La veste la croce l’anello: Francesco o della semplicità

Dalle prime scelte riguardanti la propria immagine Papa Francesco appare indifferente a vesti e paramenti, scarpe e cappelli e si direbbe che gli prema quasi soltanto la veste bianca. La centralità che viene ad assumere la veste, nella sparizione di tutto il resto, va forse capita. L’aver tolto il rosso della mozzetta e delle scarpe dà rilievo al bianco della veste. Sarà quel bianco a raccordarlo visivamente, più di ogni altro elemento, ai predecessori. Ma sarà anche un bianco disadorno, a indicare che il raccordo è mantenuto per quanto riguarda la sostanza della missione papale ma non per i suoi aspetti accessori. – E’ un passo di un mio testo di pretenziosa semiotica papale pubblicato ieri dal “Corriere della Sera” alle pagine 1 e 17 con il fuorviante titolo L’anello d’oro rifiutato. I simboli di Francesco.

99 Comments

  1. FABRICIANUS

    E la ferula?? Carissimo Luigi:
    mi sembra abbia optato per una Croce sul modello di Pio IX, ma non sia quella di papa Mastai Ferretti. O sbaglio?

    Se non erro, è la stessa utilizzata da papa Benedetto XVI nelle ultime occasioni, quando l’anzianità costrinse papa Ratzinger ad abbandonare l’eccessivo peso in kg della ferula di Pio IX.

    Ciao!

    20 Marzo, 2013 - 12:31
  2. mattlar

    Non ti facevo così appassionato alle ferule, caro Fabricianus.
    Per quanto riguarda la rinuncia a tutto, certo è che il papa Francesco è capitato proprio dopo un papa che (con tutto il rispetto e la stima) era invece appassionatissimo (almeno così pare) di cappelli e cappellini…

    20 Marzo, 2013 - 13:22
  3. mattlar

    Padre Geog sarà sconvolto…
    A proposito, Luigi, ma tu non credi che la scelta di nominare padre Georg prefetto della casa pontificia ad un passo dalle dimissioni sia stata un po’ inopportuna da parte di Benedetto XVI? In fondo, anche se finora non è mai stato fatto notare da nessuno, potrebbe apparire come una volontà di dettare una sorta di linea di continuità ab externo… o almeno questa è l’interpretazione (malevola) di un mio collega esperto di istituzioni…
    Non saprei che dire. A mio avviso non c’è stata malizia, però effettivamente le nomine dell’ultim’ora – almeno nelle istituzioni laiche – lasciano sempre pensare male…
    Beninteso, amo Papa Benedetto, tanto quanto il Papa Francesco. A entrambi rinnovo la mia devozione e simpatia… sono solo domande per capire…

    20 Marzo, 2013 - 13:25
  4. Io invece sono rassicurata dal vedere don Georg vicino a papa Francesco: ha davvero bisogno di qualcuno che gli faccia da traghettatore fra le dinamiche concrete di un servizio fatto di carisma ma anche di molta concretezza, ferialità e protocolli.
    Per il resto, credo che il papa sia sufficientemente saldo e sicuro da non lasciarsi imporre scelte o comportamenti che non condivide pienamente.

    20 Marzo, 2013 - 13:35
  5. luca73

    Io sarò anche l’unico, però vedo una certa continuità fra i due Pontefici (Benedetto e Francesco).

    Papa Francesco ha iniziato ufficialmente il suo ministero petrino con quel modo discreto, affabile e familiare che sta conquistando tutti: paramenti sobri, liturgia snella, fraterna vicinanza con malati e bambini, ricerca del rapporto diretto con le persone. Alcuni, con malcelata malizia, mettono in luce il carattere “pastorale” di questo ministero e lo pongono in contrapposizione a quello di Benedetto XVI.
    Credo sia un po’ “sciocco” mettere a confronto caratteri personali e farli scontrare come se fossero questioni teologiche, quasi che con papa Francesco la Chiesa debba – come dice qualche media – “voltare pagina”.

    Non la pensa così lo stesso papa argentino, che ad ogni momento, ieri come pure il giorno della sua elezione, ha elevato il suo pensiero al “venerato predecessore”.

    Del resto, se si rilegge il discorso della messa di inaugurazione di Benedetto XVI e lo si confronta con quello di Francesco appaiono tante similitudini: stesso sentimento di indegnità; stesso grido (“Pregate per me!”); stessa centralità di Cristo; stessa sottolineatura del potere come servizio; perfino stessa preoccupazione “ecologica” alla custodia di se stessi e del creato, che il papa tedesco amava richiamare, con le sue premesse ed implicazioni teologiche ed antropologiche.
    Se guardiamo, in particolare, a quest’ultimo tema (quello ecologico), Papa Francesco mette in primo piano la “custodia del creato” come compito dei cristiani e dell’umanità.
    Ma questo non è semplice “ecologismo”: custodire il creato è possibile custodendo se stessi e la verità, come lui ha ricordato: insomma è necessaria una “ecologia umana”, che abbia al centro l’uomo e la sua dignità spirituale.
    Nella “Caritas in veritate”, Benedetto XVI sottolineava l’urgenza di un’alleanza fra l’uomo e l’ambiante che doveva essere specchio dell’amore creatore di Dio. In altri termini, l’ecologia ambientale implica un’ecologia umana che si traduce nella tutela di quanto assicura un integrale sviluppo della persona. Ed è ciò che ha evidenziato ieri Francesco, seppur con parole diverse. La custodia del Creato è, insomma, un tema caro a entrambi i Papi.
    D’altro lato, nell’appello a custodire il creato, vi è un chiaro rimando al bene e al “disegno di Dio”, alla legge naturale: tutto il contrario del relativismo e della verità decisa “a maggioranza”.

    Per quanto riguarda la spinosa questione ecumenica, Benedetto ne aveva parlato abbondantemente e si era impegnato in questa direzione. Francesco non ne ha avuto bisogno: ha potuto scambiare il segno di pace con Bartolomeo I, il patriarca ecumenico di Costantinopoli e con Karekine II, il patriarca armeno. Ma è stato Benedetto XVI che ha riaperto i dialoghi teologici con l’ortodossia, in stallo da anni e ha accresciuto il senso di unità fra oriente e occidente, ispirandosi alla Chiesa prima dello scisma.

    Quindi se vi sono (o vi saranno) delle novità, va sempre tenuto presene che la tradizione ecclesiale è un continuo rinnovare, ma a partire dalla stabilità del Vero, dell’Essenziale, che per ogni cristiano è Gesù Cristo.

    20 Marzo, 2013 - 13:59
  6. Sara1

    Su Benedetto e i cappelli ricordo di aver letto che si trattava anche di freddo. Lo racconta sempre in luce del mondo se non sbaglio, di aver pensato, c’è questo copricapo perchè no?
    Anche per la pelliccia (non so come si chiamino le vesti pontificale chiedo scusa ai cultori) .

    Trovato il passo da Luce del mondo: “Benedetto XVI: l’ho indossato una sola volta. Avevo semplicemente molto freddo e la testa per me è un punto molto sensibile. E mi sono detto: “Visto che c’è, mettiamo questo camauro”. Ma è stato solo il tentativo di difendermi dal freddo. Da allora non l’ho più indossato. Perché non nascessero altre, superflue interpretazioni.”

