“Avere cura del nostro prossimo: di chi è povero, di chi soffre nel corpo nello spirito, di chi è nel bisogno. Questa è la pietra di paragone: è pauperismo? No, è Vangelo”: parole del Papa in un’intervista agli autori del volume «Papa Francesco. Questa economia uccide», che tratta del magistero sociale di Papa Bergoglio. Il volume è firmato da Andrea Tornielli e Giacomo Galeazzi ed è pubblicato da Piemme (pag. 228, 16,90 euro). Sarà in libreria da martedì 13 gennaio. Nei primi commenti altri passi dell’intervista.
Francesco: “E’ pauperismo? No è Vangelo”
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Non rassegniamoci. “Non consideriamo questo stato di cose [della globalizzazione capitalistica] come irreversibile, non rassegniamoci. Cerchiamo di costruire una società e un’economia dove l’uomo e il suo bene, e non il denaro, siano al centro”.
Dai poveri al mondo. “Non possiamo più aspettare a risolvere le cause strutturali della povertà, per guarire le nostre società da una malattia che può solo portare verso nuove crisi. I mercati e la speculazione finanziaria non possono godere di un’autonomia assoluta. Senza una soluzione ai problemi dei poveri non risolveremo i problemi del mondo. Servono programmi, meccanismi e processi orientati a una migliore distribuzione delle risorse, alla creazione di lavoro, alla promozione integrale di chi è escluso”.
Gridano vendetta. Restano ancora valide le pagine della “Populorum progressio” nelle quali si dice che la proprietà privata non è un diritto assoluta ma è subordinata al bene comune, e quelle del catechismo di San Pio X che elenca tra i peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio l’opprimere i poveri e il defraudare della giusta mercede gli operai? «Non solo sono affermazioni ancora valide, ma più il tempo passa e più trovo che sono comprovate dall’esperienza”.
Il Vangelo non condanna i ricchi. “Il Vangelo non condanna i ricchi ma l’idolatria della ricchezza, quell’idolatria che rende insensibili al grido del povero. Gesù ha detto che prima di offrire il nostro dono davanti all’altare dobbiamo riconciliarci con il nostro fratello per essere in pace con lui. Credo che possiamo, per analogia, estendere questa richiesta anche all’essere in pace con questi fratelli poveri”.
Grazie della “dritta”, Luigi: acquisterò il libro; sono contento, tra l’altro, che in quest’intervista – leggo – venga richiamata la “Populorum progressio”, grande Enciclica scritta da un grande Papa.
Buon inizio di settimana a tutti.
Roberto 55
Ringrazio anch’io Luigi per la “dritta”.
Un caro saluto a Roberto55 e buona settimana a tutti.
Battuta letta questa mattina:
“”se tu sei Charlie e la Santanchè è Charlie allora per la proprietà transitiva tu sei la Santanchè: preoccupati”
🙂
manifestazione impressionante ieri (un tantinello retorica ma passi dai)
Un tantinello retorica?
Beh non più retorico del solito mantra : L’Islam è religione pacifica ed amorevole e democratica.
alla manifestazione era presente il leader turco. In TURCHIA 50 giornalisti sono in galera per reati di opinione. In TUrchia è proibita la libertà di stampa, pena la galera.
E questi manifestano per Charlie? :- (
ma tanto la realtà è ormai ANNEGATA nella retorica. La Turchia partecipa alla mifestazione, a nessuno interessa se in Turchia ci sia libertà di stampa.
L’Islam è religione pacifica e tollerante.
A nessuno interessa se dove ha il potere l’Islam , religione pacifica e tollerante, faccia cose contrarie ai diritti dell’uomo.
La retorica oggi ha sostituito la realtà.
« Au nom de quoi les représentants de régimes prédateurs de la liberté de la presse viennent-ils défiler à Paris en hommage à un journal qui a toujours défendu la conception la plus haute de la liberté d’expression ? », s’est indigné Reporters sans frontières (RSF), dans un communiqué.
