualche obolo e si
insuperbivano ( sempre noi) come pii e benefattori, la pia vedova da’ tutto il suo avere e non si insuperbisce perchè sono due spiccioli…
La superbia è il peccato originale, di Lucifero e degli angeli ribelli, ma anche degli uomini, e fra gli uomini non ci sono più superbi di quelli che si credono giusti e pii…
… e se non solo entrassero in gioco la generosità e la modestia, ma anche qualcosa che le previene e le supera entrambe: la sapienza? Se quella che chiamiamo la povera vedova, avesse intuito il nocciolo della verità? Cioè che esiste un modo-l’unico- per non lasciarsi soffocare dal dolore e strangolare dalla miseria nera: invece che abbarbicarsi in difesa del minimo di sussistenza rimasto, sbarazzarsene, dandolo a Dio?! Che è cosa vera e sperimentabile da ciascuno di noi, in ogni momento. E che rientra a pieno titolo nell’ottica fuoribuonsenso e fuori misura di Gesù: che, quando si avvicina la croce, accelera di brutto e va fino in fondo….
@ Luigi
Mio carissimo Amico, io voto in Italia, o meglio, voto attraverso i Consolati Italiani come Italiana residente all’estero.
Le mie “noterelle” cercano in tutti i modi di dare qualche elemento in più della vita quotidiana da queste parti, così che anche chi non vive qui possa farsi una mezza idea di quello che le politiche presidenziali ottengono nella vita di tutti i giorni.
Non sono Repubblicana nè Democratica. Ma essendo mio marito stato parte delle Forze Armate USA, la tendenza della famiglia è sicuramente Repubblicana.
Per quanto mi riguarda, non sono a favore di nessuno dei due partiti perchè in entrambi trovo elementi che non mi piacciono e non riesco a farmi un’idea chiara, checchè ( come diceva Totò) ne possa arguire Marilisa dalle mie affermazioni che tendono solo ed unicamente a dare notizie che i telegiornali non passano. Mi è testimone Rob55 che, in privato, mi ha sentito definire il candidato repubblicano ” meno peggio”.
Sono sempre stata convinta che prima dei partiti, delle ideologie,dei pensieri, dei movimenti, ci sia l’essere umano, con la sua intelligenza, il suo cuore, il suo Credo, che dovrebbero saperlo guidare nella solidarietà e nella fratellanza con gli altri esseri umani. Cerco di mettere in pratica questo insegnamento paterno ogni giorno, con la più grande obiettività che riesco a produrre in me stessa. Al di là di qualunque cosa gli uomini si siano inventati…
Grazie principessa.
Generalmente mi faccio opinione leggendo sulla stampa internazionale.
In questo il web è una ricchezza straordinaria.
Una testimonianza personale come la tua,
in qualche modo mi fa sospendere
davanti a te,
mi fa sospendere l’espressione di un giudizio politico
che non viene dal vissuto
come lo è invece per te.
Annoto che nelle tue espressioni
trovo qualcosa di similare a quello che si dice tra destra e sinistra
qui in Italia.
Ma troppo spesso
il cuore dell’uomo/donna
è tentato al proprio interesse maggiore
che sia di destra o di sinistra,
repubblicano o democratico.
Annoto
che in Italia,
una certa fazione politica
una volta si vergognava di essere arrogante,
le sue intolleranze
le esprimeva a mezza voce,
sperando non li sentissero.
Ora, da noi
l’arroganza dilaga.
Relativamente al fenomeno U.S.A.
sono maggiormente interessato
alla religione civile come risultanza tra le connessioni politiche, sociali e del mondo religioso.
Sempre sperando di non scandalizzarti.
un saluto
Caro Lorenzo, hai ragione, certo che è così come dici tu, la Sapienza è quella che ha ispirato la povera vedova, al di fuori di ogni buon senso , la Sapienza è anche quella che ispira oggi ogni uomo che faccia una scelta CONTRO il pensiero comune, conformista, ma in sintonia col Vangelo.
Santa Teresa di Calcutta e molti altri non hanno fatto forse una scelta ispirati dalla Sapienza e non dal buonsenso umano? Il buonsenso umano ci prescrive di pensare soprattutto a noi stessi, alla nostra vita, alla nostra realizzazione, alla nostra felicità.