    20 Marzo, 2013 - 14:18
  7. Luigi Accattoli

    Fabricianus è esatto quello che dici: Francesco ha usato la croce che fu di Benedetto XVI dal 28 novembre 2009: cioè la “ferula personale” del Papa teologo, realizzata appositamente per lui, non quella di Pio IX che aveva usato dal marzo del 2008.

    20 Marzo, 2013 - 14:46
  8. FABRICIANUS

    Carissimo amico mio Mattlar,
    prima che io optassi decisamente e convintamente per la sinistra (zapaterista e laicista come direbbe FedericoB, ma questa e’ una sua valutazione dalla quale dissento) devi sapere che nel mio passato vi e’ stato anche un periodo tradizionalista-conservatore, con annesso servizio da chierichetto e molta attenzione ai paramenti/mitra/pastorali…Non so, probabilmente “errori di adolescenza” o forse no…Chi lo sa…Oggi su molti temi paralleli al mondo conservator-tradizionalista la penso diversamente e ne sono lieto (fermo restando che di studiare e rielaborare non si finisce mai) però qualcosina di quel mondo mi e’ rimasto: vedi le ferule! 😉

    Un abbraccio!!!
    Ciao!!
    F.

    20 Marzo, 2013 - 14:47
  9. FABRICIANUS

    Grazie mille, Luigi.
    Ciao!!!

    20 Marzo, 2013 - 14:50
  10. Come ti capisco…… Fabricianus,

    ho trascorso la bambinitudine e ragazzinitudine
    a fare il chierichetto a s.Maria Maggiore.

    Puoi immaginare,
    quanto godevo tra gli antichi paramenti…..

    Durante la mattinata arrivavano preti ed alti e altissimi prelati a celebrare la loro messa giornaliera ed individuale, nelle cappelle individuali…..

    Gioivo delle visite di Paolo VI facendomi nel tempo, una collezione di foto…

    Mi sentivo anche io un fra’ cazzo da velletri….. (comunque ora, utile per capire la psicologia di tante deformazioni che in tanti non scompaiono con l’adolescenza…)

    I ricordi della sacrestia Borghese, i passaggi interni, le suorine che alla sera chiudevano le finestre di pietra della “Salus”, i carissimi redentoristi (sacristi) con i quali chiudevo i cancelli della cappella Borghese.

    Bambinate di un tempo da bambini.

    20 Marzo, 2013 - 15:05
  11. FABRICIANUS

    E tenere la mitria o il pastorale durante il pontificale era, caro Matteo un privilegio per il quale ci si accapigliava anche.

    Ma, dici molto bene: bambinate di un tempo da bambini.

    Quello che piu’ mi dispiace e’ che allora in diversi approdarono al Seminario, [era il frutto della direzione spirituale, (che poi mi son sempre chiesto chi dirige la direzione), ma questo e’ un tema molto più complesso], per poi non reggere a livello “psicofisico” in alcun modo, alcuni anche dopo l’ordinazione…
    Per carita’ non giudico e non generalizzo però mi interrogo su quei miei coetanei che così facilmente varcavano le porte del seminarium.
    Prego per loro.

    20 Marzo, 2013 - 15:38
  12. Luigi Franti

    Beh, guardando certi esiti, benedico la mia infanzia e adolescenza ben lontane da preti frati parrocchie seminari associazioni cattoliche e via discorrendo.

    20 Marzo, 2013 - 15:48
  13. Federico B.

    Nelle parrocchie, negli oratori e in AC sicuramente si riceve una buona educazione. Il problema se mai è che si preferisce frequentare altri posti e condividere ben altri valori. Il problema dei nostri seminari è che sono vuoti, non che ci siano frotte di giovani che “facilmente” ne varcano le soglie…

    20 Marzo, 2013 - 16:02
  14. Caro FABRICIANUS ,20 marzo 2013 @ 15:38

    Comunque di quanti di noi laici, vivono la realtà ecclesiale e pastorale di Roma,

    nonostante l’ottimo discernimento al Seminario Romano e al Capranica,
    tra le maglie i disturbati passano lo stesso,

    grazie soprattutto ai tanti Seminari indipendenti che esistono a Roma,

    che hanno portato e portano al sacerdozio non poche persone “non risolte”,

    distribuite nel Lazio e nella Città.

    E con questo mi sono mantenuto sul generico.

    per carità,
    qui’ finisco e chiudo

    prima di ritrovarmi in una 3^ guerra mondiale atomica…..

    Comunque, il bene che si continua a fare,
    anche attraverso i “non risolti”,

    rimane immensamente più grande del male (che ogni tanto fa capolino attraverso i media…)

    20 Marzo, 2013 - 16:02
  15. “problema dei nostri seminari è che sono vuoti”
    ===================================

    Vuoti ???? in base a quale fonte ?

    Vuoto il seminario di Milano ?
    di Firenze ?
    di Roma ?
    di Napoli ?

    Perchè essere superficiali.

    Sono vuoti quei seminari di provincia o di paese,
    dove negli anni ’50
    si entrava grazie alla povertà per studiare,
    e poi comunque se ne usciva per trovare un lavoro.

    Che ci siano pochi seminaristi,
    è molto diverso dal dire che è vuoto…

    Ma dire vuoto fa molto più scena…………

    Difficile accettare la qualità,
    è meglio fare gli eterni piagnoni….

    Dal ’68 in poi
    c’è stata una prima grandissima scrematura nei seminari,

    hanno lasciato prima di tutto i seminaristi a orientamento etero
    grazie alla nuova cultura di liberazione sessuale

    sono rimasti ovviamente maggiormente i seminaristi a orientamentoomo
    che non avevano prospettive di realizzazione affettiva.

    Ultima grande scrematura,
    soltanto negli ultimi 15 anni anche i seminaristi ad orientamento omo hanno cominciato a lasciare o a non entrare più in seminario
    grazie alle nuove prospettive che si aprono sempre più per la loro vita affettiva.
    Ma
    tale scrematura non è ancora completata perchè non sono maturi i tempi sociali perchè vivano pienamente la loro vita affettiva.

    Quindi per ora i seminaristi omo sono la maggioranza.

    20 Marzo, 2013 - 16:18
  16. nino labate

    A proposito della “…custodia del creato”, così come ricevuto e informato da un mio nipote scout, trascrivo di seguito il titolo della seconda Enciclica di Papa Bergoglio :

    “Laudato si’, mi’ Signore,

    per sora nostra matre terra,

    la quale ne sustenta et governa,

    et produce diversi fructi

    con coloriti flori et herba” .

    20 Marzo, 2013 - 16:22
  17. Federico B.

    @Matteo, che non conosce le figure retoriche:
    iperbole: esagerazione nella descrizione della realtà tramite espressioni che l’amplifichino.
    I seminari fortunatamente non sono vuoti, ma diciamo che c’è molto posto “libero” (e questo è un eufemismo). Nella mia diocesi nel 2012 sono stati ordinati 4 (quattro!) sacerdoti. Forse a Roma sarà diverso, ma alla periferia dell’impero c’è ben poco da stare allegri.
    Le considerazioni sugli orientamenti sessuali dei seminaristi sono strumentali alle solite tesi progressiste e dubito abbiano un solido fondamento. Mi risulta piuttosto che nei seminari si preferisca respingere i “candidati” sui quali c’è anche solo un dubbio, non necessariamente inerente alla sfera sessuale.