Le premier ministre turc, Ahmet Davutoglu, le chef de la diplomatie russe, Sergueï Lavrov, le président de la République gabonaise, Ali Bongo, le roi de Jordanie, Abdallah II, le chef du gouvernement hongrois, Viktor Orban, les ministres des affaires étrangères égyptien, Sameh Choukri, ou des Emirats arabes unies, cheikh Abdallah Ben Zayed, faisaient partie des personnalités présentes. Leurs pays respectifs sont très mal placés dans le classement mondial 2014 de la liberté de la presse réalisé par RSF : sur 180 pays, l’Egypte est 159e, la Turquie 154e, la Russie 148e, la Jordanie 141e, les Emirats arabes unis, 118e, le Gabon 98e.
En savoir plus sur http://www.lemonde.fr/international/article/2015/01/12/les-invites-embarrassants-de-la-marche_4554532_3210.html#THuSILtdCg2pHFyX.99
Giustamente Reporters sans frontiere si sono indignati che leader di paesi come la Turcia, La Giordania, Il Gabon, dove non vi è ALCUNALIBERTA’ DI STAMPA abbiano sfilato alla manifestazione.
” In nome di che cosa i rappresentanti di regimi predatori della libertà di stampa vengono a sfilare a Parigi ” si è indignato Reporters sans frontieres?
Io rispondo in nome della RETORICA e dell’IPOCRISIA.
oggi siamo tutti CHarlie. Domani, quando questa strage verrà dimenticato, gli Charlie varranno messi in prigione dagli stessi che hanno sfilato. C’est la vie!
Poi ci sono naturalmente quelli che non sono ipocriti ma che sono totalmente solidali con gli assassini, soprattutto di ebrei:
http://www.corriere.it/esteri/15_gennaio_12/io-sono-charlie-coulibaly-indagato-umorista-dieudonne-667cfd82-9a58-11e4-806b-2b4cc98e1f17.shtml
il famoso umorista Dieudonne, antisemita, dice di essere Coulibaly , cioè l’assassino del supermercato ebraico. Peccato abbia fatto solo 4 vittime!
ma molti, moltissimi in Francia la pensano come lui. Coulibaly è un eroe.
Peccato solo 4 ebrei morti.
E lui può parlare e dire questo: è la democrazia! sebbene io pensi che Dieudonnè sia un disgustoso antisemita però per me la sua libertà di espressione è sacra. questa è la differenza .
posso chiedervi di accompagnare nella preghiera due giovani genitori che vedono il loro unico figlio di due anni ( che tanto si fece attendere) morire in queste ore, dopo la scoperta di un cancro quando aveva undici mesi? Sono stati mesi terribili, in questi casi mancano le parole.
Certamente.
(no,nessuna parola, solo il crocefisso, e poi ancora…)
Pregherò per il bimbo e per i suoi genitori Picchio.
“La retorica oggi ha sostituito la realtà.”
Niente affatto. È lei a mistificare la realtà, dimostrando una esecrabile intolleranza verso l’islamismo.
Non si affanni a presentarlo come una religione da odiare. I suoi sforzi sono vani.
E si informi bene (ma proprio bene) su quella religione prima di sparare a zero.
Non legga solo quel che le piace leggere per trovare riscontri al suo pensiero.
Quelli che ne parlano male sono intolleranti esattamente come lei.
Picchio, siamo tutti vicini, nell’abbraccio e nella preghiera, a quei genitori così sfortunati.
Santo Dio, perché?…
http://it.radiovaticana.va/news/2015/01/12/il_papa_a_napolitano_auspico_serenit%C3%A0_per_italiani/1117973
Una preghiera anche per Francesco che inizia il viaggio in giorni turbolenti.
Accolgo l’invito di picchio e mi unisco alla preghiera per il piccino e per i suoi genitori.
Effettivamente mancano le parole.
Affidiamo al Signore e alla Beata Vergine Addolorata anche questa nostra incomprensione e la nostra mancanza di parole.
Accolgo l’invito di picchio alla Preghiera.
Ora, a tre giorni dalla pubblicazione del post di Accattoli sul tema -che sembra abbia avuto poca fortuna vista l’esiguità dei commenti in-topic- finalmente mi accingo a dire la mia, cosa che non ho voluo fare prima per il timore di pieghe/piaghe polemiche, cosa che l’argomento non merita assolutamente (e nella speranza che i dragucci lancia-flame abbiano esaurito il comburente…).