Il buonsenso umano è quello che guida i valori della nostra società: autorealizzazione, raggiungimento della felicità individuale, benessere e salute dell’individuo. La Sapienza divina , che è follia per greci e scandalo per i pagani, è esattamente l’opposto: non ha importanza l’ IO e non esiste una felicità individuale, l’uomo si realizza solo nella RELAZIONE di amore con Dio e con gli altri uomini. L’uomo, come individuo non ha importanza se non nella relazione con l’Eterno e siccome l’Eterno è Amore , l’uomo individuale non ha importanza se non nella relazione di amore con Dio e con gli altri uomini.
la Sapienza che ha ispirato la povera vedova ispiri anche noi , perchè possiamo capire ed esperimentare l’Eterno che è amore nella nostra vita!
la differenza fra la povera vedova e gli scribi e farisei è questa :l’amore.
ma anche ai nostri tempi quanti sono religiosi per ” amore” e quanti per educazione/ dovere/ tradizione/ opportunità/pigrizia mentale / ideologia/ ?????
Quanti sono religiosi per “amore” ???
E questo amore , quanto è focoso??? Quanto è gioioso??? Quanto è evidente ??? quanto è credibile???
Più felici, più salvati dovrebbero sembrarmi, diceva Nietszche dei cristiani, perchè possa credere a loro….
Discepolo, ma perché, dopo le cose belle che hai detto, ritornare a quello che chiami il “pensiero comune”? Perché, intendo dire, mettersi a fare i conti e chiedersi: “quanti…?”
Io penso che potrebbe anche bastarci, per oggi, un solo esempio: quello che troviamo nel post successivo a questo. L’esempio della “relazione di amore con Dio e con gli altri” che nei suoi brevi anni e, soprattutto, negli ultimi due anni di malattia, ha avuto Margherita. Margherita Filippini.
Lì c’è, c’è davvero, quell’amore “focoso”, “gioioso”, “evidente”, “credibile”, che tu giustamente desideri vedere. E questo è quanto basta.
Non è che io mi contenti di poco, se mi contento di un esempio solo. Anche se ci fosse al mondo una sola persona così, proprio una soltanto, scoprirne l’esistenza non ci allarga il cuore, non ci colma forse di tutto?
E poi si scopre che, per quella sola persona, “più felici, più salvati” sono stati -e saranno ancora- anche altri, intorno a lei. Il sorriso di lei, che brilla sul volto di altri. Lei, che irraggia la sua luce, e chissà fino a dove…
Si scopre, cioè, che davvero Dio non ha bisogno dei grandi numeri. A Lui i due spiccioli di una piccola vita bastano. E, quindi, possono bastare anche a noi.
“anche ai nostri tempi quanti sono religiosi per ” amore” e quanti per educazione/ dovere/ tradizione/ opportunità/pigrizia mentale / ideologia/ ?????”
Moltissimi lo sono, appunto, per dovere, per tradizione, per opportunità etc…
Essere religiosi e avere fede sono due cose sostanzialmente ben diverse.
Gli scribi e i farisei erano religiosi, la vedova aveva fede.
Troppo semplice metterla così…
http://www.teologiamilano.it/ppd_teologiamilano/38/materiale/RITO.pdf
No, non semplice. Vero.
Non parlo di riti, ma di “cuore”.
I farisei mettevano in primo piano l’apparenza, la visibilità.
La vera fede non ha bisogno di apparenza, conta l’autentico rapporto con Dio.
Appunto: i farisei e la vedova.
L’autentica posizione vera e veritativa è quella non “invidiosa”, sempre disponibile ad essere fecondata da un “di più”.
Nel caso del post, non era l’offerta votiva che era in questione, ma – come dici tu – il “cuore” (semiticamente, l’essere tutto).
Il “cuore” è, però, il “di più” DENTRO l’atto rituale, non CONTRO o AL POSTO (se fosse CONTRO o AL POSTO sarebbe un “di meno”).
Non il sacrificio rituale era condannato da Gesù, ma solo quello senza “misericordia”, senza il “cuore” della persona che lo metteva in atto.
Forse non riusciamo a comprenderci.
Certamente Gesù non condannava la ritualità, l’ho già detto.
Ma non c’è dubbio che quando si parla di farisei, si fa riferimento a persone che hanno un atteggiamento di ipocrisia, di falsità.
L’aggettivo “farisaico” è diventato infatti sinonimo di “ipocrita”.
Non è forse falso chi partecipa ad un rito sacrificale mettendo se stesso al centro dell’attenzione? Facendosi notare anche per una ricca offerta?
In un atteggiamento del genere il “cuore” viene a mancare.
Se io partecipo alla messa senza convinzione, senza “cuore”, per adempiere ad un dovere, magari temendo una pena escatologica, la mia non è vera fede, è superficiale religiosità.
Quanti vanno a messa per religiosità più che per vera fede? Temo che siano molti.