    20 Marzo, 2013 - 17:10
  18. Luigi Accattoli

    A Mattlar sulla “scelta di nominare padre Georg prefetto della casa pontificia ad un passo dalle dimissioni”. Non la considero inopportuna. Benedetto ha abbozzato la figura del Papa emerito che ora impersona per primo e ha predisposto le cose in modo che il successore possa confermarle o rivederle. La decisione di stabilirsi in Vaticano, la predisposizione di un canale nella figura del “prefetto della Casa pontificia”: appunto don Georg. Quella figura costituirà un collegamento naturale e discreto tra il Papa emerito e il successore. Se il successore vorrà un maggiore distacco, non avrà che da sostituire don Georg con altro prefetto. Se invece apprezza il collegamento offerto, lo manterrà.

    In altre parole: nella nomina di don Georg a prefetto non è da vedere semplicemente la sistemazione di un fedele servitore: c’è molto di più. La predisposizione di un canale per affrontare senza troppe avventure l’avventura del Papa emerito.

    20 Marzo, 2013 - 17:27
  19. Caro Federico,

    non è un problema mio se tu non vivi nella realtà

    del mondo ecclesiale o del clero, o nella vita pastorale.

    Mi dai l’impressione di quelli che vanno a messa la domenica.

    Dalle tue parole,
    non decifro vita pastorale, parrocchia,
    non decifro vita di gruppi ecclesiali,
    non decifro vita ecclesiale in diocesi,

    fermarsi a cena o pranzo in parrocchia,

    fermarti a discutere con il tuo vescovo.

    Il fatto che ripeti le solite ovvietà,
    rivelano mancanza di esperienza ecclesiale.

    Sei un bravo cristiano,
    ma non sai nulla di Chiesa.

    Io non sono di certo un intellettuale,
    ma non mi manca affatto
    esperienza di vita nella chiesa ecclesiale e clericale.

    20 Marzo, 2013 - 17:36
  20. vedo che ho sbagliato il grassetto

    20 Marzo, 2013 - 17:36
  21. Luigi Franti

    Avesse sbagliato solo quello!

    20 Marzo, 2013 - 17:37
  22. Tranquillo, Franti,
    sono abituato a sbagliare.

    Quando me lo dici,
    mi conforti.

    Grazie

    20 Marzo, 2013 - 17:39
  23. discepolo

    Da quando c’è il nuovo Pontefice ( non per colpa sua, naturalmente , ma per l’eterogenesi dei fini ) sui giornali i vaticanisti non fanno che discettare di vestiario papale di mozzette, di anelli, di croci , di scarpe, di cappelli, di capi di vestiario, il loro colore, la loro composizione, come il nero sia meglio del rosso e l’argento meglio dell’oro.

    Almeno quando c’era Benedetto si discuteva di teologia!
    😉

    20 Marzo, 2013 - 17:46
  24. Federico B.

    Ma va là!
    Se non riesci a decifrare correttamente è segno che devi cambiare decodificatore. Conosco abbastanza bene le cose per sostenere quelle che a te sembrano “banalità”: ho parlato con un giovane che ha frequentato il Seminario Minore ed è stato “scoraggiato” (senza eufemismi: allontanato) perchè leggermente “effemminato”. Il solo sospetto che potesse avere o sviluppare tendenze omosessuali gli ha impedito di proseguire il suo percorso vocazionale in Seminario. E vuoi sapere come è finita? Si è iscritto a Giurisprudenza e ha trovato la morosa. Altro che omosessualità!
    Ma al rettore è bastato un sospetto…

    Lascio ad altri il compito di spiegare a Matteo cosa traspare dai SUOI commenti circa la sua frequentazione del “mondo ecclesiale” e del clero.

    20 Marzo, 2013 - 17:48
  25. Federico B.

    Non faccio nomi e cognomi, ma ho conosciuto anche altri ragazzi che sono “usciti” dal seminario perchè scoraggiati per un motivo o per l’altro. Uno di questi aveva iniziato un percorso in una famiglia religiosa ed era arrivato quasi alla professione temporanea.
    Mi sono fatto l’idea chiara che non si “arruola” nessuno, anzi si fa un esame di ingresso fin troppo severo.

    20 Marzo, 2013 - 17:53
  26. Sono tantissimi i froci che si sposano caro il mio Federico.

    Ci sono sempre stati.

    Tu ne hai incontrato uno dei tanti….forse.

    Non so poi
    se un frocio si riconosce da quanto sia o meno effeminato.

    Ci sono figli che hanno genitori froci
    come il contrario.

    Ti consiglierei una visita dall’oculista.

    Io già l’ho fatta. 🙂

    20 Marzo, 2013 - 18:02
  27. 20 Marzo, 2013 - 18:03
  28. Federico B.

    Va bene Matteo, hai ragione tu su tutto.
    La tua visione è equilibrata e poggia su solide fondamenta.
    Ed è obbiettivamente ortodossa.
    Per me il discorso si chiude qui.

    Che il Signore ti benedica!

    20 Marzo, 2013 - 18:07
  29. Sara1

    Sono tantissimi i froci che si sposano, delicatezza portami via…

    20 Marzo, 2013 - 18:16
  30. Sara1

    Compare a tutti il grassetto???

    20 Marzo, 2013 - 18:17
  31. . spero che si chiuda

    20 Marzo, 2013 - 18:34
  32. .

    20 Marzo, 2013 - 18:42
  33. sto provando a chiudere

    20 Marzo, 2013 - 18:42
  34. Marilisa

    “La disinvoltura gestuale ” di Papa Francesco è fantastica. Fa venire il buon umore.

    20 Marzo, 2013 - 19:06
  35. FABRICIANUS

    @matteo delle 16.02

    Sì, matteo, è il bene è infinitamente più grande del male…Concordo.

    20 Marzo, 2013 - 19:08
  36. non sono riuscito a chiudere il loop

    ho chiesto aiuto a Luigi.

    la cosa mi fa sentire a disagio

    scusatemi

    20 Marzo, 2013 - 19:17
  37. Sara1

    Facciamo che così il blog ha più carattere.
    🙂

    20 Marzo, 2013 - 19:20
  38. Luigi Accattoli

    Ho fatto da pompiere, come sempre…

    20 Marzo, 2013 - 19:22
  39. FABRICIANUS

    Tutto regolare ora. 😉

    20 Marzo, 2013 - 19:23
  40. Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa et ………

    20 Marzo, 2013 - 19:25
  41. Grazie Luigi.

    Luigi a Matteo: “va’ e non peccare più”

    20 Marzo, 2013 - 19:26
  42. mattlar

    Grazie mille Luigi del tuo parere

    20 Marzo, 2013 - 20:10
  43. Marilisa

    Matteo, che cos’ è il loop?

