Festeggio Newman santo con Paolo VI e Ratzinger

Festeggio l’annuncio della canonizzazione del cardinale Newman, arrivato oggi, ricordando il suo motto di cardinale: “Cor ad cor loquitur” (Il cuore parla al cuore) e richiamando per brevissimi spunti – nei primi commenti – la considerazione che di lui hanno avuto i Papi Paolo VI e Benedetto XVI.

24 Comments

  1. Luigi Accattoli

    John Henry Newman è nato a Londra nel 1801. Diacono anglicano, passa alla Chiesa cattolica nel 1945 e in essa è ordinato sacerdote nel 1847, a Roma. A Roma si innamora della figura di Filippo Neri, affascinante testimone della santità cattolica e romana e ne impianta in patria la famiglia religiosa detta dell’Oratorio. Viene fatto cardinale – restando semplice sacerdote – da Leone XIII nel 1879, muore a Birmingham nel 1890. In quella stessa città, dov’è sepolto, viene proclamato beato il 19 settembre del 2010 da Benedetto XVI. Nell’omelia della beatificazione Papa Ratzinger afferma che il motto cardinalizio di Newman – citato nel post – “ci permette di penetrare nella sua comprensione della vita cristiana come chiamata alla santità, sperimentata come l’intenso desiderio del cuore umano di entrare in intima comunione con il Cuore di Dio”.

    13 Febbraio, 2019 - 22:12
  2. Luigi Accattoli

    La venerazione di Paolo VI per Newman – espressa in tante occasioni – può essere riassunta con queste parole di Jean Guitton sul ruolo del grande inglese nel precorrere e ispirare nel profondo l’insegnamento dell’ultimo concilio: «Il Vaticano II è tutto Newman. Paolo VI, che presiedeva quel Concilio, me lo diceva. Pensava che Newman si trovasse invisibile al centro del Vaticano II» (Jean Guitton, Il Cristo della mia vita, Paoline 1988, p. 170). Della capacità di Newman di accompagnare e interpretare lo sviluppo della coscienza ecclesiale parla il cardinale Joseph Ratzinger in un discorso del 1990 per il centenario della morte: “Nel concetto di sviluppo è in gioco la stessa vita personale di Newman. Ciò mi sembra che diventi evidente nel famoso saggio su Lo sviluppo della dottrina cristiana: ‘qui sulla terra vivere è cambiare, e la perfezione è il risultato di molte trasformazioni’. Newman è stato lungo tutta la sua vita uno che si è convertito, uno che si è trasformato, e in tal modo è sempre rimasto lo stesso, ed è sempre di più diventato se stesso”.
    Ecco un link al bellissimo testo di Ratzinger:
    http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19900428_ratzinger-newman_it.html

    13 Febbraio, 2019 - 22:13
  3. Luigi Accattoli

    Come leggerlo. A chi volesse un consiglio su come affrontare l’impegnativa lettura di Newman, suggerisco di partire da “Apologia Pro Vita Sua” (1865), dov’è di aiuto l’elemento narrativo; e di passare poi a “Lo sviluppo della dottrina cristiana” (1845), dov’è il suo apporto geniale alla comprensione della storia del dogma, che ha guidato nel profondo l’aggiornamento del Vaticano II. Ambedue si trovano in commercio tradotti da Jaca Book.
    Come introduzione a intenderlo e collocarlo storicamente alla luce del Vaticano II, indico le riflessioni che gli dedica Hans Urs Von Balthasar ne “Il complesso antiromano”, che nell’edizione Queriniana 1974 sono in particolare alle parine 212-214 e 270-278.

