Amici belli e bellissimi, vi dico il buon Natale con un’immagine del mio presepe che ha ancora – com’è giusto – la mangiatoia vuota. Ogni anno, proprio come insegnava Eduardo De Filippo, introduco nella mia Betlemme una novità: quest’anno Maria e Giuseppe stanno ambedue da una parte. Nei presepi che vengo facendo da 45 anni – questa è l’età delle statuine – una tale disposizione della Famiglia di Gesù non s’era mai vista. Baci.
Ecco il mio Presepe che aspetta il Bambino
19 Comments
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Sto cercando con fatica di fare anche io il presepe. Un presepe è sempre bello.
Caro Luigi, io ho fatto un presepe molto essenziale con statuine di legno scolpito, alte 12 cm., che negli anni ’70 pagai 80.000 lire l’una. Il mio presepe è composto da Gesù, Maria e Giuseppe… E basta… Potrei spiegarne il motivo, ma non voglio essere invadente… Rispetto la libertà di espressione scenica di tutti!..
Caro Luigi, ti rinnovo con sincero piacere gli auguri che ci siamo già scambiati a tu per tu, e li estendo cordialmente a tutti i visitatori del tuo apprezzatissimo blog…
Di nuovo auguri a tutti!
Io dico : fate il Presepe come volete, o solo con Gesu’ Giuseppe e Maria e l’ Angelo come Giuseppe di Melchiorre, o coi personaggi piu’ disparati e fantasiosi che la creativita’ umana puo’ inventarsi , come i maestri del Presepe Napoletano. In ogni caso il Natale deve essere ADORAZIONE.
Davanti al Presepe bisogna Adorare. Venite ADOREMUS.
Percio’ogni ginocchio si pieghi in cielo sulla terra e sottoterra davanti al Cristo che si e’ incarnato. I pastori e i Magi inginocchiati rendevano adorazione al Re che era nato.
Vi e’ stato dato un Re , anzi il Re dei Re, non un bambino qualsiasi.
Percio’ che il nostro Natale non sia semplicemente “ buono” ma che sia Santo.
Le categorie in cui ,si iscrive l’ Incarnazione del Verbo non sono buono o cattivo, non e’ un fatto moralistico.
Il Natale non deve essere buono ma Santo. Ed e’buono solo nella misura in cui e’ Santo.
Percio’ se il ginocchio si piega ad adorare ( simbolo del cuore che si prostra di fronte al Mistero ) non importa quante statuine ha il Presepe. Se il ginocchio non si piega e il cuore non adora Dio, ma pensa solo a se’ stesso o al limite ad una profana filantropia , a una mondana giustizia sociale, o a una materialistica redistribuzione dei beni, non importa quante statuine ha il Presepe, manca l’ essenziale cioe’ l’ adorazione di Dio.
SANTO NATALE a tutti.
Rif. – Cristo, risorto anche a Natale
Nessun presepio, benchè santo, può stravolgere l’allusione a Filippesi 2, 10-11.
“Ogni ginocchio si pieghi…e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore”.
San Paolo è sempre alla Risurrezione.
Buon Natale a tutti
Rif. 12.54 – Cristo, risorto…
Saluto tutti cordialmente.
Manco da un po’ di tempo da questo blog, perchè purtroppo la mia famiglia sta vivendo una situazione particolarmente critica, dolorosa e difficile da affrontare. Spero che la luce del Natale ci illumini e ci aiuti a non perdere la speranza.
Vi chiedo una preghiera per me e per la mia famiglia.
Ringrazio di cuore tutti per la vicinanza e l’amicizia.
Buon Natale
La figlia di una mia cugina quando era piccola era convinta che i regali li portasse Gesù bambino. Quando aveva quattro anni fu molto stupita nel vedere che nel salotto chiuso a chiave e con le finestre serrate erano giunti tanti doni. Perciò fece questa osservazione : non dubito che Gesù bambino sia passato attraverso i muri, ma come hanno fatto a passare i regali?
Ciao Federico Benedetti, auguri e preghiere per te. E per tutti. Buon Natale.
mi spiace federico, ricorderò la tua famiglia nella preghiera
cristina vicquery
P. Amigoni lei dovrebbe sapere che Incarnazione, morte e Resurrezione sono intimamente legate.
Percio'” che ogni ginocchio si pieghi “e’detto sia per ilNatale che per ogni tapp a della vita di Cristo, la morte la Resurrezione. Che ogni ginocchio si pieghi, anche se oggi molte ginocchia (e cuori)sono refrattari a piegarsi anchilosati cioe a riconoscere il Mistero (ma p ensano che essere religiosi sia fare beneficenza ed essere pacifisti e per i diritti umani)
Buon Natale a tutti!
A Federico Benedetti assicuro mio umile ricordo nelle Preghiere.