    20 Marzo, 2013 - 20:47
  44. una sorta di anello,
    ma ho usato una parola che mi dava il senso di un anello da cui non avevo uscita,
    non so se fosse corretto.

    20 Marzo, 2013 - 21:03
  45. Nel mio giro,
    ho trovato un articolo del NYT pubblicato ieri, e che ha cominciato a girare nel web.

    Prevedo prossimi giorni, animi infiammati
    sui blog e siti.

    Se fosse (dico “fosse” ipotetico) vero,
    rivelerebbe l’aspetto di un uomo tenace nella dottrina,
    e allo stesso tempo pragmatico.

    Questo è il Link:
    http://www.nytimes.com/2013/03/20/world/americas/pope-francis-old-colleagues-recall-pragmatic-streak.html?pagewanted=all&_r=2&

    Luigi, potresti indicarci una lettura, visto che hai ottima capacità di analisi e verifica ?

    20 Marzo, 2013 - 21:10
  46. sì, mancava il soggeto: papa Francesco

    20 Marzo, 2013 - 21:11
  47. discepolo

    L’eterogenesi dei fini: una persona spirituale vuole comunicare ai suoi contemporanei che la parte materiale dell’esistenza con tutte le sue ridicole
    pompe non ha alcuna importanza e che bisogna invece guardare alla parte spirituale ed essenziale , e per fare questo si spoglia di tante cose superflue e non essenziali alla sua missione e che cosa ha come risultato? che i suoi contemporanei si fissano e perdono il tempo a discettare per giorni sul fatto che questa persona abbia le scarpe nere o rosse e l’anello di argento anzichè d’oro.
    Insomma succede sempre così : il dito indica la Luna. Ma la gente si fissa sul dito, e sul tipo di anello che porta il dito.

    20 Marzo, 2013 - 21:33
  48. discepolo

    Un po’ come se per parlare di San Francesco a chi non ne avesse mai sentito parlare si incominciasse col descrivere il saio di san Francesco , di che colore era e di che tessuto era , e i sandali dal Santo indossati, di che materiale erano, e così via… insomma possibile che noi uomini moderni siamo sensibili solo alle cose materiali? possibile che ci interessi solo ciò che “appare”?
    possibili che siamo così meschini e ormai così ottusi da dare imporatanza a ciò che di importanza non ne ha NESSUNA?
    spero che i miei contemporanei si rendano conto che la statura, la santità, e soprattutto la Verità di un Papa non stanno nel tipo di scarpe indossate o nel materiale dell’anello !!
    se così non fosse, se cioè ormai dessimo importanza soprattutto alle scarpe indossate , allora siamo veramente dei semplici idolatri, dei superstiziosi
    per cui la materia ha la meglio sullo spirito.

    20 Marzo, 2013 - 22:02
  49. FABRICIANUS

    @discepolo

    Giusto, a noi deve interessare la Fede, come spesso sottolinea il nostro padrone di casa.

    Il problema e’ che le discussioni, le argomentazioni che tu critichi e descrivi avvengono in maniera decisa e a volte anche aspra nel mondo cattolico, o per meglio dire nei blog cattolicissimi. (Fatti un giro su queste piattaforme la Domenica di Pasqua, quando papa Francesco sicuramente indosserà paramenti semplicissimi, e poi mi dici).

    Ciao!

    20 Marzo, 2013 - 23:09
  50. Luigi Franti

    Gentile discepolo, magari se la persona spirituale, proprio perché i dettagli dell’abbigliamento non hanno alcuna importanza, se ne disinteressava, forse non attirava così tanto su di essi l’attenzione generale. Certo, se in sala stampa si dà come una gran notizia che l’anello piscatorio non sarà d’oro ma d’argento dorato …

    20 Marzo, 2013 - 23:46
  51. Luigi Franti

    In questo senso, l’indifferenza all’abbigliamento di cui parla Luigi Haute Couture Accattoli, in questo suo articolo che sembra preso da Vogue, non mi pare che esista. Se fosse stato indifferente, Il papa si sarebbe messo quel che gli dicevano di mettersi. Naturalmente non c’è nulla di male in questo: può vestirsi come vuole (e personalmente non mi interessa quasi per niente), però spero che nessuno qui sia così tontolone da pensare che tutto ciò abbia qualcosa a che fare con l’umiltà e con la povertà, (che ci saranno sicuramente in lui, ma non si vedono certo da queste cose).

    20 Marzo, 2013 - 23:57
  52. manuel76

    A me sembra che, semplicemente, abbia indossato le scarpe che già aveva.
    Come dire: “Ho le scarpe, sono nere, sono comode e funzionali, perchè devo acquistarne altre se non ne ho bisogno?”
    In questo secondo me si vede la sobrietà e la povertà.

    Per quanto riguarda i paramenti e gli addobbi sacri…c’è ampia scelta negli armadi vaticani come in quelli delle nostre diocesi.
    Penso che in generale ci possa stare un utilizzo sporadico di qualche paramento antico e prezioso. Ma il troppo stroppia.
    Riuscire a scegliere arredi belli, ma semplici, lineari, di costo contenuto è la scelta che si fa anche nelle nostre case.

    Comunque se l’essere omosessuale per un laico non è un problema nemmeno secondo la Chiesa, non capisco perchè lo debba essere per i preti.
    Il voto di castità di un prete omosessuale ha lo stesso valore di uno eterosessuale. E il valore è quello di spogliarsi delle ricchezze del mondo nella povertà, rinunciare ad una vita di affetti fisici nella castità, obbedire al superiore con intelligenza ed umiltà.

    21 Marzo, 2013 - 8:28
  53. luca73

    Io concordo pienamente con discepolo per quanto riguarda ciò che lei chiama “eterogenesi dei fini”.

    Più discutibile per me, invece, la posizione di Manuel sull’omosessualità dei chierici. Ne avevo già parlato in un precedente post, con tutto il corredo di polemiche e feroci discussioni, che non vorrei ripetere.

    21 Marzo, 2013 - 8:42
  54. @ MANUEL,

    chiariamo le idee,
    non è vero che per la Chiesa/Vaticano l’omosessualità
    non è un problema.
    E’ falso.

    La Chiesa/Vaticano, AFFERMA,
    che la persona con orientamento omosessuale “E’ INTRINSECAMENTE DISORDINATA”

    tradotto:
    LA PERSONA OMOSESSUALE
    HA NATURA INNATA DISORDINATA.

    quindi:
    TUTTO quello che si dice/scrive sull’accoglienza della Chiesa sulle persone omosessuali
    sono una CAZZATA enorme quanto il globo della terra.

    Che poi ci siano singoli,
    vescovi, sacerdoti, laici,
    che promuovano pastorale per la vita cristiana
    per gli tali persone,
    sono dati episodici,
    non sono comunque riconosciuti istituzionalmente.

    Manuel, Sveglia! 🙂

    *(uso il maiuscolo invece del grassetto)

    21 Marzo, 2013 - 8:58
  55. Luigi Franti

    Ah sulle scarpe sono completamente d’accordo: quelle vecchie son sempre le più comode. Però la povertà non c’entra niente. L’umiltà meno di niente.
    Al posto di papa Francesco io probabilmente avrei fatto lo stesso.
    Però un altro avrebbe potuto ragionare così: se mi dicono di mettere le scarpe rosse, perché pare che i papi si vestano così, lo faccio così mi mortifico due volte: fisicamente, perché mi faranno male i piedi; spiritualmente, perché tanti mi prenderanno in giro dicendo che mi vesto come un clown (o come una checca). E in ogni caso nessuno vedrà la mia umiltà (tranne Dio, che vede nel segreto).

