“Per comprendere le vicende del Sud Sudan noi italiani disponiamo di un interprete eccezionale, che è il missionario bresciano Cesare Mazzolari, da 30 anni laggiù e oggi vescovo di Rumbek, alla cui figura è dedicato il volume di Lorenzo Fazzini, ‘Un Vangelo per l’Africa’ (Lindau editore), che arriva ora nelle librerie. Questo vescovo intraprendente ha anche un sito internet – cesarsudan. org – dove ci si può aggiornare sulla sua lettura degli avvenimenti“: così scrivevo martedì 12 sul quotidiano LIBERAL, in un articolo per l’indipendenza del Sud Sudan, che egli con passione aveva auspicato e favorito. Cesare è morto ieri, all’indomani della proclamazione dell’indipendenza, che aveva salutato così: «Siamo grati per ciò che le nazioni faranno per noi, ma ciò che conta veramente per la nascita di un nuovo Stato è sapere che noi sud-sudanesi daremo il massimo per la nostra nazione». Avevo conosciuto Mazzolari nel 2000 in occasione di un meeting vaticano sui “bambini soldato”. Gli rinnovo l’abbraccio di allora e la gratitudine per ogni insegnamento che ho avuto dal suo genio della carità.
Anno: <span>2011</span>
“Qui a Monglin vivo senza casa; m’alzo senza sveglia; mi lavo senza catino; prego senza chiesa; mangio senza tovaglia; vo’ a caccia senza licenza; viaggio senza soldi; imbroglio senza colpa; lavoro senza posa; vo’ a spasso senza scarpe; sono allegro senza teatro; studio lingue senza fine; non passo giorno senza fastidi; campo senza amici; sfamo quaranta ragazzi senza scrupoli; invecchio senza accorgermi. E di certo morrò senza rimorsi, ché uomo allegro il Ciel l’aiuta. E voi? Voi, così, non mai se non verrete, e presto, a tenermi compagnia!“: è un bellissimo testo di Clemente Vismara (1897-1988), missionario del Pime in Birmania per 65 anni, proclamato beato il 26 giugno a Milano (era di Agrate Brianza). Onoro quella gustosa interpretazione del paradosso cristiano con un bicchiere di Vino Nuovo e nel primo commento ne segnalo la nativa ilarità – narrano che Vismara come ogni vero cristiano sapeva essere “sempre lieto” – raffrontandola con la goliardica litania “senza denari senza calzari” del film “Brancaleone alle Crociate” (1970) di Mario Monicelli.
“Come sul Titanic non si salvano neanche i passeggeri di prima classe” hai detto ieri al Senato. Abbiamo capito Giulio: balleremo tutti, balleremo molto. Il tuo cognome ci illumina sul futuro: Tremonti, tremanti, trementi. E pensare che fino all’altro ieri Tremonti voleva dire “tramanti”. [Nei primi due commenti spiego tutto il tremito]
Benedetto Castellini di Latina perde l’uso delle gambe nel 1998 – a 43 anni – per una lesione midollare causata da un intervento chirurgico per ernia dorsale. Insegnante di matematica e fisica nei licei, sposato, due figlie, è costretto a lasciare la scuola e muoversi con la sedia a rotelle, ma non si arrende e conquista con grande tenacia una sua autonomia di movimento. L’esperienza di tanta fatica ne ha fatto un lodatore del “prodigio” del corpo umano e della prudenza necessaria a proteggerlo. Vedi la sua storia nella pagina CERCO FATTI DI VANGELO elencata sotto la mia foto, capitolo 4 REAZIONE ALL’HANDICAP.
Lettura vacanziera di luoghi mai visti e voglia di slanciarmi. La Camera d’Ambra del Palazzo d’Inverno di San Pietroburgo che ad entrarci era come tuffarsi nel miele e la Cappella della Pace sognata da Picasso a Vallauris in Costa Azzurra. E Isso, Tiro sull’isola, Alessandria nascente, Babilonia dove Dario ordinò il raduno dell’immenso esercito e ogni altra tappa della corsa del Macedone all’India, che inseguo nelle pagine di Curzio Rufo. Gaugamela dove Alessandro non si svegliava e dovettero scuoterlo: “E’ giorno fatto e il nemico ha mosso l’esercito”. Multa lux est: instructam aciem hostis admovit. Ma io sì che ero sveglio quella mattina.
