“Sono Papa Francesco e vorrei parlare con Mario Stefanoni”: è l’ultima telefonata di Papa Bergoglio della quale si sia avuta notizia. Era indirizzata a una famiglia di Suello, nel lecchese, ed ha avuto in risposta
l’informazione che “Mario non può parlare perché è gravemente disabile”. Nel primo commento la notizia come l’ho letta poco fa sull’Adnkronos. Qui un mio testo pubblicato dal Regno sulle telefonate del Papa.
Sono Francesco e vorrei parlare con Mario
14 Comments
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Milano, 10 gen. (Adnkronos) – “Il Santo Padre vorrebbe parlare con Mario Stefanoni”. E’ cominciata grosso modo così la telefonata di Papa Francesco a una famiglia di Suello, un paesino del lecchese, ricevuta ieri dal padre di Mario, Antonio, 61 anni, che dopo qualche difficoltà nel capirlo e, non credendo alle sue orecchie, è riuscito solo a rispondere: “Mario non può parlare perchè è gravemente disabile”. Papa Francesco, secondo quanto spiega all’Adnkronos la madre di Mario, è venuto a conoscenza della situazione del ragazzo, 30 anni a febbraio e colpito da una grave malattia degenerativa, con una foto, lasciatagli dalla cugina: “Mia nipote è andata con il gruppo dell’oratorio di Costa Masnaga in Vaticano i primi di gennaio e mi ha chiesto: ‘Zia, posso portare una foto di Mario?’, ma non pensavo avesse scritto sulla foto anche il nostro numero di telefono e l’indirizzo”. Nel corso di un’udienza, un sacerdote avrebbe assicurato alla ragazza che avrebbe consegnato la foto al papa.
http://video.corriere.it/papa-francesco-messaggio-segreteria-perche-non-rispondete/bde43184-74c1-11e3-90f3-f58f41d83fbf
Grazie per l’articolo.
Ecco il gesto di un parroco che richiama i metodi di Papa Francesco – come se il parroco facesse dei partecipanti alla sua messa altrettanti propri elemosinieri:
http://brescia.corriere.it/brescia/notizie/cronaca/14_gennaio_03/a-fine-messa-parroco-regala-50-euro-200-fedeli-imparate-dono-carita-96f1efbc-7458-11e3-90f3-f58f41d83fbf.shtml
Sai portare i bambini. “Vi ringrazio la tenerezza con la quale prendete i bambini per portarmeli alle udienze pubbliche. Io ho chiesto ad uno di voi: ‘Ma tu, quanti bambini hai? Perché tu li sai portare, eh? Si vede!'”
Così Francesco stamane ha parlato ai sediari che fanno servizio d’ordine nelle udienze in piazza: http://www.news.va/it/news/il-papa-a-gentiluomini-e-sediari-servite-la-chiesa
“Ma tu, quanti bambini hai? Perché tu li sai portare, eh? Si vede!”
Luigi, mi viene un dubbio: forse il Papa parla così cercando visibilità a tutti i costi. Si vede, si capisce, che prepara le sue battute.
Non è che vuole sottrarre spazio a Gesù Cristo per mettersi, lui, in primo piano? Sarebbe imperdonabile.
Mi viene il dubbio che Marilisa i suoi commenti se li prepari! Sarebbe imperdonabile.
Carino!!…
E lei, scusi, quale Beppe è?
Benvenuto fra noi!
Credo di essere il solo Beppe iscritto al blog
Sono un accattoliano convinto … anche se, purtroppo, pochissimo partecipante.
A proposito di sofferenza vissuta cristianamente, vi segnalo il libro di un bravo prete che ho conosciuto quando era docente di catechetica
http://www.edizionimessaggero.it/ita/catalogo/scheda.asp?ISBN=978-88-250-3633-6
Marilisa scrive,
11 gennaio 2014 @ 10:16
“Non è che vuole sottrarre spazio a Gesù Cristo per mettersi, lui, in primo piano? Sarebbe imperdonabile.”
http://www.treccani.it/vocabolario/il-fine-giustifica-i-mezzi/
Il Fine Giustifica I Mezzi
Vocabolario on line
il fine giustìfica i mezzi. – Frase con la quale si è voluto esprimere l’atteggiamento pratico caratteristico del machiavellismo e del gesuitismo, sebbene né il Machiavelli né alcuno scrittore gesuita l’abbiano formulata in questa forma (si legge bensì nel Principe del Machiavelli, cap. XVIII: «nelle azioni di tutti gli uomini, e massime de’ Principi … si guarda al fine … I mezzi saranno sempre iudicati onorevoli e da ciascuno lodati»).
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Tuttavia mi pare di aver letto da qualche parte che la frase fu pronunciata, ovvero ripresa all’epoca, da uno dei membri dell’Index librorum prohibitorum della Compagnia di Gesù che, chiamato ad esprimere il giudizio, ritenendo il libro di Machiavelli pericoloso, vietò la pubblicazione di questo e di altri famosi come il Decamerone.
Forse Luigi ne sa di più
Nel caso specifico, più che togliere “spazio” a Gesù, il solo pensarlo mi pare ingenuo e assurdo, si conferma un vero pastore che “porta” le anime verso DIO, con gesti semplici e naturali.
E’, cara Marilisa, che non ricordiamo più i gesti di un altro uomo semplice ma ipercomunicativo come Giovanni XXIII.
Nè quelli dei tanti buoni preti del passato e del presente, accanto al gregge con cui condividevano tutto, perfino la fame e la minestra.
Nino, spero tu abbia capito che la mia era solo bonaria ironia, volendo io riecheggiare, sorridendo, il pensiero di alcuni frequentatori del blog.
Mi trovo del tutto d’accordo con te quando dici:” si conferma un vero pastore che “porta” le anime verso DIO, con gesti semplici e naturali.”
Io l’ho sempre detto, ne sono profondamente convinta.
Per altri invece–e ti lascio immaginare chi– le parole del Papa sono quelle di un trascurabile “parroco di campagna”; quasi esecrabili trattandosi del “sovrano” della Chiesa cristiana cattolica.
Mi sono spiegata?
E non si tratta di “fine che giustifica i mezzi”.
Si tratta di parole che arrivano dal cuore, spontanee, quindi non preconfezionate.
Per me questo non può essere che un merito di cui prendere atto e da apprezzare al massimo.
“Sono un accattoliano convinto … anche se, purtroppo, pochissimo partecipante.” (Beppe)
Partecipi di più, Beppe. Che cosa glielo impedisce ?