    21 Marzo, 2013 - 9:03
  56. Sara1

    Onestamente non mi pare che la Chiesa consideri la pratica omosessuale più duramente dei rapporti extramatrimoniali o delle nuove nozze dei divorziati.
    la Chiesa considera la sessualità ordinata solo quando è vissuta all’interno del matrimonio e aperta alla vita.
    Una coppia eterosessuale e sposata che si chiude alla vita vive una sessualità disordinata esattamente come gli omosessuali.
    Capisco che si voglia dare agli omosessuali la patente dei perseguitati ma non è che se sei etero nella Chiesa fai quello che vuoi e basta.

    21 Marzo, 2013 - 9:04
  57. luca73

    Caro Matteo,
    adesso stai facendo un gran casino: perchè accusi di razzismo la Chiesa?

    La Chiesa non discrimina e non emargina nessuno. Ama tutti. Anche i peccatori.
    Ma è anche giusto che non taccia l’errore che qualcuno commette, magari per ignoranza, conformismo o insufficiente capacità di giudizio.

    21 Marzo, 2013 - 9:07
  58. Sara1

    Le scarpe rosse non sono un simbolo di vanità, il rosso è il color del martirio quindi un segno del darsi totalmente a Dio.

    21 Marzo, 2013 - 9:09
  59. Caro LUCA,
    dove accade che io stia accusando la Chiesa/vaticano di razzismo ?

    Riportare affermazioni CHIARE, PRECISE del MAGISTERO

    è fare discriminiazione ??????

    Sarebbe ora che ci si attenesse alla parola dei documenti,

    e non alla arbitraria interpretazione.

    Soprattutto se i documenti sono attuali
    e non di duemila anni fa.

    21 Marzo, 2013 - 9:12
  60. Sara1

    Il problema Matteo è che lei assolutizza tutto, la Chiesa fa un discorso sulla sessualità (che si può condividere o meno) non un discorso sulle persone singole.
    Allora se entri in questo discorso e ne capisci il senso è un conto altrimenti diventa tutto superficiale.
    p.s. se lei rispetta come dice gli omosessuali non butti la parola frocio così, di certo vuol sferzare i benpensanti ma è termine offensivo non si sa mai chi può leggere.

    21 Marzo, 2013 - 9:15
  61. Cara SARA,

    è vero il rosso è simbolo del martirio,

    ma da 8 anni per TOUS LE MONDE
    è simbolo di un VEZZO.

    Dopo circa 25 anni,
    le generazioni che non vedevano ai piedi di Wojty?a le scarpette rosse,

    sono cresciute pensando che il papa avesse scarpe come tutti gli uomini.

    Arrivato un papa in scarpette rosse,
    si da colpa al mondo
    perchè non capisce la simbologia delle scarpette.

    Il mondo ha dimostrato de della simbologia delle scarpette rosse di Benedetto
    non ha saputo che farsene.

    Il mondo sta dimostrando stupore
    nei confronti di un papa
    che veste come un uomo NORMALE.

    Che lo stupore sia immenso,
    è giustificabilissimo.

    Ora siamo semplicemente ai primi giorni di episcopato/pontificato,
    di Bergoglio,

    Tra sei mesi,
    quando la figura e l’abbigliamento del papa sarà NORMALIZZATO,

    ci troveremo dentro BEN ALTRE problematiche,

    più importanti ecclesialmente.

    Ora è giusto
    che il MONDO si stupisca,
    e faccia paragoni tra i diversi papi,

    perchè questo è così terribilmente umano cioè NORMALE.

    Lasciamo che le persone possano stupirsi.

    Non trovi, SARA ? 🙂

    21 Marzo, 2013 - 9:20
  62. Sara1

    No, il mondo dice che le scarpe di Benedetto sono di Prada nonostante sia stato detto in tutte le salse che sono di un artigiano che le dona al Papa.
    E quindi? non potrebbe il mondo almeno rispettare la verità dei fatti?
    Le scarpe rosse sono un vezzo per chi ci vuole vedere il vezzo (e ci metto pure chi va in visibilio per pizzi e altro).

    21 Marzo, 2013 - 9:23
  63. Sara1

    E lo dico ma minimalista convinta che abolirebbe pure la tonaca se toccasse a me decidere.

    21 Marzo, 2013 - 9:24
  64. Clodine

    C’è da domandarsi se la sostituzione dell’oro con l’argento, della mozzetta piuttosto che il mantello in feltro si rendano necessarie, in questo momento storico -e papa Francesco lo ha ben compreso, sicuramente illuminato dallo Spirit .Santo che glie l’ha suggerito- e chiedersi quanto vi sia ,alla base, un discorso di opportunità. Mi spiego: Il fatto che Papa Francesco adotti questa linea austera, è lungi da un mero populismo o da rottura con la tradizione, questa è una valutazione semplicistica che non giustifica il fatto in sé, che è invece riconducibile a livello di messaggio. Vedete,non è perché Egli , il Santo Padre non sappia l’importanza che hanno i simboli nel culto -antropologicamente parlando- ma è perché comprende l’ignoranza che vige circa il rapporto che intercorre tra Simbolo e Prassi di cui il mondo ha smarrito il senso, il senso del sacro per cui l’oro -antropologicamente- è dall’inizio dei tempi al vertice di queste caratteristiche simboliche di eternità-regalità-divinità. Credete che papa Francesco non lo sappia? Non sappia che anche l’abito si carica di molteplici valenze simboliche e questo in ogni ambito rituale dagli albori della civiltà dei popoli? Una simbologia che parte dalla forma di tali abiti rituali e l’allegoria che intercorre tra rito e forma in relazione alla tunica inconsutile di Gesù Cristo.
    Il papa lo sa perfettamente…sa tutto il papa Francesco. E’ il POpolo di Dio che NON sa, che ha smarrito l’essenza vera e giudica tutto in base ad elementi materiali. C’è da domandarsi quanto la secolarizzazione e il relativismo abbia fatto si che si smarrisse il significato vero che sottende a queste manifestazioni esteriori da sempre rispettate dall’uomo, in relazione al sacro, fin dai primiordi della civiltà. Evidentemente assistiamo ad una involuzione, una regressione che non si può ignorare.

    21 Marzo, 2013 - 9:24
  65. Cara, SARA,
    ti prego, io cito le parole di quello che viene chiamato “Magistero”,

    che è di una CHIAREZZA LAPALISSIANA.

    E’ su quelle parole che va tenuta la barra.

    Forse vuoi dire che la Chiesa/vaticano, usa vocaboli “tecnico-morali”
    incomprensibili alle attuali sensibilità sociali e umane ?

    Non mi pare.

