In via di Valle delle Camene, che costeggia sulla sinistra – per chi esca da Roma – il Viale delle Terme di Caracalla, ho fotografato questo Carro di Tespi. Chi ha elementi per interpretarlo mi soccorra. Immagino che sia il trofeo di un barbone creativo, così come il Vittoriale di Gardone Riviera era il trofeo di Gabriele d’Annunzio. Anche lui creativo e bisognoso di bandiere.
In via Valle delle Camene ho fotografato il Carro di Tespi
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Carro di Tespi:
https://it.wikipedia.org/wiki/Carri_di_Tespi
Vittoriale degli italiani:
https://it.wikipedia.org/wiki/Vittoriale_degli_italiani
Valle delle Camene: le Camene erano ninfe, o divinità delle acque, venerate dagli antichi romani in un bosco sacro che si trovava in questa zona, oggi di bassa Celimontana, subito fuori Porta Capena.
… creativo, patriottico, di buona manualità ed anche un po’ equilibrista 🙂
Ada Murkovic
Fantastico! Qualcuno disse che l’immaginazione è più importante della conoscenza. Ora, guardo questo carro e mi sovviene una vecchia amica di famiglia, Nella si chiamava, la quale, fermamente convinta di essere figlia illegittima di un rampollo di nobile casata -e chissà, forse lo fu realmente- di fatto, nonostante la micragna la perseguitasse continuava imperterrita a tifare strenuamente per la monarchia. Non solo aveva chiamato i suoi figli e figlie con i nomi dei reali ma, in tempi storici in cui si favoleggiava il grande cambiamento e imperversava la sindrome della falce e martello lei aveva issate, coraggiosamente devo dire, su finestre e balconcini bandiere, bandierine e bandierone Sabaude con tanto di stemma e corona.
Così questo magnifico, hai ragione tu Luigi, “carro di Tespi” inneggiante la commedia dell’amor patrio: narrazione tragica, mostruoso ghigno direi, di quell’orgoglio nazionale che molti improvvisati “attori” , radikalscic, insipienti, incapaci che hanno svenduto le frontiere e sfondando una porta aperta hanno contribuito ad impoverire la Patria con politiche capestro e dopo aver governato con istrionica disinvoltura per la serie “In Italia ci sono sei milioni di poveri” -Risposta :” sti cavoli?” ora fanno i buoni di cuori salendo sulle barche in mezzo al mare: romantiche reminiscenze di eroi decadenti!
L’amor Patrio non è “senso di superiorità” rispetto alle altre nazioni. Ma pathos, capacità di amare la Patria, proteggerla, se non altro per onorare i tanti eroi che l’amarono la nostra Nazione quando questa ancora non esisteva, fino ai martiri della resistenza che hanno dato la vita. Quel baraccone non è che la tragica parodia dei tanti commedianti, comici dell’arte, che improvvisano, sempre alla ricerca di nuovi spettatori da ammaliare .