    13 Febbraio, 2019 - 22:37
  4. Luigi Accattoli

    Può darci una mano oggi. Il cardinale Ratzinger nel discorso che ho linkato sopra [al secondo commento] afferma che “la dottrina di Newman sullo sviluppo del dogma, che ritengo essere, accanto alla dottrina sulla coscienza, il suo contributo decisivo per il rinnovamento della teologia” mette nelle nostre mani la chiave per inserire nella teologia un pensiero storico, o piuttosto: egli ci insegnò a pensare storicamente la teologia, e proprio in tal modo a riconoscere l’identità della fede in tutti i mutamenti. Mi sembra che il contributo di Newman non sia stato ancora del tutto utilizzato nelle teologie moderne. Esso contiene in sé ancora possibilità fruttuose, che attendono di essere sviluppate”. Sono felice della sua canonizzazione, perchè aiuterà a diffonderne la conoscenza e metterà in più mani quella chiave di cui diceva Ratzinger, una delle più preziose per intendere e superare il conflitto interno all’ortodossia cattolica, tra chi respinge la possibilità di ogni evoluzione dottrinale e chi la vorrebbe illimitata.

    14 Febbraio, 2019 - 8:45
  5. Luigi Accattoli

    Il sogno di Geronzio. Ho prospettato un accostamento a Newman di buon impegno ma si può procedere altrimenti, partendo da terreni piani. Per esempio dai testi poetici. Io amo “Il sogno di Geronzio”: lo trovi in un Oscar Mondadori del 1998, con testo inglese a fronte. E’ del 1865, mette in scena il mistero dell’incontro con il Signore al momento della morte e vi compare l’Angelo dell’Agonia, che nel Vangelo di Luca conforta Gesù nell’Orto degli Ulivi. Amo quell’angelo su ogni altro. Lo chiamo Angelo del Conforto: “Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo” (Luca 22, 43). E mi conforto nel pensiero della morte, invocandolo come ho appreso dal caro, grande, fraterno Newman.

    14 Febbraio, 2019 - 9:50
  6. Amigoni p. Luigi

    Rif. 8.45 – Grande Newman, grande Ratzinger

    “La perfezione è il risultato di molte trasformazioni” (Newman).
    “Riconoscere l’identità della fede in tutti i mutamenti” (Ratzinger).
    Bellissime affermazioni di principio che attendevano di essere – almeno in parte – condotte anche a misericordiose attuazioni.
    Di nota il fatto che Newman sia stato cardinale senza essere vescovo; in largo anticipo su p. Bevilacqua, cardinale di stampo montiniano.
    L’unico mutamento inaccettabile è il passaggio di Newman alla Chiesa cattolica nel 1945 (!). Così Accattoli alle 22.12 di ieri.

    14 Febbraio, 2019 - 23:08
  7. Non sapevo che Newman avesse scritto un libro come “Il sogno di Geronzio”. Me lo procurerò quanto prima.

    16 Febbraio, 2019 - 15:39
  8. Luigi Accattoli

    Geronzio è un credente comune che affronta la morte assistito dai familiari e da un sacerdote e quando è di là, narra di sè credendo di vivere un sogno, e parla con l’angelo che l’ha in custodia e con quello dell’agonia. Bellissima parabola che incoraggia ad affrontare la morte come un addormentamento dal quale ci risveglieremo in una condizione di indicibile leggerezza: “Ho dormito e ora sono sollevato”, dice l’amabile Geronzio ad apertura del secondo atto.

    16 Febbraio, 2019 - 16:04
  9. Luigi Accattoli

    Antonella ora che il vento è calato, tu puoi venire di più e facciamo due chiacchiere… mi ha cercato il domenicano Gianni Festa per Margherita di Città di Castello… sai che cosa si sta muovendo?

    16 Febbraio, 2019 - 16:08
  10. Andrea Ventura

    Agli ammiratori di Newman e del Sogno di Geronzio, consiglio di accostare la lettura del testo all’oratorio musicale che ne ha tratto Edward Elgar, inglese e cattolico. Splendido.

    17 Febbraio, 2019 - 10:24
  11. Luigi Accattoli

    Anche tu, Andrea, in questo blog che si è alleggerito, potresti starci di più. Puoi intanto mettere un link all’oratorio o a un suo brano? Io so che appassiona tanti da quando fu proposto nel 1900, ma non so di musica e non l’ho mai ascoltato.