    Quando non fa politica di Stato, ma politica della morale, il Vaticano è chiarissimo.

    p.s.= la parola “frocio” rende chiarissimo il duro termine, altrimenti edulcorato con gay, o neutralizzato con omosessuale.
    Per le persone religiose che negano l’evidenza è il termine più adatto e comprensibile.
    Farei a meno di usarlo se potessi. E lo uso solo davanti alla durezza di cervice, comunque pochissimo.

    (Comunque, un grazie speciale a te, che nella differenza di opinioni dialoghi, invece di assaltare, è cosa che ti riconosco e che mi fa molto piacere)

    21 Marzo, 2013 - 9:36
  66. Sara1

    Matteo io capisco perchè usa il termine frocio ma nel voler spaccare la dura cervice di qualcuno magari rischia di ferire il cuore tenero di qualcun altro.
    Tutto qua.
    🙂

    21 Marzo, 2013 - 9:38
  67. Clodine

    «Useranno oro, porpora viola e porpora rossa, scarlatto e bisso. Faranno l’efod con oro, porpora viola e porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto, artisticamente lavorati» (Es 28,5-6).

    Così, giusto per restare in tema…..

    21 Marzo, 2013 - 9:41
  68. SARA,
    se il mondo dopo 25 anni di scarpe normali,
    vede nelle scarpette rosse di Benedetto
    le scarpe di prada,
    può essere un fatto simbolico che la dice lunga
    su come viene percepito il papa ?

    Chi ha ragione ?
    Il mondo o il papa ?

    Ha ragione il mondo,
    perché le scarpette rosse non sono materia di fede,
    e la percezione del mondo è più importante della percezione di un uomo,
    anche se è papa.

    Le scarpette rosse SONO un vezzo
    perché il mondo le ha VISTE come un vezzo.

    Se per 25 anni le scarpe ai piedi del Papa, sono sempre state un normale paio di scarpe,
    c’era bisogno di rimettere in voga le scarpette rosse ?

    E’ attraverso le scarpette rosse, che si testimonia il martirio ?

    Se le cose inutili danno occasione al diavolo,
    si tolgono le cose inutili.

    E’ straordinario che si vogliano far passare le affermazioni di abbigliamento
    come materia di fede.

    Benedetto, in questo ha pagato pegno, incapace di capire la griglia di lettura del mondo,
    su accessori
    che da Wojtyla in poi sono ritenute di comprensione mondana.

    Daiiii, dopo 25 anni di scarpe normali,
    non ti puoi presentare con le scarpette rosse,
    fai ridere!!!!!

    E’ quello che è successo….
    scarpette rosse, camauro, ….

    la estrema visibilità di Wojtyla le aveva annullate.

    Non ha mostrato intelligenza nell’argomento, chi ha ripristinato l’inutile

    21 Marzo, 2013 - 9:47
  69. A proposito, SARA,
    un seminarista ormai vicino al diaconato, che conosco,

    ha la massima aspirazione a fare il cerimoniere,
    adora grandemente “pizzi e merletti”,

    un’altro che conoscevo, in illo tempore,
    ora è uno dei cerimonieri di quelli che attorniano il Papa.

    Io posso dirti con certezza,
    che il MONDO, con la sua opinione sull’apparenza FASHION del precedente Papa,
    non è lontano dalla verità.

    Io spesso affermo che conosco al di dentro il mondo del clero,

    e in questo Blog, continuano a darmi del cazzarottaro.
    Per quel che può interessarmene.

    21 Marzo, 2013 - 9:56
  70. Federico B.

    “un’altro che conoscevo?”.
    Oltre alle figure retoriche siamo anche scarsi in grammatica italiana, eh, Matteo?
    In compenso conosci benissimo il “mondo del clero”!

    Mi sembra di ricordare che il Beato Giovanni Paolo II avesse delle scarpe di pelle rossa. Forse non erano di un rosso “acceso” come quelle donate a Benedetto XVI, ma il colore è quello. Bisognerebbe andare a sfogliare qualche album di fotografie o chiedere a qualcuno che conosca sul serio il mondo del clero…

    21 Marzo, 2013 - 10:08
  71. Luigi Franti

    Io vorrei ringraziare il signor Matteo (ma forse si dovrebbe lodare una più alta luce che per un attimo ha brillato sul suo capo …) perché – per una volta – si è espresso meravigliosamente bene, dicendo con cristallina purezza il suo pensiero.
    Riporto i suoi ipsissima verba, perché lo meritano:

    «Chi ha ragione ?
    Il mondo o il papa ?

    Ha ragione il mondo».

    Lui credeva di parlare solo di scarpe, ma in realtà la proposizione ha un valore assoluto e definisce la sua posizione in modo perfetto.

    Grazie, di cuore.

    21 Marzo, 2013 - 10:08
  72. Caro FEDERICO,
    sono dislessico,
    e faccio già bastanza fatica a scrivere.

    Ogni volta cerco di controllare.

    Ma quando do l’invio, ri trovo che mancano le parole,
    e altri errori.

    Comunque ti ringrazio di farmelo notare.

    La correzione fraterna è sempre accetta.

    21 Marzo, 2013 - 10:19
  73. luca73

    @ Matteo

    1) “Riportare affermazioni CHIARE, PRECISE del MAGISTERO

    è fare discriminiazione ??????

    Sarebbe ora che ci si attenesse alla parola dei documenti,

    e non alla arbitraria interpretazione.”

    E quali sarebbero le affermazioni del Magistero che discriminano/criticano le persone omosessuali?
    Attenzione: parlo di omosessuali e non di pratiche omosessuali.

    2) “Chi ha ragione ?
    Il mondo o il papa ?

    Ha ragione il mondo,”

    Beh, a mio sommesso parere di cristiano, ha più ragione il Papa. Non perchè sono un fideista irrazionale, ma perchè almeno gli ultimi papi sono stati visibilmente ispirati dallo Spirito Santo.

    3) Per il significato di quel “D-O” non c’è speranza alcuna di saperlo, vero?

    21 Marzo, 2013 - 10:22
  74. Caro LUCA,
    già data la spiegazione,
    ma se non leggi,
    ti devo inseguire all’infinito ?

    ________________________________________

    Caro LUCA
    tu mi scrivi:

    “E quali sarebbero le affermazioni del Magistero che discriminano/criticano le persone omosessuali?”

    Perchè non provi a leggere il dialogo tra me e Sara.

    Io NON ho scritto ASSOLUTAMENTE di discriminazioni del MAGISTERO.

    prova a rileggere con calma.

    Un bel respiro. 🙂
    __________________

    Le scarpette rosse percepite dal mondo come PRADA, quindi MONDANE,
    non sono materia di fede.

    Il MONDO, affermando la PRADEITA’ delle scarpette rosse Benedettine,

    afferma la MONDANITA’ di quel VEZZO.

    Dunque,
    il mondo ha RAGIONE.

    In materia di scarpe,
    dubito che lo Spirito s. vada a dare consigli ad un papa in materia di FASHION.

    21 Marzo, 2013 - 10:36
  75. luca73

    @ Matteo

    Ho fatto un bel respiro, come mi suggerivi.
    Però…per caso hai paura di perdere la sensibilità dei polpastrelli a digitare nuovamente le risposte alle mie domande?
    Esiste anche il copia/incolla, sai?