Rif. 24 dicembre 22.32
Mi associo a Scarpino e agli altri per Federico
Mi unisco alla preghiera per Federico e per tutti quelli che soffrono in questo tempo.g
Caro Federico, anch’io mi impegno con la mia umile preghiera per la tua famiglia… Ti auguro da fratello in Cristo un sereno anno nuovo… A te in modo particolare, ma anche a tutti… E a me, perché anch’io ne ho bisogno,,,
Un abbraccio fraterno…
Anche se in ritardo buon Natale a tutti.Un abbraccio a Federico al quale assicuro le mie preghiere, senz’altro: so che il Signore le ascolta, le preghiere, se fatte con vera carità, affidate al Cuore di Maria, nostra tenera Madre, nella Volontà di Dio. Perciò, Federico, qualunque siano le difficoltà: fede e fiducia in “chi ha Dio non manca di nulla,tutto passa, Dio solo basta”. Te lo dice una che ne ha passate parecchie (chi non le ha passate..)
Sul presepe: quello di Luigi è bellissimo! Del resto, nulla vi è di più magico. In passato con le mie sorelle portavamo i nostri figli dinnanzi al presepe vivente di Greccio, un paesino del reatino in cui venne rievocato per la prima volta nella storia quel fatto evangelico che solo il cuore innamorato di Francesco d’Assisi poteva partorire e, si perpetua, per tradizione, dal 1223 ad oggi.
Lo amo, il presepe, anche se purtroppo in casa mia quest’anno è durato da Natale a Santo Stefano: tempo un nano secondo e Sofia , la mia nipotina di due anni, me lo ha sparecchiato,rastrellato, sparigliate le case, le luci gli animali i pastori: Giuseppe e Maria al posto del bue e dell’asinello – che ha sistemato in cima al montarozzo, tra la neve- l’Angelo con la tromba al posto del bambino che stentavo a trovare a dire il vero, non sapevo dove lo avesse allocato. Cerca e cerca, del bambino non v’è traccia.
” Sofia dove hai messo il bambino? Dillo a nonnina Leo, dov’è?”, e lei :” eppolo, bimbo picclolo picclooo… preddoo”. Mi da la manina e mi conduce in camera. Lo aveva avvolto in un tovagliolino e sistemato nel lettone, tra i cuscini. ” Ecclo, preddo, bimbo”. Era nudo e sentiva freddo.
Scusate per queste digressioni, forse inutili, ma in quel momento ho rammentato il passo che dice “né la carne né il sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli”, segno di un amore che sfugge alle parole…
Buona ottava di Natale a tutti
Claudia Leo mi sono divertito con il racconto della nipotina che porta al caldo Gesù. Avendo sempre fatto il presepe in casa con cinque figli e due nipoti conosco l’attiva partecipazione dei piccoli all’impresa. Ascoltando il Papa che parlava ai dipendenti il 21 dicembre, cioè venerdì scorso, ho visto che anche lo zio Jorge Mario conosce quell’attiva partecipazione, ossia “actuosa partecipatio”:
Guardiamo il presepe. Chi è felice, nel presepe? Questo mi piacerebbe chiederlo a voi bambini, che amate osservare le statuine… e magari anche muoverle un po’, spostarle, facendo arrabbiare il papà, che le ha sistemate con tanta cura!
http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2018/12/21/0958/02086.html
Bel discorso, Luigi, ho letto, mi ha colpito il riferimento alla famiglia e i sacrifici, le rinunce, tante,per portarla avanti, una famiglia, e più gli anni passano, e con essi l’avanzare dell’età, più ci si rende conto dell’immenso tesoro custodito, preservato, difeso non tanto per nostro merito quanto invece per una speciale Grazia dall’alto che ha permesso di superare crisi e fragilità.
Ho apprezzato quel riferimento all’anziano in assenza del quale si interrompe il flusso della storia per cui il prima non può essere collegato al dopo. L’anziano: un tempo venerato ( sono cresciuta con i miei nonni adorati) oggi messo all’angolo e abbandonato: un naufrago in questa società in cui vige la cultura dello scarto. Povertà grande una società senza gli anziani ,che sono la nostra storia. Penso alle parole di San Paolo in 2 Tm 1,3-5, in cui ricordando l’anziana nonna di Timoteo e madre di Eunice così scrive :” Rendo grazie a Dio che io servo, come i miei antenati, con coscienza pura, ricordandomi di te nelle mie preghiere sempre, notte e giorno. Mi tornano alla mente le tue lacrime e sento la nostalgia di rivederti per essere pieno di gioia. Mi ricordo infatti della tua schietta fede, che ebbero anche tua nonna Lòide e tua madre Eunìce, e che ora, ne sono certo, è anche in te”.
Con l’augurio, caro Luigi, che possiamo essere ricordati anche noi, nonni del terzo millennio, per i secoli eterni a motivo della nostra fede in Cristo Signore.