    17 Febbraio, 2019 - 10:37
  12. Mi informerò per beata Margherita. Ora sono alle prese con santa Veronica, per la quale la diocesi sta prevedendo festeggiamenti. E così don Andrea Czortek, direttore della biblioteca, non può venire con me e fans vari il 22 febbraio mattina al Pontificio Ateneo Salesiano per la premiazione del mio lavoretto “Bibliothecae mirabilia”.

    17 Febbraio, 2019 - 19:28
  13. Luigi Accattoli

    Antonella ho segnato in agenda questa appuntamento e farò qualche capriola per esserci: a che ora verrai incoronata?

    17 Febbraio, 2019 - 23:09
  14. Luigi Accattoli

    Antonella come vai da Termini all’Ateneo Salesiano? Con quale bus?

    19 Febbraio, 2019 - 9:39
  15. Non prendo il treno! Il mio fratello Pier Giorgio ha organizzato un maxi taxi a sette posti. Veniamo direttamente al Pontificio Ateneo Salesiano! Ho un fratello molto affettuoso.

    19 Febbraio, 2019 - 12:01
  16. Clodine-Claudia Leo

    Festeggiamo veramente questo gigante della fede: grande, straordinario Pastore della Chiesa, portatore di Verità, il Cardinale Newman.

    Lo amo.
    Per tutta la vita ingaggiò una lotta senza quartiere contro quella che definiva “la grande sciagura”, la “trappola mortale”: il liberismo religioso. Malaerba mai veramente estirpata . Un tumore nel corpo di Cristo che a tutt’oggi genera proseliti. Radice maligna paragonabile all’antico Arianesimo o a quelle eresie che, per quanto differenti sul piano dottrinale e teologico, tenacemente innervate nei gangli della struttura causarono danni irreversibili. Il Liberismo religioso è a tutt’oggi il ventre molle germinante inganno e ateismo, in cui alberga quel pensiero luciferino che non esiste alcuna verità positiva men che meno “Rivelata” e siccome un credo vale l’altro, nel calderone tutto si gusta come buono.
    Concetti come fede, religione, derubricati ad opinione personale, sentimentale, con preferenze del tutto soggettive dove ciascuno puo asserire la propria personale visione religiosa e difenderla come Verità. Chiese? confessioni? Pari sono: sedere alla mensa di entrambe e non appartenere a nessuna.

    Pontefici della levatura di Gregorio XVI, Pio IX, Leone XIII, Pio X poi, cercarono di ostacolare strenuamente, con encicliche, omelie, documenti questo principio scaturigine della grande apostasia. Contro questo mostro lottò il nostro Newman studiandone il fenomeno nei gangli, sviscerandolo distinguendo bene le differenze tra il sensismo inglese, la massoneria latina o francese rispetto a quella anglo-americana: simili e diverse, accidentali e contingenti, ma distinte per malizia e luciferina furbizia poiché tutte si presentano con il volto raggiante dell’ umanitarismo
    filantropico atto ad ingannare gli ingenui. Fa leva sui principi di giustizia,
    tolleranza, onestà e intanto cancella totalmente il cristianesimo dalla faccia della terra. A questo straordinario pastore mai venne meno la fiducia in Cristo e la certezza che la Chiesa non avrebbe potuto soccombere all’ inganno satanico. Andrò per la canonizzazione, certamente.

    Invece spero, in cuor mio, di poter assistere alla premiazione di Antonella. Mi piacerebbe tanto rivedere gli amici dell’UPS (Università Pontificia Salesiana).
    Luigi, domandavi come arrivare in Ateneo da Termini, basterà salire sul 92 : fa capolinea a Piazza Vimercati, che è la piazza appena prospicente l’Ateneo. Lo trovi subito insomma, è facile. Farò di tutto per esserci.Ciao

    19 Febbraio, 2019 - 21:29
  17. Lorenzo Cuffini

    Sulla linea delle parole di Ratzinger, specie quelle riportate sopra da Luigi, si inserisce anche questo commento di Lorizio intervistato da Telepace
    https://www.youtube.com/watch?v=da5Pemfi3pM

    20 Febbraio, 2019 - 20:58

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