    Comunque, credimi, non voglio fare polemiche noiose.
    E’ solo che se non mi vuoi rispondere, se non vuoi citare i documenti del Magistero, sarò costretto a credere che non ci sono motivi validi per sostenere le tue tesi.
    E per chiamare Nostro Signore con quell’espressione (“D-O”) che sa molto di Homer Simpson…

    Ciao e buona giornata!

    21 Marzo, 2013 - 10:53
  76. le scarpe in uso a WOJTYLA, furono di colore,
    bordò, marrone cioccolato, vino rosso, nero.

    ==========================

    le scarpe in uso a RATZINTGER, furono di colore,
    porpora, rosso ciliegia

    ==========================

    Dunque ????
    chi voleva far notare le sue scarpe,
    ci è riuscito perfettamente.

    Chi è causa del suo mal
    pianga se stesso !!!!

    _____________________________—__________________

    Ci sarà una fine alla teologia delle scarpette rosse ?

    21 Marzo, 2013 - 10:54
  77. Federico B.

    A proposito di fashion, papa Francesco non ha voluto abbandonare la mitria che aveva in Argentina (lodevole e apprezzata scelta di sobrietà), ma ha fatto preparare casula e dalmatica “abbinate”.
    E avete visto altare e candelabri dorati?
    Che fine faranno? Sono a costo zero, ma danno un’immagine di lusso inaccettabile. Se il “mondo ha ragione”, perchè non sostituirli con economici pezzi in plastica made in China? A costo di mercato, ma tanto più popolari…

    21 Marzo, 2013 - 11:00
  78. Va bene così, Luca,
    credi quel che ti è più appropriato.

    Non cambia la mia vita.

    Mettila così:
    io voglio avere la libertà di scrivere il nome di dio divino
    nelle more della mia sensibilità.

    All’origine è:
    l’uso di massa volgare del lemma D-o,
    e il facile uso alla bestemmia del suddetto lemma.

    Diedi anche la personale esperienza di aver ascoltato diversi anni fa una bestemmia con l’uso del tetagramma, che mi sconvolse.

    Il biblista che seguo in Gregoriana, scrive il lemma nel suddetto modo.

    Il popolo di D-o, ebraico, italiano, scrive il lemma sempre nel suddetto modo.

    Per quanto ad altri non piaccia,

    resta la mia LIBERTà di esercitarmi ed abituarmi ad esprimermi per iscritto
    nel suddetto modo.

    21 Marzo, 2013 - 11:01
  79. C’è gente che

    ha fame,
    sete,
    nuda,
    malata,

    c’è una miseria spaventosa in ogni parte del pianeta!

    Per le strade abbondano i barboni.

    C’è una miseria che rende persino più aggressivi…

    Ci sono le tante povertà
    dei malati, tanti, tanti,
    depressi cronici, tanti,

    Ci sono tante povertà….

    21 Marzo, 2013 - 11:07
  80. Federico B.

    Luca, cosa ti avevo detto?
    Un vezzo per distinguersi dal volgo…

    21 Marzo, 2013 - 11:18
  81. se la libertà di scrivere
    è per te un vezzo,

    per lo meno ho il buon senso
    per non indossare le scarpette da f******

    21 Marzo, 2013 - 11:22
  82. Clodine

    “Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell’unguento.

    Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse: “Perché quest’olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri?”.

    Questo egli disse non perché gl’importasse dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gesù allora disse: “Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me”.

    Giovanni, testimone oculare 12,1-8

    21 Marzo, 2013 - 11:25
  83. manuel76

    La scarpa diviene un simbolo. Gli Inglesi sono noti per indossare scarpe brutte, o meglio comode non necessariamente belle per la funzione che devono fare. Un paio d’anni fa ci fu tutto un servizio sulla Regina che indossava scarpe usate ed evidentemente comode.

    Penso che come puo’ essere bello utilizzare una cosa preziosa che già si possiede, cosi’ se uno deve acquistarne una nuova valuti con attenzione la spesa che fa e che cosa sta comprando. Questo è solo buon senso.

    Sull’anello sinceramente son un po’ perplesso.
    Il motivo principale per cui l’oro è prezioso è che è immune da fenomeni di ossidazione, pertanto rimane lucente nel tempo, a differenza dell’argento. Viene usato a ricoprire contatti elettronici delicati perchè protegge. La doratura galvanica dell’argento ricopre l’oggetto di un sottile strato aureo. Va bene per cose tipo candelieri o oggetti non soggetti a sfregamento. Su un anello non è il massimo…nel tempo infatti lo strato puo’ assottigliarsi fino a scomparire.

    Matteo: “LA PERSONA OMOSESSUALE
    HA NATURA INNATA DISORDINATA”. Se è innata, fa parte della persona si puo’ solo eventualmente condannarne “la pratica”.
    E’ analogo a dire che una persona poliomelitica o down o bionda o con la pelle scura ha dei problemi intrinseci!

    21 Marzo, 2013 - 11:29
  84. Clodine

    Condivido.

    21 Marzo, 2013 - 11:35
  85. luca73

    Tutto chiaro, Matteo. E Federico.

    P.S. pregasi non parlare di “scarpette da f******”: non voglio neppure pensare a chi tu ti stia riferendo.

    21 Marzo, 2013 - 11:37
  86. Alexandros

    Su scarpe rosse, mozzetta di ermellino, camauro, saturno, anello piscatorio dovrebbero valere alcune parole che ho sentito qualche volta pronunciare in chiesa e che vi riporto.

    Marco 12, 38-44
    [In quel tempo], Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti.

    Matteo 23,1-12
    Tutte le loro opere [scribi e farisei] le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filatteri e allungano le frange; amano posti d’onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare ”rabbì” dalla gente.

    21 Marzo, 2013 - 12:25
  87. Luigi Franti

    Invece per le “scelte di povertà” dovrebbero valere altre parole che pure io ho sentito pronunciare qualche volta in chiesa: “quando digiuni profumati il capo e lavati il volto perché la gente non veda che tu digiuni”.

    Per esempio: che Pio XII durante gli anni della guerra, per condividere le sofferenze della popolazione vivesse in un’austerità rigidissima (biancheria rammendata, pasti al limite dell’inedia ecc.), lo si è saputo solo a decenni di distanza, dopo la sua morte. Non in sala stampa.

    21 Marzo, 2013 - 12:47
  88. @LuigiFranti
    Ma quel tempo non era il tempo dell’informazione globale…

    Se c’è una cosa che credo vada riconosciuta, è il difetto a livello comunicativo che ha segnato il pontificato di Benedetto XVI e che tanto ha danneggiato questo papa buono, colto e umile.
    Giovanni Paolo II era più a suo agio nel mondo condizionato dai media, sapeva d’istinto come ‘bucare lo schermo’, mentre il successore è sembrato a volte sorpreso da reazioni estreme a gesti del tutto innocenti (penso al camauro perchè aveva freddo…).

    Per le scelte di papa Francesco, io sarei triste se fossero un vezzo per andare contro qualcuno, ma dato che sono del tutto in linea con la sua storia personale, come apprendiamo in questi giorni, mi pare inutile continuare a discuterne. E’ lui, è il suo modo di essere, di pregare, di predicare, di vivere.

