Noè manda fuori il corvo e attende che torni


Noè sarebbe io. Il diluvio: la pandemia. La finestra dell’Arca è impersonata da una finestretta di un casotto che è sul terrazzo del mio condominio. Nel primo commento Noè che mi somiglia. Nel secondo la faccenda del corvo.

9 Comments

  1. Luigi Accattoli


    Per impersonare Noè [che qui vediamo con la colomba in un mosaico della Basilica di San Marco, Venezia] mi sono sottoposto a un trucco di quattro ore. Non lo farò più.

    10 Maggio, 2020 - 17:27
  2. Luigi Accattoli

    Il corvo andando e tornando. Genesi 8 – Trascorsi quaranta giorni, Noè aprì la finestra che aveva fatto nell’arca 7 e fece uscire un corvo. Esso uscì andando e tornando, finché si prosciugarono le acque sulla terra. 8 Noè poi fece uscire una colomba, per vedere se le acque si fossero ritirate dal suolo; 9 ma la colomba, non trovando dove posare la pianta del piede, tornò a lui nell’arca, perché c’era ancora l’acqua su tutta la terra. Egli stese la mano, la prese e la fece rientrare presso di sé nell’arca. 10 Attese altri sette giorni e di nuovo fece uscire la colomba dall’arca 11 e la colomba tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco una tenera foglia di ulivo. Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra. 12 Aspettò altri sette giorni, poi lasciò andare la colomba; essa non tornò più da lui.

    10 Maggio, 2020 - 17:28
  3. Centofanti Giampaolo

    Spero come piccola colomba invio questa poesiola che è anche per i padri:

    Madri

    Sei come l’alba in un campo,
    tutto si desta dolcemente
    e prende coraggio per il
    giorno. Il grano e la margherita,
    la lavanda e l’ontano.
    Il girasole ancora non è pronto
    e tu attendi ansiosa
    il suo tempo. Mio padre
    usciva contento al suo lavoro
    questo io ricordo e noi
    eravamo quel campo.
    E vedo: nel mondo non
    conta una piccola fiamma.
    Talora fragile e stanca.
    La canta la vita, un semplice,
    mai cantato, canto.

    10 Maggio, 2020 - 17:53
  4. Centofanti Giampaolo

    Modifica:

    Madri

    Sei come l’alba in un campo,
    tutto si desta dolcemente
    e prende coraggio per il
    giorno. Il grano e la margherita,
    la mentuccia e l’ontano.
    Il girasole ancora non è pronto
    e tu attendi ansiosa
    il suo tempo. Mio padre
    usciva contento al suo lavoro
    questo io ricordo e noi
    eravamo quel campo.
    E vedo: nel mondo non
    conta una piccola fiamma.
    Talora fragile e stanca.
    La canta la vita, un semplice,
    mai cantato, canto.

    10 Maggio, 2020 - 18:04
  5. Pendragon59

    Narra un Midrash (Bereshit Rabbà 33,5) che il corvo si era lamentato di essere stato scelto. Forse Noè non mi vuole, pensò. E pure Dio. Così l’altissimo pregò Noè di riprendere il corvo perché al tempo opportuno il “mondo avrà bisogno di lui”.
    Si riferisce alla vicenda di Elia sfamato due volte al giorno dai corvi (1Re 17, 4-6). Così il corvo insegnò a Noè prima e ad Elia più tardi che si può sempre fare ritorno (teshuvah) su sé stessi e sui propri atti.
    La colomba invece rappresenta un ritorno non contaminato, perciò si presterà a simboleggerà la comunità d’Israele. L’amata. Così come si esprime in modo mirabile il Cantico dei Cantici (2,14)
    massimo cardilli

    10 Maggio, 2020 - 19:41
  6. Centofanti Giampaolo

    Madri

    Sei come l’alba nel campo,
    tutto si desta dolcemente,
    al giorno prende coraggio.
    Il grano e la margherita,
    la mentuccia e l’ontano.
    Il girasole non è pronto
    e tu attendi ansiosa
    il suo tempo. Mio padre
    usciva contento al suo
    lavoro questo io ricordo,
    noi eravamo quel campo.
    E vedo: al mondo non
    conta una piccola fiamma.
    Talora fragile e stanca.
    Canta la vita, un semplice,
    mai cantato, canto.

    10 Maggio, 2020 - 19:54
  7. Un Noè veramente “acconciato” molto bene.

    12 Maggio, 2020 - 12:21

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