“Il donarsi agli altri senza nulla attendere in cambio ci ritorna come la forma più evoluta di felicità“: è un detto del poeta Giovanni Raboni (1932-2004) narrato da Giovanna Cavazzoni, presidente di Vidas, intervistata dal Corriere della Sera del 9 maggio 2011 per l’80° compleanno. Vidas è un’associazione “per l’assistenza completa e gratuita ai malati terminali” che in 26 anni ha accompagnato alla morte 26 mila persone. Un giorno Giovanna parla di Vidas a Giovanni Raboni e ne ha quel commento ispirato al Vangelo, dove Gesù suggerisce di prestare a chi non può restituire e di invitare a tavola chi non può ricambiare. Ispirato anche al detto extrabiblico di Gesù: “C’è più gioia nel dare che nel ricevere”. Gli dedico un bicchiere di Vino Nuovo.
Oggi a Juba è stata proclamata l’indipendenza della nuova Repubblica del Sud Sudan, nata da una guerra civile e da un referendum: otto-dieci milioni di abitanti, al 90% sotto la soglia di povertà, appena usciti da un conflitto con il Nord che è durato 22 anni e che ha prodotto – secondo le cifre dell’ONU – due milioni di morti e quattro milioni di sfollati. Con il ritorno degli sfollati si prevede che la povertà sarà ancora maggiore. Insomma abbiamo a che fare con la nascita – all’indipendenza – di uno dei Paesi più poveri del mondo ma ricco di petrolio: il suo futuro sta nella solidarietà internazionale e nella possibilità di sfruttare l’oro nero. Molto dipenderà dalle relazioni con il Nord, se ci sarà collaborazione o conflitto. Buona parte degli abitanti è cristiana. Papa Benedetto “invita la Comunità internazionale a sostenere il Sudan e il nuovo Stato indipendente perché in un dialogo franco, pacifico e costruttivo trovino soluzioni giuste ed eque alle questioni ancora irrisolte ed augura a quelle popolazioni un cammino di pace, di libertà e di sviluppo”. Sono stato in Sudan, ma solo a Khartoum, con Giovanni Paolo II, il 10 febbraio 1993. Mando un bacio augurale a quel popolo di poveri, oggi in festa. Che essa sia durevole.
Impazza in area governativa il gioco DIMMI CHI TI PAGA LA CASA. Vince chi non lo sa e per ora il migliore risultato è quello stabilito dall’ex ministro Claudio Scajola, risultato all’oscuro riguardo a chi, come e perchè avesse pagato per un terzo la sua casa di via del Fagutale a Roma. Lo segue dappresso Giulio Tremonti che al momento sembra sapere chi gliela pagava – almeno fino a ieri, o fino a oggi: non è chiaro – ma appare all’oscuro del perchè colui lo facesse. Egli è uomo accorto ma va detto che non sempre i comportamenti umani risultano comprensibili anche ai più acuti. E del resto se il tuo consigliere economico ti consiglia di lasciarti pagare la casa, come potrai dirgli di no? Non sarebbe una mancanza di riguardo nei confronti del suo ruolo? Del ruolo – cioè – per il quale tu lo paghi?
“Il Centrodestra ha perso le amministrative e il referendum, ma ho l’impressione che il Centrosinistra abbia vinto le une e gli altri a sua insaputa”: così Beppe Pisanu al Corsera di oggi. Una buona battuta. Ma di più mi è piaciuto quest’altro passaggio dell’intervista al collega Cazzullo: “Se fossi in Berlusconi e Bossi lancerei all’opposizione una sfida a tutto campo: facciamo insieme la manovra quadriennale da 50 miliardi, completiamo le riforme, tracciamo insieme le linee fondamentali del futuro d’Italia. Dopo di che torneremo a essere avversari su tutto il resto”. Avevo azzardato un’idea simile il 23 febbraio in un post dal titolo fellone HO SOGNATO UN GOVERNO TREMONTI.
Sto alla finestra. Tetti nella luce. Aspetto che passi un aereo.
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