    Per quanto attiene la nostra scarsa capacità di adeguarci ai cambiamenti, di tutti i tipi, ricordo con un sorriso lo scandalo della mia nonna quando vide le foto di papa Giovanni Paolo II in piscina! Poveretta, le veniva quasi da piangere…

    21 Marzo, 2013 - 13:11
  89. Sara1

    Sulla piscina di Giovanni Paolo II ricordo che a chi si era lamentato delle spese aveva risposto: costa di più un conclave!!!

    Sulle scarpe rosse onestamente non credo che eliminarle sia gesto più “povero” che tenerle, capirei se si trattasse di costo e materiali, ma in questo caso è solo questione di colore.
    Una scarpa rossa costa quanto una nera mi pare.
    A sensibilità mia devo dire che non avendo mai dato troppa attenzione al vestiario del Papa mi è abbastanza indifferente sia che conservi sia che elimini, al massimo ci rimarrei male se rinunciasse al vestito bianco.

    21 Marzo, 2013 - 13:35
  90. Sara1

    Bravo Franti per quella frase la stavo cercando anche io e non trovavo il riferimento preciso.
    Sono certa però che Papa Francesco faccia ciò che fa in assoluta spontaneità abituato del resto a vivere in contesti di grande povertà.

    21 Marzo, 2013 - 13:37
  91. manuel76

    Il giorno dopo l’elezione in ufficio uno dei miei due più giovani colleghi(21 anni):

    “Mi piace questo Papa, ha proprio la faccia da Papa…e poi assomiglia a quel Papa là così anziano…”

    Io: “Chi Giovanni XXIII?”

    Lui: “Giovanni Paolo II !”

    Io: “Ma non sai che Giovanni Paolo aveva la piscina in vaticano, era stato in montagna con Pertini…?”

    Lui: “Ma dai…mi prendi in giro?”

    @ Alexandros: Condivido la sostanza. Ma penso che, come per il matriminio sottolinei con una piccola fedina d’oro, che dura nel tempo, il legame che si crea, cosi’ l’anello è un (piccolo) simbolo.

    Il copricapo…Giovanni Paolo riusciva ad usarlo davvero come riparo dal sole, che fosse di paglia o un saturno di panno poco importava.
    Il camauro fa un po’ ridere indosso…ha un che di befanesco!

    21 Marzo, 2013 - 13:47
  92. @ MANUEL

    Quindi a stare al tuo discorso
    il poliomelitico,
    down
    biondo
    scuro
    etc.

    vengono anche essi definiti con “natura intrinsecamente disordinata” con conseguenze morali ????????

    impossibilitati a relazionarsi,

    non so se un down o un negro,
    possano sentirsi felici al settimo cielo
    ad essere definiti
    intrinsecamente disordinati che poi significa dei MALATI se non pervertiti,
    perchè è questo che continua ad affermare la formula.

    così
    da continuare a perpetrare nei loro confronti
    l’idea di persone senza diritti all’affetto, alla sessualità.

    Se stanno zitti,

    possono continuare a sposarsi in modo etero e fare figli,

    possono continuare a diventare preti/vescovi/papi

    possono continuare a diventare religiosi o religiose.

    Beh! cavoli loro !!!!

    Ma sembra che non siano più disposti ad obbedire supinamente.

    Molti di loro, chiedono il diritto all’affetto e non vogliono fare matrimoni etero di facciata,

    molti di loro, anche se molto religiosi,
    non vogliono avere come unica prospettiva
    nascondersi sotto la talare.

    Poi ci sono i f***** repressi come i vari card. O’Brian e Groer e quanti altri non sono dati conoscere anche se saliti al soglio pontificio.

    Ma per i pii religiosi, la sola idea di un f****** sul Soglio fa accapponare la pelle……

    Altro che la sbandierata accoglienza,

    rimangono sempre degli appestati,
    e devono stare attenti a stare sempre nascosti.

    Quanto accaduto a Groer e O’Brian sono solo incidenti di percorso,
    ma la maggioranza lavora bene alla propria privacy.

    Cavoli loro,
    continuino a non farsi scoprire che sono cavoli amari….

    21 Marzo, 2013 - 14:36
  93. Sinceramente sul colore delle scarpe, sulla ferula e sulla mozzeta, sono contento che Papa Francesco sfoltisca. Sulla ferula anzi ricordo una buona discussione con Gerry su questo blog.
    (ma il discorso è lungo e complesso e non approfondisco…).
    Quanto poi sempre su questo blog ho già affermato tranquillamente e, lo ripeto, che reputo l’icona o immagine di Cristo RE con scettro triregno e ermellino assolutamente Blasfema.
    Tale immagine è -purtroppo- reperibile in rete digitando Cristo Re nel motore di ricerca.

    21 Marzo, 2013 - 14:44
  94. manuel76

    ahaha Matteo!
    Condivido in toto quello che dici…volevo dire ch,e iperbolizzando quanto viene ingiustamente sostenuto per un omosessuale, uno potrebbe definire qualunque persona che differisce in qualche tratto somatico, funzionale, o interiore come dis-ordinata in sè, fuori da uno schema di cose che evidentemente qualche clerico ha in testa!

    Preferirei assai di più che si affrontasse la questione cercando di formare persone adulte, coscienti di quello che stanno facendo, coscienti delle scelte di vita che fanno.

    21 Marzo, 2013 - 15:25
  95. manuel76

    P.S. per scelta di vita intendevo quella di essere preti, come di essere padri…

    21 Marzo, 2013 - 15:59
  96. Federico B.

    Certe letture “progressiste” dell’omosessualità sono surreali quanto l’ostinata insistenza con cui Bersani corteggia la sbeffeggiante tribù dei senatori grillini.
    Mi stupisce trovare qualcuno (uno!) che le condivide.

    21 Marzo, 2013 - 17:52
  97. manuel76

    Se l’uno sono io, non ritengo “progressiste” le mie condivisioni, ma solo penso che come ci sono aspetti fisici certamente genetici, vedi colore della pelle, innati, ce ne possono essere altri personali che son altrettanto radicati nella persona, e che si manifestano innocenti spesso già da una infanzia che non conosce malizia.

    21 Marzo, 2013 - 18:05
  98. Qualche Commentatore, deve essere parente stretto del cardinal O’Brian,

    tanto strepitare
    per nascondere i propri inconfessabili.

    Io credo che le persone sono libere, in quanto create libere,
    con il dono della libertà,

    un dono che il padreterno non si è mai sognato di richiedere indietro.

    Nessuno che fa un dono si ritiene proprietario del dono,
    ma
    il dono stesso è perso per il donato.

    Certi cristiani persino cattolici hanno una idea curiosa,

    proprietario del dono,
    resta sempre il donatore.

    21 Marzo, 2013 - 18:14
  99. Marilisa

    Condivido in pieno le parole di Manuel76 @18:05.
    Quanto vorrei che quelli che si scagliano contro l’omosessualità avessero esperienza diretta della questione! Cambierebbero idea seduta stante e chiederebbero perdono a Dio della loro arrogante chiusura mentale.

    21 Marzo, 2013 - 19:19

Lascia un commento