Due occhi, due orecchie, due corna e due faggi che le inquadrano. Foresta del Cansiglio, Prealpi di Belluno. Foto di Giacomo De Donà. Nel primo commento otto versi di Gabriele d’Annunzio che ho trovato impigliati su quelle corna.
Dove le metto tutte queste corna?
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Gabriele d’Annunzio, “Il cervo”, da “Alcyone” (1903):
… Il cervo d’unghia nera
si sèpara dal branco delle femmine
e si rinselva…
Forse è d’insigni lombi e assai ramoso…
… Udremo a notte le sue lunghe
muglia, udremo la voce sua di toro;
sorgere il grido della sua lussuria
udremo nei silenzi della luna.
Come la cerva anela. Di cervi e cerve sono piene le Scritture. All’immagine d’una cerbiatta è ispirato un brano del “Libro dei Proverbi” degno del “Cantico dei Cantici che è di Salomone”:
Trovi gioia nella donna della tua giovinezza:
cerva amabile, gazzella graziosa, i suoi seni ti inebriano sempre,
sei sempre invaghito del suo amore
Proverbi 5
La natura non cessa mai di stupirci.