“Superarle di sua minchia” sentenziò il Gaddus

Trovandomi al Foro italico e postomi a pittare la stele mussoliniana, mi sovvenni di un testo di Carlo Emilio Gadda che qui riporto e nei commenti commento: “Non anco vedute le stalagmiti tartaresche, e’ s’isforzò superarle di sua minchia il Minchione Ottimo Massimo”.

4 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Vai alla favola 138. Il protagonista della foto è l’Obelisco Mussolini, che si trova all’ingresso del Foro Italico, in piazza De Bosis. Il testo di Carlo Emilio Gadda è la numero 138 tra le 186 “favuzze o faville” del “Primo libro delle favole” (1952). Il collegamento tra l’obelisco e il testo di Gadda è mio. Al commento seguente fornisco una libera parafrasi delle due righe del Gaddus.

    11 Dicembre, 2019 - 10:22
  2. Luigi Accattoli

    Non anco vedute: avendo appena vedute.
    Le stalagmiti tartaresche: gli obelischi egiziani.
    E’ s’isforzò superarle di sua minchia: lui si sforzò di superarli con il proprio obelisco.
    Il Minchione Ottimo Massimo: chi sia sta scritto – ovvero autografato – sull’obelisco, o stele di cui nella foto.
    Superarle: l’obelisco Mussolini (opera di Costantino Costantini, 1932) supera i 36 metri, mentre l’obelisco egiziano più alto in Roma è quello lateranense, che arriva a 31 metri.
    Dicevo che l’accostamento della stele del 1932 al testo gaddiano del 1952 è un mio arbitrio: non conosco luoghi a stampa dove sia attestato. E neanche altri luoghi gaddiani che lo confortino. Ma in un’altra opera dello scrittore ingegnere credo d’aver trovato dei passi paralleli che segnalo al commento che segue.

    11 Dicembre, 2019 - 10:23
  3. Luigi Accattoli

    Passi paralleli. Nel libello “Eros e Priapo (Da furore a cenere)” che è del 1967 Gadda ha spunti che richiamano la “favola” dell’obelisco. A pagina 168 chiama Mussolini “Trombone e Naticone ottimo massimo”. A pagina 175 deplora la “morbosa tendenza a innalzarsi” che sarebbe propria dei “narcissi”. A pagina 178 scrive: “Uno si crede Cesare perché fa iscrivere il nome Caesar su alcuni sassi”. Ma è soprattutto alla pagina 173 che troviamo un parallelo della favola 138: “Il loro ‘costume’ [dei ‘folli narcissici’] è una torre o colonna o piramide salomonica che ha da sostentare il mostruoso colosso di porfido della loro immagine integrale, che da loro è sentita come iperfallo integrale: di porfido”. Al commento che segue un’ultima chiosa sul “Gaddus” che ho messo nel titolo.

    11 Dicembre, 2019 - 10:23
  4. Luigi Accattoli

    Chi sia ‘sto Gaddus. Gaddus è la latinizzazione del proprio cognome che Gadda usa spesso a mo’ di scherzo. Mi pare che la prima volta ricorra nel frontespizio del “Giornale di guerra e di prigionia”, insieme alla data del testo d’apertura: “Gaddus 1915”. Nè l’uso scherzoso del latino si ferma alla firma dell’autore o al frontespizio, perchè nel mezzo di quel diario potrai trovare un siffatto passaggio: “Hodie quel vecchio Gaddus e Duca di Sant’Aquila arrancò du’ ore per via sulle spallacce del monte Faetto”.

    11 Dicembre, 2019 - 10:49

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