Il papa in questo caso e su questo tema parla chiaro e cattolico [lo scrivente non rinnega il fatto che su altri sia “sibillino” o almeno poco chiaro, forse complice il non essere di madre-lingua italiana [ ma vi prego, non entrate in polemica su questo tema, precedentemente già mi è stato dedicato un articolo da Accattoli e penso ci siamo chiariti…].
Francesco su questo tema puramente evangelico è cosi limpido che più limpido di cosi non si puote.
[Qui una mezza polemica la faccio io] E’ curioso che a dire queste parole cosi forti ed esplicite sia proprio io che -a torto o, a ragione di una analisi forse un poco troppo precipitosa e, a tratti incompleta, che prescindeva dalla mia conoscenza diretta, del mio pensiero/azione- sono stato annoverato tra gli “oppositori” di papa Francesco.
E’ incredibile il coraggio e la spregiudicatezza, o meglio, la fanciullesca “semplicità” (Io oserei dire addirittura “incoscienza”, ma poi c’è sempre il fesso che non capisce che è un complimento se la parola si intende nel periodo lessicale in cui è scritta, e fa polemica da “30 danari”) con cui il papa con queste parole, dalla prua della nave di Pietro, a testa alta, fiero e indomito, osa tranquillamente sfidare il “mostro”, o meglio la “bestia” liberal-capitalista che vorrebbe far tacere il Vangelo e colui che ne è autentico interprete. Francesco con queste parole si inimica ancor di più coloro che si è già inimicato, e cioè settori di episcopato legati a doppio filo a trame politico-economico-ideologico-mondane, intere categorie sociologiche, gruppi economici e di potere, e qualche capo di stato e l’opinione pubblica di qualche paese.
Forse non vi siete resi conto di che/chi/cosa ha osato sfidare con queste, evangelicissime parole, papa Francesco.
(Qui un poscritto, forse pure polemico, ci sta. Certo, capisco (e capite), che certe cose da me dette possono sembrare esagerate visto che ero addirittura stato scambiato erroneamente per “nero”. Io, che quello sedicente più a sx ditra voi è, per me, come se indossasse una “camicia nera”…).
Buona serata a tutti.
Ubi
Queste parole francesco le sta ripetendo dall’inizio del pontificato, in varie omelie, discorsi, interviste, e nella sua esortazione apostolica. E in effetti credo che il libro raccolga gli interventi più significativi accanto all’intervista esclusiva.Ed è ovvio che si sta inimicando quelli che tu elenchi. Mi stupisce il tuo stupore, come se fosse la prima volta che senti queste parole.
In modo telegrafico, Picchio:
1) mi stupivo di un certo silenzio qui.
2) non mi stupisco che le parole, che erano già dette dall’inizio, ora che si sono “sedimentate” sono ancora più chiare e limpide, cristalline; oltre che per se stesse in quanto inseribili in un contesto più completo e delineato.
Saluti.
Ubi sul tema ne abbiamo discusso ampiamente in occasione della Evangelii Gaudium…. (Senza nulla togliere al volume di Tornielli e Galeazzi).
http://www.corriere.it/politica/15_gennaio_13/renzi-salvini-polemica-libri-leggerne-piu-2-difficile-voi-b14f9f24-9b46-11e4-bf95-3f0a8339dd35.shtml
Secondo voi è peggio uno che non legge o uno convinto che “fatti non foste..” sia una citazione dotta?
Michel Houellebecq: «Niente in Francia sarà più come prima. Sì, ho paura anch’io…»
http://www.corriere.it/esteri/15_gennaio_14/michel-houellebecq-niente-francia-sara-piu-come-prima-si-ho-paura-anch-io-b2efe122-9bb4-11e4-96e6-24b467c58d7f.shtml
Non ridete ma conosco Houllebecq soprattutto per una canzone di Carla Bruni https://www.youtube.com/watch?v=RMh0dW8WzHE ispirata ad un suo libro (e per una vecchissima intervista letta su Panorama tanti anni fa)
Ha un approccio particolare.