Mando un bacio ad Andrea Zanzotto – che è appena partito per l’Ovesturia dopo novant’anni di attesa – dedicando ai visitatori alcune sue domande tra le quali viene attuale oggi e provocante sette volte quella che suona proprio come rivolta ora a noi, da lui, da là:
Ma che sarà di noi?
Che sarà della neve, del giardino,
che sarà del libero arbitrio e del destino
e di chi ha perso nella neve il cammino
(e la neve saliva saliva – e lei moriva)?
E che si dice là nella vita?
E che messaggi ha la fonte di messaggi?
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